Dio ti sostiene
Testo: Esdra 8:18-23
In questo passo della Scrittura troviamo Esdra che, dovendo compiere un importante viaggio (quello di ritorno del popolo eletto nella terra d’Israele dopo la cattività babilonese) sa di dover affrontare una serie di pericoli che potrebbero compromettere la sicurezza degli israeliti e si trova di fronte a due soluzioni alternative per prevenire i possibili attacchi da parte dei loro nemici.
La prima soluzione, quella “umana”, sarebbe stata di: “…chiedere al re una scorta armata e dei cavalieri per difenderci lungo il cammino dal nemico…”;
Esdra però, giustamente, confessa di vergognarsi a fare questa richiesta al re, perché, proprio davanti al re persiano lui aveva dichiarato la sua fede nel Dio d’Israele dicendo: “La mano del nostro Dio assiste tutti quelli che lo cercano; ma la sua potenza e la sua ira sono contro tutti quelli che l'abbandonano”.
Quella di cercare l’aiuto di Dio è infatti la seconda soluzione possibile, ma anche l’unica soluzione giusta a questo e a tutti gli altri problemi che possono presentarsi nella vita di un credente.
Esdra lo sapeva bene e infatti può a suo tempo dichiarare: “Così digiunammo e invocammo il nostro Dio a questo scopo, ed egli ci esaudì”.
Mettersi nelle mani di Dio è davvero la soluzione migliore a tutti i nostri problemi, eppure non sempre è quella che scegliamo, perché il nostro ego ci spinge sovente a voler fare da soli;
l’orgoglio e il senso di “potercela fare senza l’aiuto di nessuno” sono due terribili tentazioni con cui il diavolo ci seduce per allontanarci dall’aiuto di Dio e quindi da Dio stesso.
Non dovremmo “caderci”, ma la natura umana è corrotta dal peccato di ribellione compiuto da Adamo e quindi il diavolo molto spesso ha gioco facile, tentandoci con il “libero arbitrio” di cui il Signore ci ha dotati, ma facendocelo usare in modo del tutto sbagliato e improprio.
Il racconto di oggi, infatti, mette in evidenza che se da un lato il Signore assiste tutti quelli che lo cercano, parimenti Egli scatena la sua potente ira contro tutti quelli che lo abbandonano;
ora cari fratelli in Cristo, l’ira di Dio non è necessariamente “il grande male” con il quale il Signore colpisce le nostre disubbidienze, ma molto più spesso si concreta nella sua lontananza, nel suo ritirarsi da noi, che ci porta a conseguenze dolorose perché disastrose.
La sola presenza di Dio può infatti cambiare radicalmente le cose; ricordiamo cosa accadde quando i cinque pani e i due pesci furono posti nelle mani di Gesù: ciò bastò a trasformarli in una tale abbondanza che sfamò migliaia di persone andando ben oltre ogni logica umana.
La potenza di Dio è talmente alta da sovrastare ogni nostro pensare, tuttavia, perché essa possa agire dobbiamo prima mettere ogni nostra necessità nelle sue potenti quanto amorevoli mani, così l’esito di ciò che intraprendiamo e delle lotte che affrontiamo, deriva dalla fede e dall’ubbidienza alla volontà di Dio, se perseveriamo nel poggiarci sul sostegno divino.
Dio giudicherà, invece, la durezza di chi si ostina a percorrere vie che Lui condanna, non di meno Dio non abbandona quelli che chiedono di essere ricondotti aa Lui, avendo errato a cagione delle loro fragilità.
Quindi cari fratelli in Cristo, non esitiamo a mettere la nostra vita nelle sue mani, perché il Signore ci sosterrà e condurrà la nostra vita attraverso un percorso sicuro. AMEN
