Che cos'è il successo
Testo: Giovanni 17:1-5
Sulla croce, al termine del Suo ministero, Gesù, rivolgendosi al Padre, dichiarò: “lo ti ho glorificato sulla Terra, avendo compiuto l’opera che tu mi hai data da fare”; con quelle parole, pronunciate nel momento di massima sofferenza, Gesù presentò al Padre il rapporto conclusivo della sua missione.
Giovanni ci dà testimonianza dell’opera che Gesù aveva compiuto sulla Terra, non per sé stesso, ma per adempiere alla missione che Dio Padre gli aveva affidato, una missione per nulla facile, come abbiamo potuto constatare, che secondo i canoni umani non si è conclusa bene, perché la morte solitamente è la conferma del fallimento di ogni missione umana, eppure è stata proprio la morte di Gesù a determinare il successo della sua missione.
Oggi noi siamo stati abituati da un diffuso modo di pensare, ossia quello del mondo, che il successo si ha solo se l’eroe uccide tutti i cattivi e vive per goderne i frutti, invece, Gesù con la sua impresa ha seguito il cammino contrario, ossia il successo è stato determinato dalla sua morte, così come, per i secoli a venire, il successo dei credenti che non hanno rinnegato la loro fede nel Signore è stato determinato in molti casi dal martirio!
Voi mi direte che i tempi sono cambiati, che la fede non richiede più il supremo sacrifico della vita, eppure se ci pensate bene non è veramente così; la fede oggi come ieri impone di fare delle scelte che determinano la nostra condizione di vita, sia che ci imponga di rinunciare alla nostra vita fisica o alla nostra fede, sia che ci imponga di rinunciare alla nostra vita come stile di vita.
Servire Dio o il suo avversario, Satana, Mammona o come lo vogliamo definire, il Principe del Mondo, è una scelta che ciascuno di noi deve fare per raggiungere il successo nella vita.
Ma cos’è il successo per ciascuno di noi?
Ognuno di noi ha una sua personale risposta a questa domanda, e in base a tale risposta ha anche scelto da che parte stare, quale padrone servire.
Se il successo che ciascuno di noi sente di aver raggiunto, o spera di raggiungere, corrisponde a quella che è anche la missione che il Signore ha assegnato a ciascuno di noi, allora avremo raggiungo il successo agli occhi di Dio, e come Gesù potremo dire: “Io ti ho glorificato sulla terra, avendo compiuto l'opera che tu mi hai data da fare”, ma se il successo che abbiamo scelto nella nostra vita è quello di essere “popolare tra la gente, che ha piacere di frequentarti, che ti invidia per la tua posizione sociale ed economica”, significa che sei popolare agli occhi del mondo ma forse non lo sei altrettanto agli occhi di Dio.
Allora cari fratelli in Cristo, ecco perché la Scrittura ci dà ottimi consigli per raggiungere il successo nella nostra vita, ma in accordo con la missione che il Signore ci ha assegnato: prima di fissare qualunque obiettivo, rivolgiamoci a lui per guida e consiglio: “Riconoscilo in tutte le tue vie ed egli appianerà̀ i tuoi sentieri” (Proverbi 3:6), ovvero quando ci prefissiamo dei traguardi non dimentichiamo di consultare Dio.
Impariamo però a non essere fatalisti aspettando che la fortuna ci baci e le benedizioni piovano dal cielo a prescindere; Dio ci ha dato dei semi, perciò iniziamo a coltivare quelli. "Ciascuno esamini invece l’opera propria, così avrà modo di vantarsi in rapporto a se stesso e non perché si paragona agli altri” (Galati 6:4).
Ricordiamo infine che nella vita ci sono anche gli insuccessi, ma questi ci sono proprio perché impariamo da essi, dai nostri errori per non ripeterli.
Impariamo quindi dai nostri errori passati per diventare più saggi. AMEN