Confidare in Cristo
Testo: Filippesi 4:4-14
Paolo nella sua lettera ai Filippesi fa un’affermazione molto forte, quasi provocatoria se fosse fatta da un uomo per sé stesso: “Io posso ogni cosa in Colui che mi fortifica”, ma l’Apostolo è ben lungi dal magnificare sé stesso e la sua potenza, bensì la sua dichiarazione è un’aperta ammissione della potenza di Cristo che può ogni cosa e agisce in tutti coloro che a Lui solo si affidano.
Cari fratelli in Cristo, in verità questo è il leitmotiv di tutta la Scrittura; in ogni libro della Bibbia è ripetuto in varie forme e modalità quello che è il principale insegnamento, e quindi comando, di Dio agli uomini a Lui fedeli, ossia che noi siamo suoi, dipendiamo da Lui soltanto, e che a Lui dobbiamo fare riferimento per ogni nostra azione e/o necessità, in quanto da soli noi non siamo in grado di fare bene nulla.
Ecco che il Profeta Geremia scriveva: “Benedetto l'uomo che confida nel Signore e la cui fiducia è il Signore” (Geremia 17:7), a significare che il credente deve avere sempre fede nel Signore in ogni circostanza.
Lo stesso Gesù Cristo ci dice molto chiaramente: “Senza di me non potete fare nulla” (Giovanni 15:5), giacché un credente non opera per sé stesso ma per il Signore, e per compiere la missione che ciascuno ha ricevuto da Lui, occorre sempre il suo aiuto, altrimenti la missione è fallita in partenza!
Eppure, cari fratelli in Cristo, sembra che per comprendere questa verità ci voglia una vita intera e a volte non basta neppure quella, giacché ci sono molte persone, anche credenti mossi da animo generoso e altruistico, che tuttavia si sforzano di fare loro, con le loro forze, per compiacere il Signore, ma per questo falliscono lo scopo perché invece di lasciarsi guidare dallo Spirito Santo che indica loro la via e dona loro le forze e capacità di operare con successo, si ostinano a voler fare da soli con le loro insufficienti forze.
Ecco che in questi casi la preoccupazione prende il sopravvento, subentrano notti insonne e giornate travagliate fino a farsi sommergere da una profonda frustrazione a causa degli insuccessi riportati!
Ancora Paolo ci mette in guardia contro un tale pericolo quando ci avverte: “Non mettiamo la nostra fiducia nella carne” (Filippesi 3:3); ora, Paolo non intendeva dire che non ci dobbiamo fidare di nessuno, ma che se noi poniamo negli altri, o in noi stessi, la fiducia che spetta a Dio soltanto, non riusciremo a fare la Sua volontà, perché se Dio ci chiede qualcosa non è sicuramente perché Egli non abbia la forza o le capacità di fare ciò che ci chiede (ci mancherebbe altro!), bensì lo fa per mettere alla prova la nostra fedeltà e fiducia nei Suoi confronti.
Questo concetto dovrebbe essere semplice da comprendere, ma l’orgoglio umano, subdolamente alimentato dal maligno, ci oscura questa semplice verità, e se talvolta ci può spingere ad agire da soli facendoci sentire abbastanza forti da non avere bisogno di Dio nella nostra vita, altre volte fa leva sulla nostra paura, sul nostro timore di non riuscire a superare gli ostacoli che il maligno stesso pone sul nostro cammino dei credenti, fino a farci credere che Dio non voglia aiutarci e quindi facendo venire meno la nostra fiducia in Lui.
Quando questo succede, dobbiamo fare come fece Davide, che si fece coraggio e “si fortificò nel Signore” (I Samuele 30:6).
Cari fratelli in Cristo, impariamo sempre e comunque a confidare soltanto in Dio ed Egli ci darà la forza per fare la Sua volontà. AMEN