Che cos'è la preghiera?
Testi: Mt 21:18-22
Se domandate alle persone (siano essi credenti o meno) che cosa sia la preghiera, la maggioranza di loro risponderà che è: “una richiesta presentata a Dio per ottenere qualcosa da Lui”.
Questa definizione, in estrema sintesi, corrisponde sì alla verità, però la preghiera è ben più di questo; il Signore Gesù Cristo ha cercato di spiegarlo ai suoi Apostoli durante tutta la sua missione terrena, affinché essi lo comprendessero e lo facessero comprendere ai discepoli che sarebbero venuti dopo.
Certo qualunque richiesta al Signore da parte di un fedele, ben si può definire una preghiera, e tuttavia se il nostro rapporto con Dio si riducesse a questo, ossia al chiedere a Lui quando abbiamo bisogno di qualcosa, perché siamo di fronte ad una difficoltà, la preghiera sarebbe ben poca cosa.
In tal caso il nostro rapporto con Dio non sarebbe molto diverso da quello che possiamo avere con un “distributore automatico o un bancomat”: quando ci manca qualcosa, andiamo e preleviamo ciò che ci serve, quindi ce ne scordiamo fino alla necessità successiva. Questo però non è ciò che Dio si aspetta da noi, e non solo perché la prestazione desiderata da queste macchine è comunque subordinata al possesso di denaro, così come, per ottenere queste cose da Dio, è subordinato alla fede che dobbiamo avere in Lui, ma ciò che distingue la preghiera gradita a Dio rispetto a quella fatta occasionalmente come “ultima spiaggia nel momento del bisogno” è la presenza di un intimo e profondo rapporto tra noi e Dio.
Dio Padre amorevole, nostro fratello il Signore Gesù Cristo e lo Spirito Santo di Dio, che dimora nei nostri cuori, è colui che si prende cura di noi perché ci ama di un amore incommensurabile, senza limiti né restrizioni, ma proprio perché Lui ci ama alla follia, è anche estremamente geloso di noi, come lo è ogni innamorato della sua amata/o, e non ammette deroghe alla nostra preghiera: essa è dunque la conseguenza del nostro rapporto intimo ed esclusivo con Lui.
Noi preghiamo perché sappiamo che il Signore ci risponderà, ma Lui ci risponderà soltanto se noi avremo fede in Lui, e noi avremo veramente fede in Lui se saremo in piena e perfetta comunione con Lui; quando questo accade, davvero tutto quello che chiediamo lo otteniamo, anzi il Signore ci esorta a pensare di averlo già ottenuto: “Tutte le cose che domanderete in preghiera, se avete fede, le otterrete”.
Questo ci dovrebbe far comprendere una cosa fondamentale, che purtroppo la maggior parte degli uomini non riesce a capire, vittime del maligno e del loro orgoglio: il nostro Padre Celeste ci vuole donare tutto il necessario per vivere una vita piena e felice con Lui. Quando ha allontanato Adamo ed Eva dal giardino di Eden, lo ha fatto con profondo dolore e solo per punirli della loro ribellione; subito dopo, però, ha creato le condizioni affinché l’umanità potesse ritornare a Lui e godere nuovamente di ogni benedizione, dopo aver però riconosciuto l’inutilità della ribellione e del peccato. In Gesù Cristo ci ha offerto il perdono e la grazia da ogni male, primo fra tutti la morte.
La via indicataci dal sacrificio di Cristo è ancora aperta per tutti gli uomini che ricercano il Signore e ritornano a Lui, accettandolo come loro personale salvatore, e lo rimarrà fino al giorno che precederà il Giudizio; Cristo cerca continuamente operai per la sua vigna, e ogni ora è buona per ritornare a Lui ed entrare nella sua comunione. Aspettare oltre è solo una perdita di tempo, un lasciarci sfuggire delle opportunità, un prolungare le sofferenze, che sempre abbondano lontano dal Signore; che senso ha continuare a faticare se tutto ciò di cui abbiamo bisogno ci viene donato dal Signore senza sforzo? “Invano vi alzate di buon mattino e tardi andate a riposare e mangiate pane tribolato; egli dà altrettanto a quelli che ama, mentre essi dormono”. (Sal 127:3)
Raggiunta la piena comunione con il Signore la preghiera sarà soltanto una “conversazione” con Lui, e noi non avremo ancora finito di parlare che già avrà risposto alla nostra preghiera: “Avverrà che, prima che m'invochino, io risponderò; parleranno ancora, che già li avrò esauditi”. (Is 65:24)
Consapevoli di questo, cari fratelli in Cristo, non ci rimane che coltivare assiduamente, ogni giorno della nostra vita, il nostro intimo rapporto con Dio, pregando, ossia conversando con Lui come faremmo col nostro amico più intimo, senza remore, né timore, perché dove c’è amore anche il timore scompare, dove c’è comunione e intimità vengono meno anche le formalità dovute al diverso grado del rango di Dio rispetto a noi.
Invitate il Signore ad essere parte attiva della vostra vita, e la vostra vita cambierà: non sarete più voi a vivere ma sarà Cristo che vive in voi, e attraverso voi, e vi renderà partecipi della pace e la gioia che soltanto lui può dare. AMEN
