Il coraggio della testimonianza
TESTI: Apocalisse 3: 7-11 Matteo 10: 32-39
La lettura proposta oggi, tratta dal libro dell’Apocalisse, ci parla del messaggio che il Signore rivolge alla chiesa di Filadelfia, città della Lidia, che è una regione che corrisponde all’odierna Turchia occidentale.
Si tratta di una piccola chiesa citata solo nel libro dell’Apocalisse, una piccola chiesa che può però ben rappresentare tante altre realtà di piccole chiese di Cristo sparse per il mondo.
Il Signore non mostra preferenze sulla dimensione delle sue chiese; non sono infatti la grandezza delle costruzioni o l’imponenza degli edifici le cose di cui Cristo si compiace, e men che meno sono le grandi folle osannanti che gridano a gran voce: “Signore Signore” ciò che Cristo desidera; ma come Lui ci ha detto “…ovunque due o tre persone sono riunite nel mio nome, io sono in mezzo a loro…!”.
La chiesa di Filadelfia era una piccola chiesa che aveva “poca forza”, ma il Signore era ben al corrente delle sue opere e di queste opere Lui si compiaceva: “Ecco, ti ho posto davanti una porta aperta, che nessuno può chiudere, perché pur avendo poca forza, hai serbato la mia parola e non hai rinnegato il mio nome.”
Chi è piccolo si spaventa facilmente quando entra in contatto con un nemico più grande di lui, e sicuramente una piccola chiesa può essere un facile bersaglio per i nemici di Cristo;
la chiesa di Filadelfia tuttavia ha saputo resistere ad un nemico più grande, più forte e più potente di lei, ha saputo mantenere viva la parola di Cristo e non lo ha mai rinnegato.
Sarebbe stato molto più facile “chiudere la porta” dietro le spalle e lasciare fuori il resto del mondo minaccioso, in fondo chi avrebbe potuto biasimarla;
una piccola chiesa con poca forza cos’altro potrebbe fare da sola contro un potente nemico che la minaccia, chiudere la porta per proteggere i suoi membri sembra proprio essere la soluzione migliore in certi casi!
Fuori dalla chiesa di Filadelfia i membri della sinagoga di Satana ordivano le loro trame per farla vacillare, e se possibile cadere, e con ogni sorta di false accuse cercavano di attaccare la chiesa per screditarla e perché no, farla chiudere!
I cristiani di Filadelfia tuttavia, ci dice la Scrittura, non hanno rinnegato il nome del Signore ed hanno saputo serbare la sua parola e Cristo non li ha abbandonati: “Ecco, ti ho posto davanti una porta aperta che nessuno può chiudere..” dice il Signore, e riguardo ai nemici che la minacciavano Cristo ha fatto ancora di più che sconfiggerli, egli ci dice: “ecco, io li farò venire a prostrarsi ai tuoi piedi per riconoscere che io ti ho amato.”.
Riflettiamo bene cari fratelli in Cristo, su queste parole della Scrittura perché anche molte delle nostre chiese oggi si trovano davanti alla stessa situazione in cui si è trovata la chiesa di Filadelfia, e come la chiesa dell’Apocalisse si trovano a compiere una scelta difficile.
I versetti successivi del brano dell’Apocalisse ci esortano a perseverare nella fede perché l’ora della tentazione sta per venire sul mondo intero per mettere alla prova gli abitanti della terra.
Sappiamo che nei secoli che hanno seguito la morte di Cristo, le persecuzioni contro i cristiani sono state molte, allo stesso modo come è stato perseguitato ed ucciso Gesù Cristo, così sono stati perseguitati ed uccisi coloro che hanno creduto in lui, e così avverrà ancora fino alla fine di questo sistema di cose e fino al ritorno di Cristo.
Non ci tragga in inganno il fatto che oggi qui da noi, in un paese cristiano dove per giunta ognuno è libero di professare la propria religione, non corriamo più pericoli. Non pensiamo che le persecuzioni ai nostri giorni siano solo quelle operate in alcuni paesi islamici fondamentalisti dove i cristiani vengono uccisi per il solo fatto di essere cristiani.
Le scritture ci dicono chiaramente che fino alla sua definitiva sconfitta, il principe di questo mondo non smetterà mai di perseguitare i fedeli di Cristo con ogni mezzo a sua disposizione e molti saranno coloro che lo seguiranno e rinnegheranno Cristo e la sua parola.
Non pensiamo che perché non abbiamo qualcuno che ci spara addosso o che ci minaccia di morte, come avviene per i nostri fratelli in Nigeria o in Siria, siamo per questo dimenticati da Satana e che quindi possiamo indebolire la nostra testimonianza di Cristiani davanti al mondo magari per non “infastidire” qualcuno.
Nel brano del vangelo proposto, Gesù ci dice chiaramente ciò che Lui si aspetta da noi, se veramente vogliamo essere suoi discepoli: “Chi dunque mi riconoscerà davanti agli uomini, anch’io riconoscerò lui davanti al Padre mio che è nei cieli. Ma chiunque mi rinnegherà davanti agli uomini, anch’io rinnegherò lui davanti al Padre mio che è nei cieli.”
