Accontentarsi

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Testo: Ecclesiaste 4:4-6; 1° Timoteo 6:6-10

 

Il libro della saggezza di Salomone, ossia l’Ecclesiaste, dispensa davvero molti buoni consigli, frutto della saggezza non solo di re Salomone, ma dell’intero Popolo Santo, eppure neanche questo testo è sufficiente affinché le persone, e in particolare i credenti, imparino da esso il corretto modo di vivere la propria vita, beneficiando così a pieno della benedizione di Dio.

L’uomo, fin dalle origini, ha rincorso la vanità istigata dal Maligno, piuttosto che non la saggezza che gli veniva da Dio, ma nonostante gli evidenti insuccessi e i capitomboli cui va incontro, continua imperterrito sulla via della ribellione, dal tempo di Adamo fino ad oggi.

La contrapposizione tra Dio e Mammona non ha mai cessato di esistere, e oggi ancor più che in passato, se ciò fosse possibile, perché il desiderio di possedere le ricchezze materiali, prevale su qualsiasi altro intimo desiderio umano.

Troppo spesso la nostra vita ci porta a ricercare le ricchezze materiali e a vivere in vista del raggiungimento di un più elevato stato sociale; questo anche a costo di sacrificare il nostro rapporto con la famiglia, con il prossimo e in primis con Dio.

Il desiderio di possesso oltre ogni nostra reale necessità, ci rende di fatto schiavi di colui che domina i beni di questo mondo, ossia il suo Principe, il diavolo o Satana, come ci spiega la Scrittura.

Se da un lato Dio ci garantisce ogni cosa di cui abbiamo effettivamente bisogno, ogniqualvolta noi ci rivolgiamo a Lui fidenti, dall’altro Mammona ci continua a stuzzicare col desiderio di possesso di ciò che in verità non necessitiamo, facendoci così ignorare la saggezza, ossia che è più importante accontentarsi di quello che si ha, piuttosto che correre invano dietro ai sogni di ricchezza.

La giusta misura delle cose è alla base di ogni serenità e pace nella vita del credente, poiché di fatto significa riporre in Dio la propria vita e non fare affidamento sui beni materiali. Come ci ricordava l’Apostolo Paolo: nella sua lettera a Timoteo.

Ora cari fratelli in Cristo, se noi ci fermiamo e poniamo mente a quello che abbiamo e a quello che potremmo invece avere affidandoci al Signore, ci rendiamo conto che quello che ci manca, che alimenta il nostro desiderio, troppo spesso non è qualcosa di materiale, ma piuttosto qualcosa che dovrebbe appagare il nostro cuore e la nostra mente sollecitati dalla tentazione del Maligno, che ci spinge lontani da Dio e dalla sua grazia.

Il versetto di Ecclesiaste: “Vale più una mano piena, con riposo, che entrambe le mani piene, con travaglio e corsa dietro al vento”, ci dice che potremmo guadagnare il mondo intero e non renderci conto che stiamo perdendo noi stessi, che se continuiamo in questa affannosa ricerca del possesso oltre la necessità vera, noi stiamo di fatto buttando via la nostra vita alla ricerca di qualcosa di cui non solo non abbiamo veramente bisogno, ma che lo stiamo facendo al prezzo della nostra stessa serenità.

Se riusciamo a guardare nel nostro cuore e a chiederci quello di cui veramente abbiamo bisogno ci accorgeremo che sicuramente ci serve molto più un cuore sereno che non una tasca piena di soldi.

Ci aiuti il Signore a dare alla vita il giusto significato e a non accumulare beni che spesso non ci servono e che non fanno la felicità, bensì a sentire il cuore gonfio di gratitudine verso Colui che solamente può darci quello che il nostro cuore desidera. AMEN