Bene e male
14.05.2023 00:00
Testo: Isaia 5:15-23
Il testo proposto oggi dal profeta Isaia evidenzia in modo molto chiaro quale sia il pensiero e quindi la volontà di Dio nei confronti del peccato.
Dio odia il peccato ma è clemente con il peccatore che si pente della sua condotta sbagliata e quindi si ravvede.
Il peccato agli occhi di Dio è una scelta sbagliata fatta dagli uomini, che posti di fronte a due possibili alternative, scelgono non quella indicata dal Signore, bensì quella da Lui condannata.
Il Signore ci istruisce sempre per il nostro bene, quindi l’alternativa che Lui ci indica è sicuramente la migliore per noi, tuttavia, non sempre questo appare subito chiaro ai nostri occhi, quindi, o per superficialità o per desiderio di prevaricazione, capita spesso che noi scegliamo l’alternativa sbagliata, che la Scrittura indica genericamente come “male”; male poiché la scelta sbagliata a conti fatti ci provoca più danni che benefici, però all’inizio questo non ci è così evidente, e per questo scegliamo la strada sbagliata quando ragioniamo soltanto secondo la logica umana.
Peccare, cioè sbagliare agli occhi di Dio, purtroppo è un’azione molto comune e la commettiamo di continuo, e molto spesso ben consapevoli di ciò, e tuttavia pensiamo che il presunto vantaggio immediato, compensi lo svantaggio futuro, un po' come una scommessa che se va bene siamo fortunati ma se va male tutto sommato pensiamo che il danno non sia troppo grave.
La misericordia di Dio poi ci aiuta sempre a ritornare sui nostri passi, chiedendo perdono dei nostri errori, che Lui, nel suo amore infinito di Padre, ci concede con molta magnanimità.
A questo punto però nel passo di Isaia di oggi, al versetto 20, ci viene sottolineato un peccato particolarmente grave che noi possiamo commettere, sul quale Dio non passa sopra con tanta facilità e indulgenza, poiché chi commette questo peccato non si avvale della grazia di Dio che si attiva per mezzo del pentimento, quindi dal riconoscerci colpevoli di fronte a Dio di aver violato la sua legge e disatteso alla sua volontà a causa, molto spesso, della nostra debolezza umana.
Se infatti tutti noi possiamo peccare per debolezza della carne, quando noi riconosciamo il nostro peccato davanti a Dio, Egli ci perdona perché noi riconosciamo di aver peccato e quindi Lo riconosciamo come nostro Signore e Giudice, ma se noi nel nostro peccare dichiariamo che ciò che stiamo facendo “non è peccato”, in questo modo sfidiamo l’autorità di Dio e non riconoscendo il nostro peccato, non possiamo neppure ottenere il Suo perdono!
Isaia tuona: “Guai a quelli che chiamano bene il male, e male il bene” poiché il peccato di sostituzione a Dio, l’uomo che si fa “dio di sé stesso”, non potrà trovare giustificazione, né perdono da parte di Dio!
Chi viola la legge di Dio per sua debolezza ma si riconosce colpevole davanti a Dio di tale violazione, viene perdonato e giustificato in Cristo, ma chi non riconosce la legge di Dio, negandone la giurisdizione sulla propria vita, andrà inevitabilmente in giudizio!
Oggi purtroppo, in un mondo sempre più “ateo” dove molti uomini sfidano Dio dichiarando la Sua legge ingiusta, ossia dichiarando bene ciò che è male agli occhi di Dio, e male ciò che invece Lui dichiara essere il bene per l’umanità, ci rendiamo conto di come sempre più la nostra vita stia peggiorando a causa della ribellione contro la Parola di Dio, e il potere del principe di questo mondo stia per raggiungere il suo apice, come è stato predetto nella Scrittura stessa quando gli ultimi tempi si stanno avvicinando.
Il brano di oggi ci vuole mettere in guardia proprio contro coloro che di proposito scelgono il male pretendendo di legittimarlo come se fosse bene, come ad esempio la l’approvazione di pedofilia e sodomia, piuttosto che non l’ideologia gender; questi sono i servi occulti e palesi del principe del mondo, che ogni giorno si fa sempre più sfrontato, al punto che al giorno d'oggi esistono dei veri professionisti il cui compito sta proprio nel “capovolgere” i principi del bene e del male dateci da Dio per il nostro bene.
L’ingiunzione di Isaia è rivolta a tutti coloro che camminano nelle tenebre e nel male facendolo apparire come bene, come lecito e come qualcosa di buono; infatti il profeta inizia con una parola di avviso: “guai!”, in altre parole sarà punito amaramente chi nasconde il male in un'apparenza di bene per far in modo che molti inciampino.
Contro questo lavoro di Satana e dei suoi servi, Gesù Cristo è venuto nel mondo per sconfiggere il male per mezzo della Sua morte, lasciandoci gli insegnamenti necessari, che noi troviamo nella Scrittura, affinché sappiamo discernere il bene dal male, compiendo e insegnando il primo, combattendo e smascherando il secondo.
Tutti coloro che accettano Gesù Cristo come il loro personale salvatore e accettano di vivere nel bene e nel bene soltanto, come Dio ce lo rivela attraverso lo Spirito Santo, non saranno ingannati dal Male e non cadranno nella confusione di credere bene ciò che è male; chi però chi rifiuta Gesù Cristo, con molta facilità il principe del mondo riuscirà a confondere la sua mente indicendo a credere bene ciò che Dio ha etichettato come male.
Cari fratelli in Cristo, affidiamoci dunque con fiducia al Signore e lasciamoci guidare dalla Sua parola come ci è insegnata nella Scrittura, e così facendo non presteremo il fianco e l’orecchio alle perniciose teorie del principe del mondo e dei suoi accoliti che con tanto sprezzo e arroganza stanno ora circolando nel mondo. AMEN