Che cos'è la fede
A questa domanda ognuno ha una sua personale risposta. Personalmente avere fede significa: “Abbandonarsi con tutto il cuore alla volontà di Dio!”
Abbandonarsi alla volontà di Dio è anche il credo dei musulmani; “muslim” significa proprio “abbandonato alla volontà di Dio”. Come cristiano, tuttavia, so che la fede senza l’amore è incompleta, poiché soltanto chi ama è fedele. Cristo, infatti, ci ha insegnato che l’amore è il sentimento perfetto che ci avvicina al Padre in modo irreversibile, contrariamente al timore, che una volta venuto meno, ci allontana anche dalla fede. Allora chi si abbandona totalmente a Dio con tutto sé stesso, cioè lo ama con tutto il suo cuore, la sua mente, la sua anima e le sue forze, diventa perfetto nell’amore, e come i tralci sono parte della vite, così i credenti in Cristo sono parte con lui in un’unione spirituale perfetta e sublime.
Questo stato d'esistenza è conosciuto come “mistico” ed è quanto di più vicino a Dio un uomo può giungere finché rimane sulla terra come essere mortale fatto di carne. E’ l’uomo nuovo di cui parla l’Apostolo Paolo che, dopo essere morto nel battesimo con Cristo sulla croce, è risuscitato con lui nella nuova vita, già quaggiù sulla terra, perché il Regno dei Cieli comincia qui ed ora, cioè prima della nostra morte e risurrezione.
Questo significano le parole di Cristo che ci annuncia che il Regno dei Cieli è già tra noi; coloro che hanno accolto Cristo come il loro personale salvatore, e per mezzo della sua Parola hanno conosciuto la Via, si sono anche abbandonati con tutto il cuore alla volontà di Dio, entrando a fare parte con Cristo, la vera vite, e portando il frutto dell’Evangelo nel mondo. La linfa vitale che scorre dalla vite ai tralci li unisce al Cristo risorto e li riempie della sua potenza di vita.
Chi, tra gli uomini e le donne, ha accolto Cristo in sé, ed è diventato parte con Lui, ha provato una sensazione unica, che non può trasmettere a coloro che non l’hanno vissuta; ma quelli che hanno raggiunto questo stato di comunione con Cristo, riconoscono dalle loro parole e dai loro gesti quelli che come loro sono in comunione con il Cristo perché è lo Spirito Santo a rivelarglielo.
Fino a quando saremo sulla terra in un corpo di carne, tuttavia, continueremo ad essere soggetti al peccato, e anche la nostra comunione con Cristo non potrà essere perfetta come quella che si avrà nella nuova vita celeste. Per questo motivo nessuno può dirsi giusto davanti a Dio, per quanto abbia accolto Cristo come suo personale salvatore. La Via di Cristo è un cammino che noi dobbiamo percorrere; il punto di partenza è la nostra vita terrena, ma il punto d’arrivo non si trova qua sulla terra ma soltanto nel Regno dei Cieli, perciò nessuno, per quanto si sia santificato, potrà mai dire di aver raggiunto la pienezza di Cristo, fino a quanto rimarrà su questa terra.
La perfezione in Cristo non è quindi uno stato, ma soltanto una meta da raggiungere; ogni giorno della nostra vita, ogni passo, ogni parola, ogni pensiero ci avvicina alla Verità che soltanto la pienezza in Cristo ci può rivelare totalmente.
Chi ha intrapreso questo cammino si troverà in un punto dello stesso, e su questo cammino incontrerà altri fratelli e sorelle che come lui stanno percorrendo il loro; ci sarà chi è davanti a lui e chi è dietro, ma questo non ha nessuna importanza, il cammino verso la pienezza in Cristo non è una corsa. Dio non ci chiede di arrivare primi, non cronometra i nostri tempi; quello che Lui ci chiede è semplicemente di intraprendere questo cammino e poi lasciarci guidare dal suo Santo Spirito, abbandonandoci a Lui con tutto il nostro cuore. Questo ci è sufficiente, a tutto il resto pensa Lui!
“Chi vuole venire dietro a me, rinunci a sé stesso, prenda la sua croce e mi segua”. Questo è ciò che ci chiede Cristo di fare se vogliamo essere parte con lui. Sembra tanto, fino a quando leggiamo e giudichiamo queste parole con il metro del mondo, ma quando accogliamo Cristo nel nostro cuore ci accorgiamo che “…il suo giogo e dolce e il suo carico è leggero”. Non è più il tralcio che da solo produce e porta il frutto, ma è la forza della vite, che nutre con la sua linfa il tralcio, a portare il frutto. Ma il tralcio si deve abbandonare totalmente alla vite fino a sentirsi parte di essa, perché se si stracca dalla vite non può produrre frutto, ma si secca e muore. Così e di quegli uomini e quelle donne che si separano da Cristo perché pensano di poter fare da soli nel mondo: essi non se ne rendono conto ma sono già rami secchi perché in loro non scorre più la linfa vitale di Cristo: “Io sono la Via, la Verità e la Vita…”.
Se Dio ci concedesse di discernere i rami verdi, in cui scorre la Vita, da quelli che sembrano ancora verdi ma che in realtà sono già morti perché si sono separati dalla vite, ne avremmo terrore perché vedremmo la terra quale veramente è: un cimitero; e non quel brulicare di uomini e donne alle prese con mille cose da fare ogni giorno della loro vita come ci appare. Sia ringraziato Dio che non ci ha fatto questo dono, ma che nella sua misericordia ci ha invece mandato la Luce, il suo figliolo Gesù Cristo, che ancora brilla nel mondo per indicare la Via all’umanità.
