Dalla "Madre di Dio" alla "Santeria": il cristianesimo pagano

Come ha fatto un’umile donna ebrea del primo secolo a.C., scelta da Dio per portare in grembo l’incarnazione del Cristo (vedi anche “Maria: madre di Gesù” nella sezione libreria cristiana) a diventare una vera e propria “divinità” (la madre di Dio), col nome di “Madonna”, della religione cristiana-cattolica?

Per rispondere a questa domanda dobbiamo partire da lontano, o se preferiamo in un periodo molto più vicino a noi di quanto il cristianesimo muoveva i suoi primi passi; per la precisione dobbiamo andare nell’America centrale (Caraibi) durante il XVIII e XIX°, al tempo in cui i colonizzatori Europei (Spagnoli in particolare) deportavano dall’Africa nera una consistente popolazione di uomini e donne per costringerli a lavorare come schiavi nelle loro piantagioni americane.

Questi schiavi, che erano in massima parte pagani politeisti, otre ad essere deportati con la forza e privati della loro libertà, erano altresì costretti a rinunciare alla propria fede e convertirsi al cristianesimo cattolico, la religione dei loro padroni. Di fatto, essendo schiavi, non avevano alcuna possibilità di opporsi e quindi accettarono la conversione forzata; questo però soltanto in apparenza, perché se agli schiavisti europei cattolici bastava che i loro schiavi andassero in chiesa e pregassero secondo la fede cattolica, gli schiavi africani scoprirono presto di poter continuare a venerare le proprie divinità pagane (politeiste) facendo semplicemente assumere alle loro divinità tradizionali i nomi dei cd “santi” della tradizione cattolica. Così il dio Oggùn, diventava San Pietro, il dio Chango, Santa Barbara, il dio Elelgguà, Sant’Antonio da Padova, il dio Babalù Ayé, San Lazzaro, la dea Obatalà, la Vergine della Misericordia e così via.

Agli schiavi è bastato cambiare nome alle proprie divinità pagane per poter continuare a rendere loro culto anche nel cattolicesimo imposto dai colonizzatori Europei, ma la cosa continua ancora oggi, quando ormai la schiavitù non esiste più e i discendenti degli ex-schiavi africani possono liberamente professare la religione che vogliono. E’ accaduto che, di fronte ad un potere molto più forte, quello dei colonizzatori, i fedeli di questi culti pagani (schiavi), hanno dovuto rinunciare al nome delle loro divinità, ma di fatto hanno continuato a venerarle come facevano prima, e questo pur all’interno della fede cristiana-cattolica, che però ha così subito una forte contaminazione con riti chiaramente pagani e politeisti.

Torniamo adesso ai primi secoli dell’era cristiana per vedere cosa è accaduto in quel tempo. La Scrittura (che è stata composta nella seconda metà del I° secolo e chiusa alla fine del IV°, ma solo con scritti che risalivano alla fine del I o inizio del II°), ovvero il Nuovo Testamento, è la naturale prosecuzione dell’Antico Testamento; Gesù Cristo è il figlio di Dio, il dio degli Ebrei, e lui stesso è ebreo, così come lo sono i suoi Apostoli e la maggioranza dei suoi primi discepoli. Gli Ebrei però rifiutano in massima parte di accogliere Gesù di Nazareth come il Messiah, e così già nel I° secolo Paolo inizia a fare proseliti tra le popolazioni pagane dell’Impero Romano, nei territori dell’odierno Medio Oriente, poi nel bacino del Mediterraneo e poi anche nel resto dell’Europa Romana.

Presentare un nuovo dio ai popoli pagani all’inizio non sembra un grosso problema; Paolo scopre che ad Atene esiste persino un altare ad un dio sconosciuto e lui ne approfitta per presentarsi come il portatore di questo dio. Col passare degli anni però, e col diffondersi del cristianesimo tra i popoli pagani, viene alla luce un problema molto più grande, questa volta di ordine socio culturale. La cultura e quindi anche la religione ebraica, da cui il cristianesimo discende, oltre ad essere monoteista è anche fortemente patriarcale e maschilista. Il “dio unico” non soltanto è “unico” e non lascia spazio ad altre divinità accanto a Lui (piccole o grandi che siano), ma è anche un dio “maschile” che non concepisce alcuna presenza/idea femminile nel mondo della religione.

I popoli pagani politeisti, invece, accanto ad un “dio maschile”, che spesso domina il pantheon delle divinità, vedono la presenza di altrettante divinità femminili, alcune delle quali rivestono anche dei ruoli dominanti. Gli Egiziani venerano la dea Iside, i popoli Cananei la dea Astarte, i Greco-Romani pullulano di dee quali Giunone, Venere, Diana, Minerva etc. I popoli Celti hanno le loro divinità femminili, la dea Madre, o adorano la Terra e così via.

Quando il cristianesimo (al di là delle persecuzioni cui è fatto oggetto dalle autorità dell’Impero prima, e dei popoli barbari poi) deve convincere i pagani dell’unicità di Dio, si trova di fronte ad un grosso problema, quello di dover presentare un dio unico e maschile a delle popolazioni che sono abituati a pregare anche delle divinità femminili e che quindi non riescono a trovare in un dio maschile un rapporto così intimo come quello che si potrebbe avere con una figura femminile. Pensate al ruolo della mamma per ciascuno di noi, specialmente nei primi anni di vita; benché nostro padre ci ami e ci voglia bene, a noi viene istintivo ricercare la mamma, perché è lei che ci ha portato in grembo e ci ha dato la vita.

