Amore vs paura
Testo: 1° Giovanni 4:7-20
La scrittura ci insegna che l’amore non è un concetto, bensì una Persona: “Dio è amore” (1°Gv 4:8), e in particolare noi conosciamo l’amore di Dio attraverso il Signore Gesù, nel testo di oggi, 1° Gv 4:19, infatti ci è detto “Noi amiamo perché egli ci ha amati per primo”.
Ognuno di noi non saprebbe cosa sia l’amore se Gesù non ce l’avesse insegnato, non solo come concetto, ma anche come persona, in grado di donarci concretamente il Suo amore cambiandoci intimamente; in Efesini 2:4-7 Paolo scrive: “Ma Dio, che è ricco in misericordia, per il grande amore con cui ci ha amati, anche quando eravamo morti nei peccati, ci ha vivificati con Cristo (è per grazia che siete stati salvati), e ci ha risuscitati con lui e con lui ci ha fatti sedere nel cielo in Cristo Gesù, per mostrare nei tempi futuri l'immensa ricchezza della sua grazia, mediante la bontà che egli ha avuta per noi in Cristo Gesù”.
È chiaro che non si può essere concretamente vivificati dopo la morte utilizzando un concetto, anche se si parla dell’amore, ma si è vivificati ricevendo l’amore come qualcosa di concreto, come una Persona, appunto Cristo stesso; in Romani 8:10-11, Paolo scrive ancora: “Ma se Cristo è in voi, nonostante il corpo sia morto a causa del peccato, lo Spirito dà vita a causa della giustificazione. Se lo Spirito di colui che ha risuscitato Gesù dai morti abita in voi, colui che ha risuscitato Cristo Gesù dai morti vivificherà anche i vostri corpi mortali per mezzo del suo Spirito che abita in voi”.
L’amore che abbiamo ricevuto grazie alla fede, e i cambiamenti che ne sono conseguiti, sono giunti perché Cristo abita in noi, e più lo lasciamo agire, più comprenderemo cosa significa il termine “amore” perché la comunione con Lui sarà maggiore.
Con questa premessa, che vuole mostrare che l’amore è una Persona e non un concetto, arriviamo a quell’Amore che scaccia via la paura, e che è il soggetto della nostra meditazione su 1° Gv 4:18 “Nell'amore non c'è paura; anzi, l'amore perfetto caccia via la paura, perché chi ha paura teme un castigo. Quindi chi ha paura non è perfetto nell'amore”.
L’amore descritto in questo versetto, non si riferisce all’amore secondo un concetto umano, perché qui si parla di “amore perfetto”, pertanto di nuovo si parla della Persona che porta il Nome al di sopra di ogni nome: Gesù; Colui che ha tolto di mezzo il peccato che avevamo commesso (e che purtroppo commettiamo ancora non essendo ancora perfetti), il peccato che ci portava a vedere Dio come Colui che ci avrebbe punito, e pertanto calava su di noi la paura di Lui.
Io credo che la stragrande maggioranza degli atei, si definiscono tali proprio perché non vogliono affrontare il tema “Dio”, perché sanno che così facendo dovrebbero ammettere i loro sbagli e riconoscere che Dio ha ragione, tuttavia, per chi ha creduto e conosciuto Cristo, la paura ha ceduto il posto all’amore di Dio, in quanto grazie alla fede in Cristo, la condanna è stata cancellata, come ci testimonia ancora l’Apostolo Paolo in Romani 8:1: “Non c'è dunque più nessuna condanna per quelli che sono in Cristo Gesù”.
Allora cari fratelli in Cristo, perché abbiamo ancora paura, specialmente nel mondo di oggi?
L’amore può coesistere insieme alla paura?
Nel concetto di amore umano sì, sotto forma di “preoccupazione”.
Io amo mia moglie e mio figlio, nel contempo però ho paura che accada loro qualcosa di brutto perché ho la consapevolezza che non posso proteggerli in ogni momento.
L’amore nel versetto di Giovanni però si basa sul Signore Gesù, colui che “caccia via la paura in tutte le sue forme”, perché Lui è veramente in grado di proteggerci in ogni momento, secondo la Sua volontà, quindi, quando proviamo paura, avviene come controindicazione un abbassamento di fede nel Signore Gesù.
Come ho detto però, ci sono due tipi di amore, quello perfetto di Cristo e quello umano, con i suoi alti e bassi.
Da qui in poi mi concentrerò su quello umano.
Se dovessimo trovare il contrario al termine “amore”, voi a cosa pensereste?
…
Credo che saremmo portati a dire l’odio, anche se talvolta si odia una persona perché in fin dei conti la si ama ancora, perché si prova ancora qualcosa, pertanto l’amore e l’odio possono anche coesistere.
