Ama Dio più di tutto

Testo: 1 Giovanni 4:7-19

 

Il versetto scelto per la meditazione di oggi: “Noi amiamo perché egli ci ha amati per primo” ci dà la preziosa indicazione di cosa sia l’amore, l’amore di Dio per noi e quindi il nostro amore per Dio e, di conseguenza, anche l’amore per i nostri fratelli.

Nel testo di oggi ci è anche detto: “Dio è amore”, ad ulteriore conferma di cosa sia l’amore di Dio per noi.

Ora cari fratelli in Cristo, in questi versetti è evidenziato il concetto fondamentale del messaggio cristiano, ossia che tutto parte da Dio; che Dio, ossia il Signore, è al centro di tutto, e quindi deve essere anche al centro della nostra vita.

Troppo spesso noi mettiamo noi stessi al centro della nostra vita, ossia mettiamo noi stessi quale origine di ogni nostra azione; non solo di quelle cattive, che sono la fonte del nostro peccato, ma anche di quelle che reputiamo “buone”, e per questo pensiamo di avere un merito nei confronti di Dio, quando invece la Scrittura ci mostra come il centro di tutto sia Dio e che anche la nostra (presunta) capacità di amare, ossia di fare il bene, non sia opera nostra, bensì ci venga da Dio, l’iniziatore di ogni opera buona in noi; colui che ci ha permesso di operare per il bene proprio perché è Lui che ci ha amati per primo!

Comprendere questa importante verità, e metterla in pratica, è fondamentale per essere in armonia con la volontà di Dio, e questo indipendentemente dalle buone azioni che noi compiamo o possiamo compiere.

Gesù condannò a più riprese il formalismo religioso di Scribi e Farisei, non perché essi compivano il male; no davvero, in quanto loro ubbidivano alla Legge di Mosè, bensì perché il loro agire partiva non dall’amore di Dio, ma dall’amore per loro stessi, ossia per il mondo!

Infatti la Bibbia dice altresì: “Non amate il mondo né le cose che sono nel mondo. Se uno ama il mondo, l'amore del Padre non è in lui” (1 Giovanni 2:15)

Senza l’amore per il Padre, per Dio, tutto il nostro agire diventa fine a sé stesso, perché non viene da Dio ma dall’uomo, ma la fede nel Signore non si concreta in opere buone fatte alla gloria dell’uomo, bensì nell’aver servito Dio con tutto noi stessi e compiuto ogni nostra azione alla sua gloria!

Il primo grande comandamento ci insegna ad amare Dio sopra ogni altra cosa, tuttavia, amare il Signore più di ogni altra cosa, metterlo al primo posto nella propria vita, non significa amare meno gli altri, escludere dalla nostra vita chi ci sta attorno, così come avere quale scopo di vita quello di servire il Signore, non vuol dire rifiutare ogni altra cosa e privarsi di tutto ciò che è nel mondo.

Amare Dio, significa prima di tutto lasciarsi amare da Lui! Lasciare che il suo amore sia lo scudo e la corazza che ci avvolge e con i quali noi possiamo difenderci da ogni attacco del male, fidando nel Signore in ogni circostanza.

Noi, come ci insegna ancora Gesù, siamo i tralci della vite, e senza la vite non abbiamo una vita autonoma, ma se tagliati, ossia se separati dalla vite, secchiamo e alla fine saremo gettati sul fuoco. Così come il tralcio non può decidere di diventare lui stesso vite separata dalla vite che l’ha originato, allo stesso modo noi siamo stati creati da Dio a sua immagine, e non possiamo separarci da Lui pretendendo di diventare noi stessi “dio” e continuare a vivere come tali. La tentazione del serpente in Eden faceva leva proprio su questo, sul desiderio umano di essere come dio, ossia di diventare dio di sé stesso, ma questo inganno fece entrare il peccato e la morte nell’umanità.

L’uomo non può dunque staccarsi da Dio e continuare a vivere, quindi cari fratelli in Cristo noi abbiamo un’unica via percorribile che porta alla vita, ossia quella di rimanere saldamente ancorati al Signore e mettere Dio al primo posto; metterlo al centro della nostra vita vuol proprio dire riconoscere Gesù quale personale Salvatore, ossia colui che ci ha tratto in salvo dalla nostra condizione di separati da Dio e quindi destinati alla morte.

Quando noi accettiamo il sacrificio che Gesù Cristo ha compiuto sulla croce per liberarci dalla schiavitù del peccato, realizziamo il perdono di Dio ed entriamo nel suo amore paterno che ci consentirà di godere di quella pace che solo Lui può donarci.

Questo comporta sì una rinuncia da parte nostra, ma è la rinuncia a tutto ciò che rende schiava la nostra vita e il nostro cuore al potere di questo mondo, dominato dal suo principe, da sempre l’avversario di Dio.

Non amare il mondo, quindi, significa “non amare il sistema peccaminoso del mondo”, significa non farci trascinare nel modello materiale che rifiuta Dio e la sua grazia, significa non lasciare che il mondo con le sue lusinghe prenda il primo posto nel nostro cuore e nella nostra vita, poiché il primo posto è riservato a Dio e a nessun altro!

Allora cari fratelli in Cristo, lasciamoci amare da Dio, non fermiamo il suo amore che vuole prendere dimora nei nostri cuori, perché quando l'amore di Dio sarà sparso nei nostri cuori, noi Lo ameremo più di ogni altra cosa e con gioia lo metteremo al primo posto, e il Suo amore ci insegnerà anche ad amare gli altri, senza pregiudizi, perché avremo la comunione con tutti i nostri fratelli nell’unico amore che procede da Dio e si spande in tutti e per tutti. AMEN