Cosa vuol dire riconoscere e rinnegare Cristo davanti agli uomini?
Cosa ne pensate, i cristiani che sono stati uccisi dai terroristi islamici in Pakistan hanno riconosciuto Cristo davanti agli Uomini?
Nel versetto successivo del brano che ho appena citato è detto da Cristo: “Non pensate che io sia venuto mettere pace sulla terra; non sono venuto a mettere pace, ma spada.”
Quando leggo questo versetto mi sembra di sentir parlare un capo rivoluzionario o peggio un terrorista, invece è proprio Cristo che parla; il Dio della pace ci parla di guerra e odio, com’è possibile?
Il messaggio di Cristo porta un cambiamento radicale per questo mondo dominato dal maligno, e questo mondo non lo potrà mai accettare, così come non ha potuto accettare Cristo, per cui lo scontro è inevitabile: chi riconosce Cristo davanti al mondo prima o poi si scontrerà inevitabilmente con questo mondo.
Molti cristiani in passato hanno erroneamente interpretato queste parole di Cristo come un invito a combattere il maligno con i suoi stessi mezzi; in realtà Cristo, con queste parole ci annuncia solamente le persecuzioni che occorreranno a coloro che proclameranno il suo nome e la sua parola al mondo.
Non è però né con la spada che dobbiamo rispondere al maligno, per non cadere nella sua trappola, né possiamo rispondere al maligno con la chiusura in noi stessi e la silenziosa accettazione delle sue regole per evitare le persecuzioni e gli scontri.
L’unica risposta valida ce la da Cristo: “Chi non prende la sua croce e non viene dietro a me, non è degno di me. Chi avrà trovato la sua vita la perderà; e chi avrà perduto la sua vita per causa mia, la troverà”. Così ci parla Cristo.
Allora io vi chiedo di nuovo: i cristiani che periodicamente sono uccisi in Iraq, in Siria, in Nigeria o in Pakistan, per il solo fatto di essere cristiani, hanno riconosciuto Cristo davanti agli uomini?
A questi nostri fratelli è stato richiesto da Cristo un riconoscimento ad un prezzo molto alto, la loro stessa vita;
per il solo fatto di essere cristiani hanno dovuto scegliere tra due strade: rinnegare Cristo davanti agli uomini e salvare la propria vita, oppure, riconoscere Cristo davanti agli uomini e perdere la propria vita. Loro hanno fatto la loro scelta.
A noi oggi è richiesto di fare una scelta di riconoscimento meno drammatica ma pur sempre una scelta: che scelta vogliamo fare noi oggi?
Torniamo alla chiesa di Filadelfia che ha scelto di mantenere aperte le proprie porte e di non rinnegare il nome del Signore; quella chiesa potrebbe essere una qualunque delle nostre chiese in Italia:
come la chiesa di Filadelfia sono piccoli con poca forza,
come la chiesa di Filadelfia proclamano la parola del Signore Gesù Cristo,
come la chiesa di Filadelfia non vogliono rinnegare il nome del Signore,
come la chiesa di Filadelfia hanno tenuto le porte aperte e accolto tutti coloro che il Signore ha guidato fino a loro, primi fra tutti i nostri fratelli provenienti dagli altri paesi spinti da persecuzioni e discriminazioni di ogni genere.
Purtroppo come ai tempi della chiesa di Filadelfia ci sono alcuni della chiesa di Satana, i quali dicono di essere anche loro cristiani e non lo sono, ma mentono, spinti da Satana che è geloso della lode che qui si fa al Signore, così ci accusano e ci minacciano e vorrebbero che le porte delle chiese si chiudessero!
La potenza di questo nemico di Cristo ci fa paura e capisco che nel cuore di alcuni fratelli si insinui il dubbio fondato sul timore: è forse meglio chiudere le porte della chiesa per salvarla dal un nemico che è dotato di mezzi così potenti?
È meglio la rassegnata e silenziosa accettazione delle regole di questo mondo per evitare le persecuzioni e gli scontri?
La chiesa di Filadelfia ha fatto la sua scelta, e ha fatto la scelta giusta che il Signore Gesù Cristo le ha riconosciuto, essa non ha chiuso le sue porte e Cristo le ha aperte in modo permanente essa non ha ceduto ai bugiardi falsi Giudei che l’accusavano e Cristo li ha condotti e fatti prostrare ai suoi piedi.
Anche noi oggi dobbiamo fare una scelta di testimonianza così come ha fatto allora la chiesa di Filadelfia, dobbiamo scegliere se piegarci alle regole di questo mondo, o riconoscere Cristo davanti al mondo, riconoscendo che, per noi, Cristo viene prima di questo mondo.
Questa è una scelta difficile, ma se sapremo confidare in Cristo così come ha saputo fare la chiesa di Filadelfia, Cristo sarà con noi e non ci abbandonerà e il maligno non potrà prevalere contro le nostre chiese: così dice il Signore: "Io vengo presto; tieni fermamente quello che hai, perché nessuno ti tolga la tua corona”. AMEN