Personalmente io proporrei l’indifferenza, cioè quello di non provare assolutamente niente verso una persona, però anche in questo caso non sarebbe il perfetto contrario di amore, perché l’indifferenza non fa niente contro l’amore, ma neanche contro l’odio.
Anton Cechov la definì infatti come: “la morte prematura dell’anima”
Allora ci vorrebbe un sentimento che si oppone sempre all’amore, e la Bibbia afferma che l’amore “caccia via la paura”, non intesa come preoccupazione, ma nel momento in cui si presenta quando si teme un castigo.
Ad esempio, se una persona ruba, passerà dei momenti di paura in cui non riuscirà a pensare a nient’altro perché è impegnata a lottare contro la paura di essere scoperto.
La paura, in questo senso, è un sentimento che porta chiunque a preoccuparsi prima di sé stesso, anche a danno di altri, come ad esempio la paura verso la povertà;
Paolo in 1° Timoteo 6:10 scrive: “Infatti l'amore del denaro è radice di ogni specie di mali; e alcuni che vi si sono dati, si sono sviati dalla fede e si sono procurati molti dolori”.
Qui non si tratta della paura intesa come preoccupazione, nel senso di preoccupati di diventare poveri, ma di una paura che porta a pensare prima a sé stessi, sentimento che inevitabilmente tende a far calare l’amore, cosa di cui ancora una volta la Scrittura ci mette in guardia; In Matteo 24:12 è scritto: “Poiché l'iniquità aumenterà, l'amore dei più si raffredderà”.
La paura che porta a pensare prima a sé stessi, porterà chi vi è preso a commettere altri peccati e a mantenere attiva la paura di qualche castigo per le azioni commesse.
In altre parole, la paura genererà altra paura, viceversa, l’amore genererà altro amore.
Ora cari fratelli in Cristo, ciò che afferma Giovanni nel testo di oggi trova anche una solida base scientifica, laddove afferma che la paura è l’esatto contrario dell’amore.
Nel nostro cervello c’è una piccolissima ghiandola detta “ipofisi pituitaria” che svolge un ruolo centrale nella reazione fisica dell’uomo agli input ricevuti.
La sua parte anteriore si chiama “adenoipofisi”, quella posteriore “neuroipofisi”.
L’Adenoipofisi secerne una seri di ormoni quali: FSH e LH (ormoni mestruali), TSH (ormone tiroideo), GH (ormone della crescita), prolattina e ACTH (cortisolo).
La Neuroipofisi invece secerne solo due ormoni: Ossitocina (l’ormone dell’amore) e l’ADH (l’ormone della paura).
Lasciando da parte l’adenoipofisi che poco riguarda il nostro discorso, concentriamoci invece sull’adenoipofisi.
L’ossitocina viene prodotta durante l’atto sessuale, durante il parto e l’allattamento, ecc… e viene chiamata l’ormone dell’amore, perché indica che si sta provando piacere.
L’ADH è invece l’ormone della paura, e funge da antidiuretico, cioè fa trattenere i liquidi.
La cosa interessante è che la neuroipofisi può secernere solo uno dei due ormoni contemporaneamente, in base a ciò che si prova.
Non è possibile che la neuroipofisi possa secernere ossitocina e ADH nello stesso momento.
Il significato di questo è molto profondo: l’uomo può scegliere se vivere nell’amore e nel piacere (ossitocina), oppure nella paura (ADH).
Contemporaneamente però, queste due condizioni sono impossibili da produrre perché una esclude l’altra.
Da qui possiamo comprendere che il contrario dell’amore è proprio la paura”.
Cercando di vivere nell’amore insegnato da Cristo, essendo incentivati anche dal fatto che Cristo vive in noi, abbatteremo la paura che ci vuole avvolgere, perché oggi più che mai i media non fanno altro che alimentare il nostro “ADH” con notizie e previsioni sempre più tragiche, e le conseguenze sono molto serie, basti pensare che i sentimenti negativi possono provocarci malattie “psicosomatiche” fino ad arrivare alla depressione e all’esaurimento nervoso, cose che se portate all’estremo, possono condurci ad un atto concreto come il suicidio.
Se noi alimentiamo l’amore per Cristo, non alimenteremo il suo contrario.
Se alimentiamo una cosa, non alimenteremo anche la sua controparte.
Questo è un concetto già formulato da Aristotele chiamato: “Il principio di non contraddizione”, che dice: «È impossibile che la stessa cosa, ad un tempo, appartenga e non appartenga a una medesima cosa, secondo lo stesso rispetto», ossia è impossibile che possa avverarsi un fatto, e nello stesso tempo non avverarsi, oppure avverarsi insieme al suo contrario.
