Ad ogni giorno il suo affanno
Testo: Matteo 6:25-34
Cari fratelli in Cristo, c’è molto ignoranza nell’umanità perché ben pochi sono coloro che hanno compreso che noi, uomini e donne, apparentemente esseri mortali come lo sono gli animali che popolano la Terra, siamo però stati creati a parte.
La Scrittura, infatti, ci dice che non facciamo parte degli animali che Dio ha creato il quinto giorno, ossia prima che creasse l’uomo; l’uomo infatti è stato creato per ultimo, soltanto il sesto giorno.
Questo significa che per Dio l’uomo ha un destino particolare, anche se la caduta di Adamo ha provocato un “ridimensionamento” di tale destino, ossia da essere perfetto, immortale che aveva tutto a sua disposizione del giardino, ad essere mortale che vaga per la terra e si procura il cibo con fatica… ma questo che valeva un tempo è stato “emendato” da Gesù Cristo, che ha offerto all’umanità una ben diversa prospettiva, ossia ha messo in secondo piano la “natura animale”, e quindi mortale, dell’uomo tratto dalla terra, per aprirgli la via verso una nuova natura immortale nel Regno dei Cieli!
Qualcuno mi dirà: “sì, ma intanto continuiamo a morire e a faticare per vivere qui sulla terra!”.
Sì, questo è vero, ma è vero nella misura in cui noi continuiamo a vivere nella prospettiva animale di una breve vita mortale senza speranze e alla costante ricerca di ciò che ci serve per sopravvivere.
Ora fratelli, Gesù Cristo, insieme alla promessa di una nuova vita celeste mediante la risurrezione, ci ha anche mostrato che già qui sulla terra, in questa vita Dio si prende cura di noi, delle nostre necessità, presenti e future, a patto che noi accogliamo la promessa di Gesù facendolo diventare il nostro personale salvatore!
Noi uomini e donne di ogni epoca dopo la venuta di Cristo, possiamo scegliere (libero arbitrio) da che parte stare; ossia possiamo scegliere se continuare come facevano i successori di Adamo che lottavano per loro stessi per sopravvivere i pochi anni che la vita terrena ci concede (la Bibbia parla di un massimo di 120 anni, ma si tratta di un massimo quasi mai raggiunto da alcuno) oppure affidare la nostra vita a Cristo!
Sì, cari fratelli: Cristo ci ha fatto una promessa e ora è obbligato a mantenerla, se noi aderiamo alla sua Parola!
Dio non può mentire, altrimenti non sarebbe Dio e non sarebbe credibile!
Quelli che però mentono e non sono credibili sono piuttosto gli uomini; e non mi riferisco ai moltissimi uomini e donne che ignorando l’appello di Cristo, continuano a vivere secondo le condizioni dei successori d’Adamo, bensì ai molti che dichiarano di credere in Cristo, di essere dei credenti cristiani battezzati, ma nei fatti continuano ad ignorare le promesse di Cristo vivendo la loro vita secondo la natura animale dei nostri corpi, ossia preoccupandosi e lottando per cibo e calore, oltre alla soddisfazione dei cd “bisogni superiori” (ricchezza, potere, fama, successo, gloria etc.). Così le parole di Cristo: “Perciò vi dico: non siate in ansia per la vostra vita, di che cosa mangerete o di che cosa berrete; né per il vostro corpo, di che vi vestirete…” rimangono inascoltate, lettera morta che non ha influenza sulla propria vita.
La fede, o meglio la fedeltà, a Cristo toglie ogni ansia per il domani; chi mette la propria vita nelle mani di Dio non deve più preoccuparsi di nulla, e più ci affidiamo al Signore nelle nostre azioni, meno sentiremo il peso della preoccupazione del mondo.
Dio non obbliga nessuno; se qualcuno vuole portare un peso non necessario, Dio glielo lascia portare!
Tutte le scelte che noi facciamo sono scelte nostre, non scelte imposte da Dio. Il libero arbitrio se da un lato è una grande libertà con la quale Dio ci ha benedetti, diventa altresì una possibile maledizione se non sappiamo farne buon uso, come ci ammonisce l’Apostolo Paolo: “Perché, fratelli, voi siete stati chiamati a libertà; soltanto non fate della libertà un'occasione per vivere secondo la carne, ma per mezzo dell'amore servite gli uni agli altri” (Gal 5:13), per questo motivo noi continuiamo a non affidarci a Dio per ogni cosa ma preferiamo fare da soli, pagando così con difficoltà e insuccessi nella nostra vita.
Dio ha una visione strategica del mondo, poiché conosce ogni cosa al di là del tempo, mentre noi abbiamo una visione limitata delle cose, e quindi quando vogliamo fare da soli incontriamo difficoltà che Dio potrebbe evitarci se solo ci lasciassimo guidare da lui.
Allora cari fratelli in Cristo, ascoltiamo il saggio consiglio dell’Apostolo Pietro: “Umiliatevi dunque sotto la potente mano di Dio, affinché Egli v'innalzi a suo tempo, gettando su lui ogni vostra sollecitudine, perché Egli ha cura di voi” (I Pietro 5:6, 7) e scopriremo che la nostra vita cambierà, semplicemente mettendo la nostra vita nelle mani del Signore e lasciando che sia Lui a guidarla in ogni cosa. AMEN