Un cuore saldo

Testo: Salmo 112:1-7

 

Il Salmo 112 ci dice che l’uomo che teme il Signore “…non temerà cattive notizie; il suo cuore è saldo, fiducioso nel Signore”.

Le cattive notizie sono sempre dietro l’angolo per ognuno di noi e nessuno le può evitare, perché fanno parte della vita quotidiana; quello che possiamo fare di diverso, gli uni dagli altri, è l’atteggiamento che abbiamo davanti alle cattive notizie quando queste ci arrivano.

Il credente che si affida con tutto il cuore al Signore non teme l’arrivo delle cattive notizie perché sa che il Signore provvederà insieme ad esse al modo per superarle.

Le Scritture sono rivolte a tutti e parlano con parole semplici perché tutti devono comprenderne il significato e quindi trovare la via più semplice per arrivare al Signore.

Temere il Signore è un termine che può sembrare duro, come uno spauracchio che alle orecchie dell’uomo moderno suona quasi infantile, ma il Signore deve parlare con parole semplici comprensibile anche da un bambino, perché davanti alla sapienza di Dio l’uomo è davvero come un bambino, e quando noi parliamo ad un bambino usiamo parole semplici, a volte per identificare il male che può annidarsi laddove l’esperienza di un bambino non è sufficiente per evitarlo, usiamo espressioni come “l’uomo nero o il mostro sotto il letto”, che non sono esattamente la realtà ma che invece nella mente di un bambino vengono associate ad un pericolo reale, e questo servo a metterlo in guardia contro i pericoli che invece sono ben reali.

Temere il Signore, dunque, è un modo per farci comprendere che la parola di Dio è ciò che ci salva dal male, a condizione che noi ci affidiamo a lui con tutto noi stessi, poiché solo Dio può guidarci a superare le insidie del mondo, ci può far affrontare le cattive notizie senza timore perché lui se ne farà carico.

Il timore di Dio è in realtà la comunione con lui, al punto che insieme a lui noi possiamo vivere la nostra vita in sicurezza perché con lui nulla ci può davvero allarmare.

La nostra coordinazione col Signore nel nostro agire diventa perciò la fonte di ogni benedizione;

il nostro pensiero in sintonia con la volontà di Dio è la retta strada che ci può guidare attraverso ogni traversia della vita;

parimenti, le nostre azioni secondo la volontà di Dio vengono da lui benedette e diventano per noi fonte di successo e soddisfazione.

Allora cari fratelli in Cristo, noi ancora una volta siamo invitati a scegliere se camminare da soli o insieme allo Spirito Santo che è la fonte della forza di ogni credente.

Cosa vogliamo fare? Dopo aver provato a fare da soli e aver fallito, non sarebbe il caso di affidarci con fiducia alla guida del Signore?

Nella Scrittura Dio è paragonato ad uno scudo, ad una fortezza per coloro che credono in Lui.

Non siamo dunque fra quelli che credono in loro stessi e si sentono autosufficienti, sicuri di sé.

Confessiamo il bisogno di un Salvatore per la nostra sorte eterna, per invocarlo poi nel giorno della tribolazione. Gesù rimane l’unica speranza, la sola certezza nell’imponderabile della vita. AMEN