Cristo progetto di Dio

Testi: Genesi 2: 8-9; 15-16      Esodo 19: 3-8       Ebrei 3. 1-15

 

Cari fratelli in Cristo, ciascuno di noi è abituato, prendendo la propria Bibbia, a leggerne un brano e riflettere sul suo significato per capire quello che il Signore ci ha voluto dire in quel singolo brano.

Quello che invece normalmente non facciamo è leggere la Bibbia dal primo all’ultimo capitolo come se stessimo leggendo un unico racconto che continua.

I 66 libri della Bibbia non sono in effetti paragonabili ad altrettanti capitoli di un romanzo o di una storia; sono stati infatti scritti da autori diversi in epoche diverse e poco si prestano ad una lettura consequenziale.

Tuttavia la Bibbia è un libro unitario ispirato da un unico ideatore che è Dio, e in essa troviamo un preciso filo conduttore, o trama, che unisce tutti i libri in essa contenuti e ci evidenzia in modo chiaro qual è il pensiero, la volontà e l’obiettivo del suo ispiratore.

Provate per un momento ad immaginare di non conoscere assolutamente nulla, né della Bibbia, né del Dio di Abramo, né di Cristo, ed immaginate di leggerla per la prima volta per cercare di capirne il contenuto.

La prima cosa che fareste sarebbe proprio quella di cominciare a leggerla dal primo capitolo della Genesi, come con qualsiasi altro libro, per giungere, ammesso che non smettiate prima, fino all’ultimo capitolo dell’Apocalisse.

Alla fine di questa lettura forse sareste un po’ delusi, e la cosa che più di tutte vi sarebbe balzata agli occhi è la frammentarietà dell’opera e la difficoltà di far collimare i pezzi; tuttavia superate queste difficoltà, così facendo, vi sareste formati la vostra prima idea sulla figura del Dio Padre Creatore, su Gesù Cristo e sul rapporto di Dio con l’umanità.

Per chi invece conosce già, sia il contenuto della Bibbia, sia la storia del popolo d’Israele e della chiesa di Cristo per averla studiata e meditata passo dopo passo, una simile lettura della Bibbia può aiutare a mostrare sotto una luce diversa quello che è il pensiero e l’obiettivo di Dio nei confronti dell’umanità.

I tre brani della Scrittura proposti oggi ci parlano di tre momenti fondamentali della storia del nostro rapporto con Dio.

Tutto il racconto biblico si può sintetizzare in tre momenti fondamentali nei quali Dio si propone di realizzare altrettanti progetti. che potremmo identificare con il nome dei rispettivi protagonisti:

  • progetto Adamo,
  • progetto Abramo/Mosè,
  • progetto Gesù Cristo.

Tutto ha avuto inizio con il primo progetto di Dio: la creazione dell’umanità, di cui Adamo rappresenta il capostipite.

Dio destinò originariamente all’umanità un posto meraviglioso che la Bibbia chiama “il giardino dell’Eden”; qui l’uomo era chiamato a coltivare e custodire il giardino, e viveva a diretto contatto con Dio.

L’umanità intera sarebbe vissuta in questo paradiso terrestre per sempre se solo Adamo non avesse trasgredito il volere del Signore e non si fosse ribellato tentato dal maligno;

penso che tutti noi conosciamo molto bene questo racconto per cui non mi voglio soffermare oltre.

Riflettiamo invece sugli altri due progetti che noi ritroviamo il primo nel vecchio e il secondo nel nuovo testamento.

Dopo la cacciata di Adamo dall’Eden e il susseguirsi di numerose generazioni di uomini che si sparpagliarono sulla terra, Dio un giorno, scelse un uomo di nome Abramo che viveva ad Ur, una città della Mesopotamia, e gli disse:

Va via dal tuo paese, dai tuoi parenti e dalla casa di tuo padre e va nel paese che io ti mostrerò; io farò di te una grande nazione, ti benedirò e renderò grande il tuo nome e tu sarai fonte di benedizione. Benedirò quelli che ti benediranno e maledirò chi ti maledirà, e in te saranno benedette tutte le famiglie della terra” (Ge 12: 1-3).

Il secondo progetto di Dio, comincia con Abramo: Dio vuole crearsi un popolo tra tutti i popoli della terra che gli sia fedele.

La promessa di Dio fatta ad Abramo è poi confermato a Mosè: “… sarete fra tutti i popoli il mio tesoro particolare; poiché tutta la terra è mia; e mi sarete un regno di sacerdoti, una nazione santa”, questo in opposizione agli altri popoli pagani.

