Corriamo insieme

Testi: Ebrei 12:1-3

Cari fratelli in Cristo, forse alcuni di voi conoscono: “Il Cenacolo”, il devozionale pubblicato bimestralmente dalla United Methodist Church col nome originale inglese “The upper room” e tradotto a livello mondiale in svariate lingue dalle Chiese Metodiste, tra cui quella italiana (nei link di questo sito trovate anche quello per accedere al sito di: The upper room).

Come in molti devozionali, anche nel “Il Cenacolo” si possono trovare numerosi spunti di riflessione, che nella loro semplice immediatezza, sono altrettante testimonianze di fede che sanno parlare al cuore di ogni credente per donarci quel conforto e quelle motivazioni utili ad affrontare la nostra giornata.

Sfogliando un vecchio numero, che conservo gelosamente e periodicamente vado a riprendere, specialmente se, causa i frequenti ritardi postali, non ricevo il nuovo bimensile, ho trovato il commento al testo proposto di Ebrei 12:1-3.

La frase chiave su cui il testo invitava a riflettere era questa: “corriamo con perseveranza la gara che ci è proposta...”.

L'uso del plurale “corriamo”, anziché del singolare, “corri”, ha un preciso significato: questo invito non è rivolto ai credenti presi singolarmente, bensì alla comunità, alla Chiesa, all'insieme dei fratelli e delle sorelle che dimorano in Cristo.

Noi oggi, nel nostro paese, nel nostro mondo occidentale, siamo sempre più portati a vivere la nostra fede come qualcosa di personale, di intimo, quasi fosse un rapporto esclusivo con Dio, e conseguentemente vediamo la nostra persona e la nostra coscienza come i principali destinatari degli insegnamenti biblici;

non dobbiamo però dimenticare che accanto a questa dimensione “verticale” della fede che si muove sull'asse “uomo-Dio”, ne esiste anche una “orizzontale”, quella comunitaria, quella che ci fa vivere il nostro rapporto con Dio attraverso l'amore fraterno con gli altri credenti.

Sappiamo che Dio nello stesso tempo è “in noi”, e “in mezzo a noi”: come ci viene detto: “dove due o tre sono riuniti nel mio nome...”

Oggi, come accade ogni domenica, alcuni di noi saranno riuniti insieme per il Culto, in una calda giornata di agosto, ma forse molti saranno già partiti per le vacanze e per un po' forse si saranno lasciati alle spalle anche la loro vita di ogni giorno. Forse insieme ad essa avremo lasciato anche molte delle occupazioni e degli impegni che coinvolgono la vita delle nostre chiese, avremo riposto per un attimo le riflessioni sui temi urgenti che toccano le nostre chiese. Se siamo dei Pastori o degli anziani di comunità, sempre chiamati a dare delle risposte, a prendere delle decisioni, che poi avranno importanti conseguenze sulla vita delle nostre Chiese, forse impegneremo questo tempo per riprendere fiato, per riacquistare le forze, perché sappiamo bene che, finita questa pausa estiva, sempre molto breve, dovremo tornare a confrontarci a misurarci con le vecchie e nuove sfide che il Signore ci metterà davanti.

Stanno per iniziare le Olimpiadi ma per noi credenti le gare olimpiche non sono soltanto ogni quattro anni, perché finita la nostra breve pausa estiva, ecco che subito il Signore ci proporrà una nuova gara: insieme, come comunità, come fratelli e sorelle, appartenenti a diverse comunità ma parte dell'unica Chiesa di Cristo, dovremo riprendere a correre per il Signore, per raggiungere l'obiettivo che lui ha fissato per noi.

Forse si tratta di un obiettivo grande ed importante, forse è soltanto un obiettivo piccolo e poco significativo, in ogni caso, dobbiamo essere ben consapevoli che il nostro obiettivo, qualunque esso sia, si va sempre ad inserire nell'obiettivo più grande che Cristo ha dato alla sua Chiesa, ossia la testimonianza dell'Evangelo.

Questo passo della scrittura ci indica anche “come dobbiamo fare” per raggiungerlo, ci dice che l'unico modo per riuscirci è: “fissando lo sguardo su Gesù, colui che crea la fede e la rende perfetta”;

insieme, unendo le nostre forze e i nostri cuori, come un'unica comunione di credenti, noi ancora oggi, come lo fu per i primi Apostoli, ci impegniamo a correre la nostra gara tenendo fermo il nostro sguardo su Gesù.

È con questo spirito dunque che, terminate le nostre vacanze, riprenderemo la nostra vita di tutti i giorni e il nostro impegno quotidiano verso il Signore, riuscendo a mettere da parte i nostri particolarismi, i nostri interessi di parrocchia, i nostri piccoli egoismi e tutti i distinguo che derivano dalle nostre diverse esperienze di fede, ma che possono allontanarci e spezzare quell'unità di intenti e di cuore che deve invece essere alla base del nostro agire quali testimoni dell’Evangelo.

Approfittiamo dunque di questa pausa per rinfrancare le nostre forze e per tornare ad operare concentrati su Gesù Cristo e sulla comunione che ci unisce e ci rende un'unica grande comunità, un unico Popolo che gli appartiene.  Auguro buone vacanze a tutti voi.

AMEN