Dipende da Dio

Testo: 1 Cronache 14:8-17

 

Il re Davide è generalmente riconosciuto come il perfetto esempio di fedele al Signore; questo però non si deve al fatto che lui non era soggetto al peccato, essendo un uomo come gli altri, e come tale tentato nella carne, come è avvenuto per esempio nel caso di Bat-Sceba, la moglie di Uria l’Ittita, che Davide fece uccidere per il suo desiderio, ma perché Davide, durante tutta la sua vita, ha saputo affidarsi al Signore, consultandolo sempre per ogni decisione e avendo con lui un’intima collaborazione.

Nel passo di oggi troviamo Davide, appena unto re d’Israele dal profeta Samuele per ordine di Dio, e questa sua nomina ecco che subito scatena la minaccia dei Filistei, uno degli storici nemici di Israele.

I Filistei gli muovono guerra per ucciderlo, e Davide si trova davanti ad una difficoltà non piccola.

Cosa fare? Davide poteva fare affidamento sull’esercito d’Israele e andare con esso ad affrontare i Filistei, ma lui sa che la vittoria non dipende dalla forza del suo esercito, bensì dall’aiuto che gli può venire da Dio, a condizione però che sia Dio stesso a “dirigere le operazioni militari”, e così Davide: “consultò Dio, dicendo: «Dovrò salire contro i Filistei? Li darai nelle mie mani?”.

Un gesto di umiltà, ma anche un gesto che denota come Davide avesse fin dall’inizio posto la sua vita nelle mani del Signore, e che fosse ben cosciente che soltanto collaborando con Lui avrebbe avuto successo nel suo operare.

Dio risponde sempre a chi si rivolge a Lui con fede e mette la propria vita nelle Sue mani, così anche a Davide risponde: “Sali, e li darò nelle tue mani”.

Anche noi, cari fratelli in Cristo, prima di prendere qualsiasi iniziativa che avrà conseguenze nella nostra vita, siano esse piccole o grandi, dobbiamo sempre “consultare il Signore”.

Davide “parlava con Dio”, e noi dobbiamo imparare a fare altrettanto, attraverso la preghiera e l’intercessione dello Spirito Santo che parla al nostro spirito (Ro 8.16 Lo Spirito stesso attesta insieme con il nostro spirito che siamo figli di Dio”.

Aspettiamo quindi la “risposta di Dio” prima di iniziare una qualsiasi attività, così come fece Davide che attese finché non ebbe udito la risposta di Dio, che gli indicò un diverso cammino: “Davide consultò di nuovo Dio; e Dio gli disse: «Non salire dietro a loro; allontanati e gira loro intorno; giungerai su di loro dal lato dei gelsi…” e “Quando udrai un rumore di passi tra le vette dei gelsi, esci subito all'attacco, perché Dio marcerà alla tua testa per sconfiggere l'esercito dei Filistei”.

Davide, dunque, dipendeva sempre da Dio in tutte le sue azioni e per questo motivo tutte le sua azioni ebbero successo, perché furono “coordinate con il Signore”.

Così Davide sapeva in anticipo che Dio lo avrebbe preceduto per gestire ogni difficoltà che avrebbe ostacolato il suo cammino, e questo lo rendeva sicuro e vittorioso.

Ora cari fratelli in Cristo noi possiamo essere altrettanto sicuri e vittoriosi nella nostra vita se ci lasciamo guidare dalla Parola e dallo Spirito di Dio, con umiltà e fiducia, rinunciando a “fare di testa nostra” ma riconoscendo sempre che il Signore può “…fare infinitamente di più di ciò che noi domandiamo e pensiamo…” (Ef 3:20).

Se poi qualcuno di voi manca di saggezza, la chieda a Dio che dona a tutti generosamente senza rinfacciare, e gli sarà data” (Giacomo 1:5), e la saggezza è l'abilità di usare la conoscenza per affrontare con successo le sfide della vita.

La nostra vita, quindi, riuscirà quando e nella misura in cui dipenderà dal Signore; affidiamoci a Lui con fiducia per ogni cosa, e lasciamoci guidare in tutte le nostre scelte e decisioni, come fece saggiamente il re Davide. AMEN.