In altre parole se sto correndo, non posso affermare nel contempo di essere immobile.
Lo stesso vale per le cose che si possono provare in modo tangibile, ad esempio non posso affermare di essere più giovane di mio figlio, perché di fatto sono nato prima di lui.
Sono cose talmente evidenti che non ci sarebbe bisogno di dirle, tuttavia, se Aristotele fosse vissuto oggi, probabilmente per ciò che diceva sarebbe stato anche lui oscurato da Facebook e da YouTube.
Se la Parola di Dio afferma che l’amore perfetto caccia via la paura (a parte il fatto che solo Gesù è l’amore perfetto), nel momento in cui noi esercitiamo il Suo amore, anche trovandoci in momenti bui, la paura che ci porta a peccare abbassando il nostro livello di fede nel Signore, scomparirà, esattamente come quando si entra in una stanza buia, ma nel momento in cui si accende la luce, il buio è costretto ad andarsene.
Ancora 1° Giovanni 3:9 ci dice che: “Chiunque è nato da Dio non persiste nel commettere peccato, perché il seme divino rimane in lui, e non può persistere nel peccare perché è nato da Dio”.
Certamente questo versetto non insegna che il credente, essendo nato da Dio diventa perfetto, ma nel momento in cui il credente si concentra in Cristo, sarà l’amore a fare da padrone e con il necessario aiuto di Cristo sarà cacciata la paura e il peccato che la alimenta.
Un’altra cosa che la paura crea è la mancanza di obiettività nelle cose perché abbassa la fede.
Perché Dio non vuole che abbiamo paura di Lui, ma timore?
Il Salmo 36:1 recita: “L'iniquità parla all'empio nell'intimo del suo cuore; non c'è timor di Dio davanti agli occhi suoi”.
C’è molta differenza tra la paura e il timore.
La paura inibisce l’autocontrollo e spegne lo spirito critico di una persona.
Per estensione può arrivare al panico, all’ansia e all’angoscia, formando mille dubbi, compreso quello della fede in Cristo, quindi vengono a mancare la serenità, la calma, la tranquillità, il coraggio di fare ciò che si riterrebbe giusto all’interno di una miriade di circostanze.
La persona in preda alla paura cerca soltanto di mettersi al riparo, ma dietro a tutto questo rimane comunque un’alta tensione di fondo.
Il timore invece utilizza l’autocontrollo, perché prima di tutto non cancella dalla mente che noi siamo Suoi e che prima di tutto dobbiamo l’ubbidienza a Cristo.
Il timore accende tutto il nostro spirito critico, dandoci la responsabilità di fare scelte soggettive che riteniamo giuste.
Il timor di Dio è la strada per la vera sapienza, la Sua. Proverbi 1:7 “Il timore del Signore è il principio della scienza; gli stolti disprezzano la saggezza e l'istruzione”.
Il timor di Dio aiuta a prendere le decisioni giuste in occasioni che possono diventare pericolose:
Proverbi 27:12 “L'uomo accorto vede il male e si mette al riparo, ma gli ingenui proseguono e ne pagano le conseguenze”.
Gesù ci dice di rimanere tranquilli davanti a qualsiasi sorta di situazione perché è Lui che ha il controllo di tutto.
Giovanni 16:33 “Vi ho detto queste cose, affinché abbiate pace in me. Nel mondo avrete tribolazione; ma fatevi coraggio, io ho vinto il mondo”.
Queste frasi sono un incentivo per accrescere la nostra fede nel Signore.
La verità insita nella vittoria di Cristo deve aiutarci a riprendere la padronanza di noi stessi, se ci accorgiamo di vivere nello scoraggiamento e nell’ansia, tutti sentimenti negativi che tendono ad alimentare la paura che vuole schiacciarci sempre di più.
Dio ci ama e vuole che i Suoi vivano nell’amore, un po’ per avere quella giusta comunione gli uni con gli altri, e un po’ per preservare noi stessi dagli effetti negativi della sua controparte che vuole solo imprimere in noi la paura per poterci controllare meglio.
Concludo quindi con cinque brevi pensieri che riassumono quanto fin qui detto:
1° - L’amore non è un concetto, ma una Persona che vive in noi;
2° - Non facciamo confusione tra l’amore umano e quello perfetto di Cristo che caccia via la paura;
3° - Se si alimenta l’amore, non può alimentarsi anche la paura perché uno esclude l’altro;
4° - La paura abbassa il livello di fede nel Signore Gesù e ci spinge lontano da Lui;
5° - Dio non vuole che proviamo paura di Lui, bensì timore che ci aiuta a fare scelte secondo il Suo volere.
AMEN