E' Dio che opera per noi
Testo: Isaia 26:4-13
Possiamo ben dire che tutta la Scrittura sia un pressante invito a confidare nel Signore, piuttosto che in noi stessi, o in altri aiuti materiali e/o immateriali che si trovano nel mondo.
Il Profeta Isaia in questo passo non si discosta da questo importante messaggio, ma anzi lo ripete e lo rafforza ulteriormente con esempi ed esortazioni, affinché sia chiaro a tutti che soltanto il Signore deve essere il nostro punto di riferimento, il luogo sicuro, l’aiuto certo che ci viene incontro nel momento del bisogno. Isaia, però, nel versetto 12 afferma: “Signore, tu ci darai la pace; poiché ogni opera nostra la compi tu per noi”, e mette in evidenza un’altra importante verità, che è spesso trascurata o dimenticata dagli uomini, anche da molti di coloro che si dicono credenti, che è fondamentale affinché possiamo essere in piena e perfetta comunione con Dio, ossia ci è detto che il credente sa che non sono le sue opere quelle che contano, che non è il suo agire che può cambiare le cose, ma che è il Signore stesso che agisce attraverso di noi per mandare a compimento il suo volere, per realizzare il suo sublime piano.
Ma che cosa significa veramente questo?
Ci sono due aspetti in questo versetto che sono fondamentali, perché sono alla base di tutta la nostra fede e anche del nostro personale rapporto con Dio su questa terra, dalla caduta di Adamo in poi, la quale ci aveva allontanati da Dio, ma che grazie al sacrificio di Cristo è stato ricucito lo strappo.
Il primo aspetto riguarda Dio, o meglio il suo progetto per noi e per tutto il suo creato. Noi come sue creature, e quindi suoi figli in Cristo, facciamo parte a pieno titolo del suo progetto, e ovviamente siamo importanti perché Dio si serve anche di noi per mandarlo in esecuzione. E’ nostro preciso dovere collaborare con Lui alla sua realizzazione, e questo avviene semplicemente ubbidendogli, conformandoci alla sua volontà, come ci è insegnato nella Scrittura.
Su questo aspetto non mi dilungo oltre, perché ciascuno di noi conosce quale sia la volontà di Dio per averla letta nella Scrittura sotto la guida dello Spirito Santo, o per averla appresa dai fratelli e dalle sorelle che in ogni comunità lavorano per la diffusione della Parola del Signore.
Il secondo aspetto riguarda noi, o più precisamente il nostro personale rapporto con Dio.
Dio ci chiede di tenere un certo comportamento, ci dà delle regole e delle istruzioni da seguire nella nostra vita, ossia nel compimento della nostra “missione terrena”; questo è molto simile a quello che fa un qualunque datore di lavoro rispetto ai suoi dipendenti, quando affida ad un mansionario i compiti che i dipendenti devono eseguire quando accettano di lavorare per lui. Quello che però differisce nel rapporto del credente con Dio, rispetto ad un qualunque datore di lavoro, è spiegato con chiarezza nel versetto che ho riportato sopra. Ossia, mentre qualunque datore di lavoro umano si aspetta che noi come suoi dipendenti eseguiamo un dato compito per il quale noi siamo pagati, Dio si comporta in modo del tutto diverso con noi, infatti è Lui che agisce: “poiché ogni opera nostra la compi tu per noi”!
Allora davvero non siamo più noi che operiamo, ma è Dio che opera attraverso di noi e quindi per noi! Questa è una verità così sconvolgente che davvero anche molti credenti faticano a comprenderla ed accettarla a pieno, perché, umanamente parlando, questo è un vero e proprio “miracolo”, un segno dal cielo, che desta in noi la più grande meraviglia. Ma, così come ogni miracolo affinché si compia deve essere supportato da una profonda fede (nel Signore), allo stesso modo, affinché Dio possa agire liberamente attraverso di noi, è necessaria la nostra piena e completa disponibilità a lasciarlo agire, che tradotto vuol dire che noi dobbiamo affidarci completamente a Lui, cioè mettere la nostra vita nelle mani sapiente del Signore e lasciare che sia Lui a guidarla/guidarci nelle nostre scelte e decisioni, anche quelle più banali, perché Dio, che è il grande progettista, conosce fin nei minimi dettagli il suo piano e lo porta a compimento anche attraverso di noi, a condizione che però noi lo lasciamo agire liberamente e non lo ostacoliamo con la nostra incredulità e testardaggine.
Dio, infatti, non forza nessuno ad accettare la sua guida; chi crede in Lui lo fa liberamente e mai per costrizione, anche se in passato ci sono state delle “conversioni forzate”, se queste non erano conversioni di cuore esse non producevano, e non producono tuttora effetti, prova ne è che molti che ancora si dicono credenti (i molti chiamati) in verità poi nella vita agiscono come se Dio non ci fosse e si ostinano a fare le proprie scelte in autonomia, guidati piuttosto dal proprio discernimento e orgoglio, che non dall’amore di Dio, e il risultato è una serie di fallimenti ed errori, con la conseguenza che poi “pochi sono gli Eletti”.
Nel nostro tempo, come e più che in passato, gli uomini pensano di poter affrontare la vita, le difficoltà che essa riserva, senza Dio e il Suo aiuto, fidando soltanto sullo sviluppo della scienza e della tecnica (il progresso) compiuto dall’uomo negli ultimi decenni, ma questo è un grosso errore, un ritorno alla ribellione che fede cadere Adamo.
Chi vive senza il Signore, prima o poi si renderà conto di fallire, che da solo non può andare da nessuna parte e quando sopraggiungono le avversità non ha via di scampo, perché con tutta la sua scienza, l’uomo è ben lontano dall’aver raggiungo l’autosufficienza.
Per questo motivo è indispensabile affidarsi completamente a Dio, riporre in Lui la propria fiducia e aspettare che sia Lui ad operare. Chi affronta la vita e le difficoltà che essa riserva da solo è destinato al fallimento, anche se si possiede una buona dose di esperienza e di capacità.
Ora cari fratelli in Cristo, quando ci troviamo ad affrontare delle grosse prove, non facciamo affidamento su noi stessi o sugli altri, non cerchiamo la soluzione nei mezzi umani, ma affidiamoci con fiducia a Dio, lasciamo che Lui operi potentemente e noi sperimenteremo la Sua liberazione.
Dio non soltanto opera trasformando le situazioni più difficili per chi confida in Lui, ma dona anche la pace del cuore, quella pace che i credenti realizzano perché Gli appartengono e sperimentano la Sua opera. AMEN