Un dio femminile, una dea, è quindi più difficile da sradicare dal cuore dei un popolo pagano che non un dio maschile, che può più facilmente essere sostituito da un altro dio che si presenta più forte, e su questo punto il cristianesimo non aveva nulla da offrire, e per di più nei primi secoli (prima di Costantino) agiva in una condizione di estrema debolezza. Se gli schiavi africani dei Caraibi erano loro costretti ad accettare di piegare le loro divinità alla potenza dei loro padroni cristiani, facendo cambiare nome alle loro divinità, per i cristiani dei primi secoli la situazione era inversa; dovevano loro accettare di piegare il proprio credo a una superiorità socio culturale di un paganesimo diffuso e ben radicato.

Il cristianesimo dei primi secoli, ancora teologicamente radicato nel rigido monoteismo ebraico (sia pur mitigato dal dogma trinitario poi adottato dal Concilio di Nicea del 325) è presto costretto a rivedere la sua posizione se vuole efficacemente penetrare nel cuore dei popoli pagani che venerano anche divinità femminili; così c’è la ricerca nelle Scritture (che poi comporranno la Bibbia come la conosciamo noi oggi),  di qualcosa o qualcuno che possa fare al caso, ed ecco che spunta la figura di Maria, la serva dell’altissimo a cui, secondo l’Evangelista Luca, è stata fatta grazia per il fatto di essere lei la prescelta a portare in grembo l’incarnazione umana del figlio di Dio. “L’incarnazione umana” appunto, di un Dio che esisteva ben prima, essendo stato “generato prima di tutte le cose”, ma tant’è che essendo Gesù Cristo il figlio di Dio e anche Dio, ecco che è facile giocare sui termini: se Gesù Cristo è Dio, allora Maria che è la madre di Gesù (uomo) diventa anche “madre di Dio”, e il gioco è fatto! A quel punto anche i cristiani hanno una divinità femminile con cui sostituire le tante dee pagane dei popoli politeisti. Così avviene che la dea Iside degli egizi, di pelle scura, diventa la Madonna Nera; allo stesso tempo i tanti santuari in cui si veneravano le varie divinità e dove queste compivano prodigi a favore dei fedeli che andavano in pellegrinaggio, diventano altrettanti luoghi di “apparizione della Madonna"! Prima in Europa e poi nel resto del mondo si diffonde il culto mariano, che in realtà altro non è che il culto di una delle tante divinità pagane femminili di cui la Madonna ha preso nominalmente il posto, sia nel cuore dei fedeli (ex pagani) che nei santuari (ex pagani). Il culto neo pagano della Madonna, che, come ho detto, nasconde quello delle antiche divinità pagane, non conosce sosta, ma anzi si diffonde e si consolida ai nostri giorni fino a soppiantare persino il culto ufficiale a Dio (Padre, Figlio e Spirito Santo) che ogni cristiano deve rivolgere soltanto a Dio.

Può sembrare paradossale ma se le apparizioni di Gesù Cristo ai credenti sono quanto mai rare (se mai si sono davvero verificate negli ultimi duemila anni, giacché lo Spirito Santo è la manifestazione di Dio che ha preso il posto di Cristo stesso dopo la Pentecoste e di Dio Padre dell’AT in mezzo agli uomini), quelle della Madonna si sprecano! Lourdes, Fatima, Medjugorje non sono che le più recenti e note, ma le Madonne che piangono sbucano davvero in ogni angolo e paese, e la devozione dei cattolici verso la Madonna ai nostri giorni non ha eguali.

In buona sostanza un elemento estraneo al cristianesimo, perché residuo dell’antico paganesimo dei popoli pre-cristiani, ha assunto la predominanza (almeno nel mondo cristiano cattolico e ortodosso) al punto d’aver completamente snaturato il cristianesimo originario (quello Biblico) e d’aver riportato il paganesimo nella pratica di tantissimi credenti.

Ora se, né la Santeria caraibica, né il culto Mariano sono veramente pratiche cristiane, non di meno devono farci riflettere su come il messaggio di Cristo, non solo sia disatteso nei fatti di ogni giorno da coloro che si dichiarano tali, ma come il suo stesso contenuto sia stato inquinato da pratiche pagane che nulla hanno a che vedere con la predicazione di Gesù già nel periodo immediatamente successivo ai primi discepoli, e questo perché non appena da “fede dei pochi” esso è diventato “religione dei molti”, si è inevitabilmente corrotto per opera del Principe di questo Mondo, il diavolo, che sempre usa la sua malizia per portare gli uomini e le donne lontani dalla vera fede nell’Unico Dio. Dobbiamo mettere in guardia i credenti contro queste deviazioni dalla Verità, ma non è facile; Lutero e la Riforma ci hanno provato ormai cinquecento anni or sono, e con fatica ci sono riusciti, ma soltanto parzialmente, ciò limitatamente ad alcuni luoghi (Europa centro-settentrionale) e questo perché il potere del Principe del Mondo è molto radicato e non lascia andare facilmente i suoi adoratori, consapevoli o inconsapevoli che siano.