Un popolo che seguirà sempre le leggi di Dio così come sono state trasmesse a Mosè sul Sinai.

Un popolo che Dio benedirà con ogni sorta di benedizioni a condizione che si mantenga fedele alle leggi e continui ad adorarlo come unico Dio.

L’antico patto contiene la promessa fatta da Dio ad Israele; la salvezza dell’uomo è legata al fatto di essere parte di questo popolo: pensate ad esempio alla storia di Ruth che ottiene la salvezza entrando a far parte del popolo d’Israele.

Il segno dell’appartenenza al popolo eletto era dato dalla circoncisione nella carne, mentre la condizione di salvezza stava nell’osservanza della legge del Signore.

Cosa è accaduto in seguito però?

Le cose sono andate come sperava il Signore?

No, purtroppo no;

così come il progetto Adamo è fallito per la disubbidienza di Adamo al Signore e la conseguente cacciata dal Paradiso Terrestre, anche il progetto Abramo/Mosè è fallito per la disubbidienza del popolo d’Israele alle leggi del Signore, per essersi abbandonato a dei stranieri e a pratiche contro il volere di Dio.

Dio infatti si è adirato e ha punito Israele più volte abbandonandolo in schiavitù a Babilonia e poi disperdendolo su tutta la faccia della terra.

Da questo punto di vista la Bibbia è la storia non del trionfo di Dio ma, anzi, dei fallimenti di Dio. Sia il primo che il secondo progetto di Dio di realizzare un Regno di Dio sulla terra dove l’uomo potesse vivere in pace accanto al suo Padre celeste Creatore sono miseramente falliti.

Adamo prima e il popolo d’Israele poi si sono rivelati due insuccessi che hanno senza dubbio amareggiato Dio, ma che gli hanno permesso di ricavare la necessaria esperienza per attuare il suo terzo progetto: Gesù Cristo, figlio di Dio fattosi uomo!

Questo è il progetto finale di Dio, quello vincente, quello che è destinato ad essere coronato dal successo.

Noi sappiamo e proclamiamo che Cristo, essere perfetto che non ha conosciuto il peccato, con la sua morte sulla croce ha riscattato l’umanità dal peccato che era entrato nel mondo con la ribellione di Adamo, e ha sconfitto la morte conseguenza del peccato, donandoci la grazia che si ottiene attraverso la fede che noi uomini riponiamo in lui. Cristo ha quindi rotto il pesante giogo della legge di Mosè insopportabile da portare per chiunque uomo.

Questo è ciò in cui noi crediamo e per il quale noi rendiamo grazie a Dio ogni giorno della nostra vita: il nuovo patto, non più basato sulla legge ma sul sangue di suo figlio Gesù Cristo che è sparso per l’umanità intera.

Proviamo tuttavia a ritornare un attimo indietro e chiediamoci: che cosa ha causato il fallimento dell’antico patto?

L’incapacità o l’impossibilità di osservare la legge data a Mosè direte voi!

In effetti nessun popolo, per quanto rispettoso di una qualsiasi legge, sarà mai in grado di osservarla pienamente; questo lo vediamo bene tutti i giorni attorno a noi nella società civile: accanto alle persone che rispettano le regole, vivono quelle che non lo fanno, e quando i secondi prevalgono sui primi c’è un collasso generale della società.

Il primo Patto che Dio aveva fatto tramite Mosè era destinato ad essere infranto proprio perché era rivolto al popolo d’Israele come tale e purtroppo, durante le epoche, accanto a persone timorate di Dio se ne sono succedute altre che non lo erano e lo hanno infranto nonostante la promessa fatta dai loro padri a suo tempo nel deserto tramite Mosè: “Noi faremo tutto quello che il Signore ha detto”.

A questo punto Dio ha constatato che la salvezza non poteva essere raggiunta da un popolo come tale, o come unità politico-sociale, come diremmo noi oggi, ancorché un popolo eletto, ma solo da un popolo formato dall’insieme degli individui che nei loro cuori accettano Dio non per timore della legge, ma per l’amore che Dio ha per noi.

Ecco che allora Dio ha mandato il suo unigenito figliolo Gesù Cristo perché egli potesse diventare il salvatore di tutti gli uomini che lo avessero accolto come il proprio personale salvatore, e questo indipendentemente dal popolo e dalla razza di appartenenza, adempiendo così la promessa fatta ad Abramo: “in te saranno benedette tutte le famiglie della terra”.

