Domandare consiglio a Dio

Testi: Isaia 30:1; Proverbi 3:5-6

 

“No grazie, faccio da solo!” Quante volte nella nostra vita abbiamo rifiutato, apertamente o implicitamente, un consiglio che proveniva da una persona che voleva aiutarci?

Sarà capitati a tutti noi di ricevere dei consigli non richiesti o non graditi, e questo perché pensiamo di saper fare meglio noi, e così decidiamo di testa nostra; a volta facciamo bene, altre volte purtroppo sbagliamo e ne paghiamo le conseguenze negative.

Certo prima di accettare un consiglio valutiamo la persona che ce lo dà, se è affidabile oppure no, così ci consultiamo con le persone che riteniamo degne della nostra fiducia, ma poi alla fine, siamo sempre noi a dover prendere le decisioni, da quelle minime di tutti i giorni come: “oggi cosa mi metto?”, oppure “cosa mangiamo questa sera a cena?”, le cui conseguenze sono quasi ininfluenti sulla nostra vita, a quelle decisioni importanti: “accetto questo nuovo lavoro? Acquisto questa casa? Mi sposo con la tal persona? Concluso o meno questo affare importante?”, il cui risultato può segnare in modo determinante la nostra vita, presente e futura.

Fare progetti e prendere decisioni sono dunque due attività fondamentali della nostra vita, e fare la scelta giusta in questi casi è fondamentale; possiamo lasciare Dio fuori dai nostri progetti e dalle nostre decisioni?

Per un non credente, chiaramente sì, ma per un credente la risposta è ovviamente NO!

Perché è così importante coinvolgere Dio in tutte le nostre decisioni, importanti e meno importanti?

Il primo motivo è: perché è Dio stesso a chiedercelo! I versetti proposti oggi ce lo spiegano chiaramente.

Se è vero che Dio lascia ad ogni uomo la libertà di decidere della propria vita (libero arbitrio o auto determinazione), è altrettanto vero che Lui ci ama immensamente come un Padre, e vuole prendersi cura di noi in tutto per darci il meglio!

Perché dunque rifiutare il suo aiuto?

Il motivo sta proprio nel nostro desiderio di fare da soli, di sottrarci alla sua presenza; così, come il figliuolo prodigo della parabola, chiediamo a Dio di darci tutto il nostro necessario (quanto ci spetta dalla vita) e poi pretendiamo di andare da soli, con tutte le conseguenze del caso.

Dio però si dispiace molto di questa nostra scelta e, pur lasciandoci fare, non può fare a meno di condannare il nostro agire sconsiderato, proprio perché, il più delle volte le nostre azioni, conseguenti alle nostre decisioni, non solo sono inopportune, perché non avranno l’esito sperato, ma molto spesso vanno anche contro la volontà di Dio. L’uomo che agisce da solo, contro Dio, è il naturale alleato del maligno, che lo conduce su strade rovinose per lui e offensive per Dio: “Guai, dice il Signore, ai figli ribelli che formano dei disegni, ma senza di me, che contraggono alleanze, ma senza il mio Spirito, per accumulare peccato su peccato”.

In questo secondo caso le conseguenze sono davvero terribili per noi, per l’uomo ribelle a Dio, perché incorriamo nella sua ira divina; però, anche quando non arriviamo a tanto, per il solo fatto di voler fare da soli senza coinvolgere Dio nella nostra vita, nei nostri progetti, nelle nostre decisioni quotidiane, noi ne subiamo un danno, poiché passiamo la maggior parte del nostro tempo ad affannarci per la realizzazione di ciò che invece il Signore potrebbe darci senza troppa fatica. La Bibbia, infatti, ci dice che fare progetti senza consultare Dio, significa privarsi di quel bene e quella benedizione che invece Egli vuole donarci: “Invano vi alzate di buon mattino e tardi andate a riposare e mangiate pane tribolato; egli dà altrettanto a quelli che ama, mentre essi dormono”. (Sal 127:3).

Questo purtroppo noi molto spesso non lo comprendiamo, e soltanto quando veniamo a trovarci legati a persone o situazioni di cui poi ci pentiamo amaramente, perché causano sofferenza per tutta la nostra vita, ci rendiamo veramente conto dell’errore commesso (vd ancora parabola del figliol prodigo che si pente della sua scelta).

Così, se da un lato il Signore ci dice: “Maledetto l'uomo che confida nell'uomo e fa della carne il suo braccio, e il cui cuore si allontana dal Signore!” (Geremia 17:5), per metterci in guardia contro il pericolo di fare progetti senza di Lui, dall’altro ci dice anche: “Confida nel Signore con tutto il cuore e non ti appoggiare sul tuo discernimento. Riconoscilo in tutte le tue vie ed egli appianerà i tuoi sentieri”!

Perciò, cari fratelli in Cristo, tutti noi dobbiamo fare una chiara scelta nella nostra vita: viverla in comunione col Signore e ricevere per questo tutte le sue benedizioni, o agire seguendo il nostro spirito di ribellione (che il diavolo per ingannarci chiama “libertà”), attirandoci addosso tutti i mali che sono la conseguenza del peccato. Facciamo la scelta saggia e non ce ne pentiremo mai. AMEN