Il dovere del servo
Testi: Luca 17:7-10
La Chiesa ha molte dimensioni: è il luogo dove rendiamo il culto al Signore;
è il luogo dove condividiamo la comune fede nel Signore;
è il luogo dove troviamo ristoro all'anima quando abbiamo bisogno di confidarci con un fratello o una sorella, magari con il pastore, per liberarci di un peso che ci opprime, oppure condividere una situazione che ci fa sentire male;
è anche il luogo dove sempre più spesso cerchiamo un aiuto tangibile e concreto, quando non sappiamo in quale altro modo risolvere il problema del pasto quotidiano o della mancanza di un tetto sopra la testa.
La chiesa è dunque un luogo dove il dolore trova sollievo, grazie al conforto offertoci dai fratelli e dalle sorelle, e dove allo stesso modo la gioia è condivisa con i fratelli e le sorelle, sempre sotto lo sguardo comprensivo e amorevole di Dio Padre.
Ogni cosa che facciamo in Chiesa, o per la Chiesa, però, lo facciamo sempre per testimoniare la nostra fede e il nostro amore nei confronti di Dio, o come si diceva una volta: “Per la gloria di Dio!”
Noi siamo dei servi, dei servi dell'Altissimo; lui ci ha dato dei doni, ha suscitato in noi delle vocazioni, e poi ci ha chiamati a servirlo. Ognuno di noi secondo i doni ricevuti e nei modi che lui ci ha indicato.
Se oggi noi siamo membri di una qualunque Chiesa, è perché siamo servi di Dio; siamo stati chiamati a svolgere un servizio per la Chiesa, ossia per il Signore della Chiesa;
noi non siamo parte della nostra Chiesa per nostra volontà, perché ci è sembrato bello trovarci in un luogo accogliente, né siamo membri della nostra Chiesa perché pensiamo di essere importanti davanti al Signore a causa dei ruoli che abbiamo in essa, ma solamente perché lui, il Signore, ci ha chiamati a servirlo secondo la sua volontà, e questo è importante che non lo dimentichiamo mai, perché oggi noi viviamo in un mondo dove “servire” è considerato una cosa quasi disdicevole!
Chi nel mondo vorrebbe mai essere servo, invece che signore? Servitore anziché padrone? Il modello che il mondo ci offre è quello dove ognuno può diventare padrone di sé stesso e servo di nessuno;
questo almeno in teoria, poiché la realtà è ben diversa, come tutti sappiamo!
Ma nella Chiesa? Noi abbiamo un solo Signore, questo come cristiani lo proclamiamo sempre, eppure il Signore per essere tale deve avere anche molti servi, però su questo punto noi non siamo poi così entusiasti.
Le parole di Gesù sono molto forti, oserei dire che suonano quasi “fastidiose” alle nostre orecchie. Provate ad immaginare un datore di lavoro severo che bacchetta i suoi dipendenti facendoli lavorare sodo fino all'ultimo minuto della giornata, e poi invece di mostrare la sua soddisfazione, se non proprio la sua gratitudine, di fronte al lavoro svolto per lui, si rivolge ai suoi dipendenti dicendo loro: “voi siete degli esseri inutili, avete fatto soltanto il vostro dovere!”
Nessuno di loro sarebbe contento, anzi, molti si offenderebbero, e probabilmente andrebbero al sindacato denunciando il datore di lavoro per maltrattamenti!
Pensateci beni cari fratelli in Cristo; pensate a quando ciascuno di noi crede di aver dato il meglio di sé per la sua Chiesa e per il Signore, e per questo ci aspettiamo di ricevere un riconoscimento, da lui e quindi dai fratelli e dalle sorelle. In fondo questo succede a tutti noi, ci capita di sentirci gratificati per ciò che facciamo, di meritare qualcosa, di avere diritto ad un premio; invece il Signore ci dice senza mezzi termini che questo nostro atteggiamento è sbagliato, che non ci dobbiamo sentire importanti, zelanti, preziosi, a volte quasi “indispensabili” per ciò che facciamo al servizio della Chiesa di Cristo, ma dobbiamo usare un'umiltà che spesse volte noi, anziani, diaconi, pastori e semplici membri di chiesa, proprio perché influenzati dal mondo, non abbiamo.
Il nostro Signore invece ci chiede di dire a noi stessi: “Noi siamo servi inutili; abbiamo fatto quello che eravamo in obbligo di fare”.
È con questo spirito che Cristo ci chiede di prestare la nostra opera nella Chiesa;
uno spirito di servizio, non di comando;
uno spirito di ubbidienza, non di dominio;
uno spirito che è molto diverso da quello che anima il mondo;
uno spirito che può essere trovato soltanto nell'amore di Dio per i suoi figli, e nell'amore fraterno che ci lega gli uni gli altri e con il nostro Signore Gesù Cristo.
È perciò con questo spirito che noi oggi dobbiamo affrontare ogni giorno il nostro impegno nella Chiesa di Cristo. Amen.