Cercare il Signore
Testo: 2 Cronache 15:1-7
Il rapporto tra l’umanità e Dio non è mai stato facile; lo dimostra la storia del popolo d’Israele in primis, e poi di quello cristiano fino ad oggi.
Ciò non ostante, il Signore ha fatto di tutto per farsi trovare ed accettare dall’uomo come il proprio Dio, dimostrandogli la Sua pronta benevolenza non appena l’uomo lo ha ricercato con tutto il suo cuore, pentendosi del suo comportamento ribelle, perché corrotto dal peccato.
Nel brano proposto oggi troviamo uno degli antichi profeti d’Israele, mandati dal Signore al suo popolo, affinché si ravveda e ritorni da Lui.
Azaria si rivolge per conto di Dio al popolo con un appello e un monito: “Asa, e voi tutti Giuda e Beniamino, ascoltatemi! Il Signore è con voi, quando voi siete con lui; se lo cercate, egli si farà trovare da voi; ma, se lo abbandonate, egli vi abbandonerà”.
Israele dipendeva dal Signore fin dalla sua primissima esistenza, ma nonostante le tante prove di benevolenza dimostrategli dal Signore, ancora faticava a fidarsi e affidarsi a Lui, preferendo volgere lo sguardo agli dèi dei popoli vicini, fino a quando, resosi consapevole del suo triste stato di angoscia causato dalla lontananza da Dio, si volgeva nuovamente a Lui per invocare il suo aiuto. A quel punto Dio era pronto a riaccoglierlo sotto le sue ali protettrici: “Ma nella sua angoscia egli si è convertito al Signore, Dio d'Israele, l'ha cercato, ed egli si è lasciato trovare da lui”.
“Cercare il Signore”, infatti, contiene già la promessa di trovarlo, poiché non è una certezza basata sulle nostre facoltà intellettive umane, perché in verità non sapremmo come cercarlo, ma tutto dipende dalla generosa grazia di Colui che si lascia trovare.
Troppo spesso però il credente si rivolge a Dio soltanto quando si è venuto a trovare in una situazione disperata, apparentemente senza via d’uscita, e questa non è la risposta giusta che il Signore si attende da lui, perché “cercare Dio” non si riduce ad invocarlo nell'angoscia, chiedendo che Egli si volga a noi, ma implica il convertirsi con tutto il nostro cuore, il volgersi a Lui non costretti da problemi, bensì attirati dal messaggio della croce, sensibilizzati dall'Evangelo.
Conseguentemente, chi Lo cerca soltanto per la soluzione di angosce materiali e situazioni contingenti, difficilmente s'inoltrerà nelle Sue vie, e quasi inevitabilmente, finita la situazione di bisogno gli volterà le spalle.
Quindi cari fratelli in Cristo, guardiamoci dai rischi di tante richieste e petizioni prive di una vera ricerca spirituale ma piuttosto stabiliamo delle vitali priorità, come ci mostra il salmista: “Una cosa ho chiesto al Signore, e quella ricerco: abitare nella casa del Signore tutti i giorni della mia vita, per contemplare la bellezza del Signore, e meditare nel suo tempio”.(Salmo 27:4)
Cercare il Signore significa riconciliarsi con la Sua giustizia, affinché Egli ci riscatti da una sorte di perdizione eterna.
CercarLo significa desiderare che si riveli per chi Egli è e ci istruisca nella Sua volontà, essendo disponibili ad adeguare completamente le nostre vite.
Cercare il Signore è lasciare che Lui si manifesti non solamente per soddisfare noi, ma innanzitutto per glorificare il Suo nome! AMEN