Consultare il Signore
Giosuè 9:3-16
Questo episodio della Scrittura è molto significativo perché ci mostra ancora una volta come ogni scelta che noi facciamo dovrebbe essere prima condivisa con il Signore, per conoscere se è quella giusta e gradita a Dio, o non è piuttosto un nostro desiderio che però va contro la volontà di Dio.
Giosuè, di fronte ad una decisione importante, ossia se fare o meno un’alleanza con un popolo che non conosceva, si lascia ingannare dall’apparenza, ossia cade vittima dell’astuzia dell’avversario, quando se avesse invece consultato il Signore sarebbe stato edotto da Lui sulla giusta scelta da fare.
Come conseguenza di questa “scelta sbagliata” il popolo d’Israele si troverà quindi a dover condividere la terra con un popolo straniero, idolatra, che gli procurerà guai in futuro, con i suoi déi che lo svieranno dal servire il Signore, quando invece il Signore aveva chiesto ad Israele di sterminare i popoli cananei e non certo di fare alleanze con loro.
Ora, se anche il Signore, ieri come oggi, ci lascia “liberi di sbagliare da soli”, nondimeno ci invita ad astenerci da questa “presunta libertà”, chiedendoci piuttosto di condividere con Lui le scelte che facciamo nella vita; sia quelle importanti, sia quelle che apparentemente lo sono meno, ma che comunque se fatte erroneamente ci procureranno lo stesso dei fastidi.
Allora cari fratelli in Cristo, ecco che “consultare il Signore” prima di intraprendere qualsiasi opera o azione dovrebbe essere la norma per ogni credente;
consultare il Signore dovrebbe venirci naturale come bere un bicchier d’acqua quando siamo assetati.
C’è un detto popolare che insegna: “prevenire è meglio che curare”, e questo ben rappresenta anche l’esatto comportamento che noi dovremmo tenere nei confronti del Signore.
Quante volte abbiamo preso decisioni secondo la nostra volontà, senza consultare Dio e soltanto dopo Gli abbiamo chiesto di benedirle?
Quando abbiamo agito in questo modo, solitamente le cose, non sono andate come speravamo, e quindi abbiamo cercato Dio per avere da lui un aiuto a rimediare ai nostri errori, alle nostre scelte sbagliate, quando invece se lo avessimo consultato prima ci saremmo risparmiati questo fastidio, se non anche dolore!
A volte però, non contenti di ciò, riusciamo pure a “rincarare la dose” arrivando a incolpare il Signore di aver permesso la precaria situazione in cui ci siamo venuti a trovare, fino ad accusarlo di non curarsi di noi!
Ora cari fratelli in Cristo sappiamo che lo Spirito Santo desidera dirigere la nostra vita e non essere semplicemente “il nostro rimedio” quando ci siamo procurati qualche problema;
il Signore deve sempre essere posto al centro della nostra vita, deve essere la prima persona a cui ci rivolgiamo quando ci alziamo la mattina, deve sedere alla nostra tavola ogni giorno, deve essere l’ultima persona che salutiamo quando ci corichiamo la sera, affinché ogni nostra decisione sia sempre condivisa, e quindi benedetta, con Lui.
Allora prima di ogni altra cosa, impariamo a consultare il Signore, perché ci dia forza, mentre il cammino è in salita e ci doni saggezza, quando si prospetta una facile discesa.
Per contro, nessuno mediti in cuor suo di poter manipolare il Signore affinché imprima sempre il Suo benestare alle proprie scelte; infatti, Dio è molto chiaro: noi possiamo percorrere il Suo cammino o il nostro, ma non possiamo percorrere entrambi.
Non possiamo decidere di seguire Cristo e continuare a scegliere altre direzioni!
Quando siamo confusi perché pressati da difficoltà ed attratti da facili scorciatoie, non siamo avventati, ma chiediamo a Dio di “chiudere le porte” che Egli non gradisce e che ci impedirebbero di crescere e proseguire nelle Sue vie.
Accettiamo umilmente la Sua volontà e Dio ci rivelerà il resto. AMEN