Chi è Gesù di Nazaret
Testo: Matteo 17:20
Cari fratelli in Cristo, la domanda: "Chi è Gesù di Nazaret" potrebbe sembrare strana posta a dei credenti; voi tutti risponderete che Gesù è il figlio di Dio, il messia, il salvatore etc. Tutte risposte ampiamente conosciute e confermate nel corso dei secoli dalla tradizione della Chiesa, ma proprio questa tradizione secolare che ha contribuito a consolidare l'immagine di Gesù ha anche "tralasciato" alcuni aspetti della figura e quindi della predicazione di Gesù che non erano importanti o addirittura "andavano contro", diciamo, agli interessi della Chiesa come è stata poi riformata sotto Costantino.
Gli Apostoli e i primi discepoli parlavano di Gesù come di un "Maestro" e nella Scrittura ci sono ancora molti riferimenti a questo suo ruolo, che poi la chiesa ha decisamente messo in secondo piano rispetto a quello di "figlio di Dio e di salvatore", ma che invece era fondamentale per i suoi discepoli, quelli che lo avevano personalmente conosciuto e avevano udito da lui la Parola direttamene dalle sue labbra.
Sappiamo dalla Scrittura che Gesù non si limitava a parlare alle folle, ma molti dei suoi insegnamenti da maestro erano rivelati direttamente e esclusivamente ai suoi Apostoli e discepoli: "… A voi è dato di conoscere il mistero del regno di Dio; ma a quelli che sono di fuori, tutto viene esposto in parabole... (Marco 14:11)
Nel testo di oggi, Gesù rimprovera i suoi discepoli per la loro poca fede, e fa un'affermazione che se presa alla lettera potrebbe sembrarci esagerata: spostare le montagne con la fede ci sembra impossibile, persino per i credenti più ferventi, e allora perché Gesù ha usato un simile esempio?
In altre parti della Scrittura Gesù dice altresì: "Anche chi crede in me, compirà le opere che io compio e ne farà di più grandi” (Gv 14:12).
Queste affermazioni solitamente noi le leggiamo come la potenza del Signore che si manifesta tramite la fede, ma è mai possibile che degli uomini possano fare opere più grandi di Dio? Evidentemente no! Se noi vediamo in Gesù il figlio di Dio non potremo mai fare cose più grandi di Dio, ma se vediamo in Gesù il Maestro che insegna agli uomini ad avere fiducia nelle loro capacità di compiere le opere che anche lui ha compiuto, perché di fatto tutti gli uomini sono "figli di Dio" e come tali possono compiere grandi opere se hanno fiducia in tali loro capacità, ecco che tutto per l'uomo di fede diventa possibile!
Gesù, il Maestro, è venuto in mezzo agli uomini per insegnare loro, cioè a noi, che le capacità che Dio ci ha donato sono davvero grandi, se sono avremo la volontà di apprenderle ed usarle.
Gesù insegnava ai suoi intimi discepoli queste cose, come altri maestri hanno insegnato ai loro allievi a diventare come loro.
Nella Scrittura troviamo molti echi di questi insegnamenti che nel corso dei secoli successivi sono stati ripresi da quelle frange del cristianesimo che sono state osteggiate e poi proibite dalla Chiesa di Costantino, ossia dalla Chiesa istituzione perché andavano contro gli interessi del potere temporale o terreno della Chiesa, e per molti versi essendo insegnamenti profondi che soltanto una piccola parte dei fedeli può comprendere, la Chiesa, o le chiese, hanno sempre dato spazio agli insegnamenti etici piuttosto che non a quelli più profondamente spirituali, e nello stesso tempo molte chiese hanno guardato con sospetto a quei credenti che grazie agli insegnamenti del Maestro Gesù compiono opere gradi come miracoli e segni potenti, o anche solo dimostrano una profonda conoscenza spirituale che li porta ad un diretto contatto con il divino.
Gli insegnamenti del Maestro Gesù che portano l'uomo a compiere le opere che solo Dio può compiere sono dunque la prova che Gesù è venuto per liberare l'uomo dalla schiavitù del peccato, inteso come rinnegare la sua parte divina il che lo relega alla sola natura umana, quando invece in ogni uomo c'è uno spirito divino che ci collega al nostro Padre Celeste, già qui sulla terra in questa nostra esistenza.
Avvicinarci a Gesù come Maestro è dunque la strada più diretta per conoscere Dio, ma pochi la percorrono perché significa elevarsi sopra la condizione carnale e del mondo per entrare in piena comunione spirituale con il Signore e Maestro. AMEN