Conquiste inaspettate
Testo: Luca 10:1-2; 17-20
In questo passo della Scrittura troviamo Gesù che è circondato da un grande numero di discepoli; non soltanto i dodici Apostoli di cui abbiamo buona conoscenza, ma almeno altri settanta discepoli che stavano seguendo Gesù e che evidentemente godevano della sua fiducia, giacché Gesù stesso li manda quali messaggeri/ambasciatori davanti a sé, nelle città e nei paesi dove poi lui stesso sta per andare, e dal testo emerge che questo loro incarico non è semplicemente formale giacché come Gesù stesso dice: “Ecco, io vi ho dato il potere di camminare sopra serpenti e scorpioni e su tutta la potenza del nemico; nulla potrà farvi del male”, e loro eseguono con fiducia quanto ordinato loro dal Signore e al loro ritorno testimoniano: “Or i settanta tornarono pieni di gioia, dicendo: "Signore, anche i demoni ci sono sottoposti nel tuo nome".
Gesù sa che per diffondere il suo evangelo non basta lui solo, né i dodici Apostoli, ma che occorrono più discepoli: “E diceva loro: «La mèsse è grande, ma gli operai sono pochi; pregate dunque il Signore della mèsse perché spinga degli operai nella sua mèsse.”
Per contro i settanta che sono stati scelti da Gesù affrontano con entusiasmo la loro missione; forse in un primo momento si sentono inadeguati e sono timorosi, ma poi, vedendo la potenza dello Spirito che opera attraverso di loro, al punto che anche i demoni fuggono via, si sentono anche loro forti, pieni di gioia, euforici potremmo dire, per aver sperimentato la potenza di Dio e tornano riferendo con entusiasmo al Signore quanto è accaduto.
Gesù, tuttavia, che aveva visto tutto: “… disse loro: «Io vedevo Satana cadere dal cielo come folgore”, e li esorta a considerare bene il significato di quanto è accaduto, vedendolo nella giusta prospettiva: “non vi rallegrate perché gli spiriti vi sono sottoposti, ma rallegratevi perché i vostri nomi sono scritti nei cieli”.
Anche noi cari fratelli in Cristo, dobbiamo tenere sempre ben presente qual è il vero motivo per il quale noi operiamo per il Signore, senza lasciarci distrarre, o semplicemente compiacerci dei successi che otteniamo nella nostra vita seguendo il Signore.
La potenza dello Spirito Santo che opera nei credenti e attraverso i credenti, non deve mai essere fine a sé stessa, a compiacere gli stessi, che pure è gratificante poterne umanamente gioire, perché questo è anche la riprova che stiamo agendo nel modo voluto dal Signore e secondo le sue direttive, ma il vero premio per ogni credente non è mai il successo terreno, bensì il premio celeste!
Questo passo però ci insegna anche un’altra cosa molto importante, ossia che chi si affida al Signore, al pari dei settanta inviati, durante la sua missione scoprirà di poter fare e ottenere molto di più di quanto poteva umanamente aspettarsi all’inizio, poiché non sarà più lui solo ad agire, ma la potenza dello Spirito Santo che agisce in lui e per lui, rende possibili imprese e risultati non altrimenti umanamente fattibili.
Tuttavia, le missioni che il Signore affida a ciascuno di noi non sempre sono facili e non sempre si concretano in altrettante “vittorie” secondo i nostri giudizi, perché il piano di Dio non ci è sempre chiaro e quindi anche difficoltà e sconfitte possono far parte della nostra missione, nondimeno, se eseguendo le indicazioni divine incontreremo problemi imprevisti, parimenti realizzeremo pure impensate vittorie sul nemico, come scoprirono i settanta discepoli che, mandati a preparare la strada al Signore, scoprirono che anche i demoni dovevano sottomettersi a loro per volontà di Dio; infatti, camminare nei comandamenti della Bibbia conduce a scoprirne ogni promessa, riconquistando territori spirituali usurpati dal nemico.
Quindi se i settanta furono protagonisti di esperienze spirituali che non sembravano incluse nel mandato del Signore, essi scoprirono che adempiendo la Sua missione, anche gli indemoniati erano liberati come conseguenza del potere loro elargito dal Signore.
In questo caso i discepoli non avevano sconfinato dallo scopo della missione affidata loro, ma proprio nel loro adempimento, scoprirono la vastità dei benefici del regno di Dio.
Nemmeno noi cari fratelli in Cristo, possiamo sconfinare dalla missione che il Signore ci ha singolarmente affidato, tentando Dio e ribellandoci alle Sue direttive, ma neanche dobbiamo lasciarci confinare dalle ansie che il nemico sa iniettare.
Impariamo ad andare sempre nel nome del Signore, e se incontreremo combattimenti fuori programma, sperimenteremo altresì liberazioni e conquiste alla gloria di Dio! AMEN