Questo è il motivo per cui il progetto Gesù Cristo è destinato ad avere successo laddove i progetti Adamo e Abramo/Mosè hanno fallito:

Dio con Cristo non si è precostituito né un uomo, né un popolo, ma ha lasciato che chiunque lo voglia possa arrivare a lui liberamente di sua spontanea volontà. Dio con Cristo non ha costretto nessuno, non ha imposto a nessuno di accettarlo ed adorarlo come Dio, ma ha lasciato a chiunque sente nel proprio cuore l’immensità del suo amore di Padre che ha sacrificato il proprio unico figlio per noi, di andare a lui gratuitamente.

Noi credenti viviamo e godiamo di questa meraviglia che Dio Padre ci ha messo a disposizione in Cristo Gesù e siamo in trepidante attesa del compimento del suo Regno, che questa volta, come Gesù ci ha detto, non sarà di questo mondo, come lo era il regno d’Israele;

il nuovo Paradiso Terrestre non sarà più su questa terra ma vi saranno, come recita l’apocalisse di Giovanni: “… un nuovo cielo e una nuova terra, poiché il primo cielo e la prima terra erano scomparsi…”.

La Bibbia si chiude proprio con questa promessa che vede il compimento del terzo progetto di Dio.

Oggi può sembrare una promessa ancora lontana dal compiersi, ma non per questo noi ce ne dobbiamo dimenticare perché è in funzione di essa che ogni cristiano vive la sua vita quaggiù sulla “vecchia terra”.

Vedete che la Bibbia letta, sia pure sinteticamente, in questo modo ci può schiudere nuovi orizzonti, perché ci permette di capire meglio il progetto di Dio e di guardare un po’ più al di la del nostro ristretto orizzonte quotidiano.

Questo modo di leggerla ci può inoltre suggerire alcune cose che possono farci riflettere su quello che avviene nel mondo.

Per esempio possiamo comprendere che se Dio ha rinunciato alla creazione di uno stato teologico sulla terra, come poteva essere quello d’Israele, e questo perché non ha funzionato, ben difficilmente un’autorità umana potrà crearne uno senza che se ne abbiano delle tragiche conseguenze;

pensate a tal proposito al c.d. “potere temporale della chiesa” che in passato ha creato uno strumento di tortura e morte come l’inquisizione; o ai c.d. regimi integralisti Islamici che stanno schiavizzando l’uomo nel nome di Dio, ma che in realtà sono solo frutto dello sconsiderato agire dell’uomo.

Allo stesso modo converrebbe riflettere sul messaggio Cristiano che è rivolto, con successo, agli individui come tali e non alle istituzioni umane.

Oggi le chiese-istituzione Cattolica, Ortodossa, ma anche alcune protestanti, hanno assunto ruoli che, pur se mosse da buoni propositi, non sempre si addicono al loro compito di portatori del messaggio dell’Evangelo agli uomini;

se Cristo infatti avesse voluto scegliere questa strada, sarebbe probabilmente entrato quale membro nel Sinedrio ed avrebbe instaurato un dialogo con l’autorità civile dell’Impero Romano, invece Lui si è rivolto direttamente agli uomini che più avevano bisogno di essere liberati perché vessati proprio da queste istituzioni a cui oggi le chiese strizzano l’occhio!

Il messaggio che Dio ci fa giungere attraverso suo figlio Gesù Cristo è un messaggio semplice e chiaro, e ci dice che l’uomo da solo non potrà mai arrivare da nessuna parte, né fare niente di buono, ma che è solo l’amore di Dio Padre che ci salva attraverso la croce di suo figlio.

Noi siamo invitati a vivere la nostra vita terrena affrontando i tanti ostacoli che la vita ci pone davanti mettendo a repentaglio la nostra stessa esistenza, ma la sola cosa che conta è la nostra salvezza, che è solo in Cristo portatore della promessa del Nuovo Regno;

tutto il resto, cari fratelli in Cristo, sono cose che anche se oggi sono importanti o possono sembrare tali, con il compimento del Regno di Dio, non rivestiranno più alcuna importanza.

Riflettiamo bene dunque su quanto le Sacre Scritture ci insegnano e scegliamo la giusta via: “Oggi, se udite la sua voce, non indurite i vostri cuori, come nel giorno della ribellione”; l’unica via è solo quella che passa attraverso Gesù Cristo nostro salvatore. AMEN.