Il nostro Dio combatte per noi
E' possibile ascoltare la meditazione direttamente da questo link:
Testo: Neemia 4:15-23
Questo passo della Scrittura si riferisce al periodo dopo il ritorno degli ebrei dalla cattività Babilonese, quando Neemia era intento a ricostruire le mura di Gerusalemme, ma nello stesso tempo doveva fronteggiare l’aperta ostilità delle popolazioni locali che non volevano il ritorno del Popolo Eletto e quindi non avrebbero esitato ad usare la forza pur di impedire che Neemia portasse a compimento il lavoro affidatogli dal Signore.
Questa situazione ben rappresenta una delle molte difficoltà che si possono presentare nella vita di tutti noi, alcune delle quali sono talmente grandi e portatrici di paura che ci causano scoramento, e ci fanno dubitare delle nostre possibilità di superarle.
Neemia e il Popolo, da un lato dovevano lavorare duramente per ricostruire le mura, mentre dall’altro dovevano essere pronti “con la spada cinta ai fianchi” per non essere colti di sorpresa da un nemico che avrebbe potuto attaccarli in qualsiasi momento;
in una situazione come questa chi non sarebbe preoccupato?
Ora, una tale minaccia incombente ci porta spesso a fuggire piuttosto di rimanere fermi ad affrontare la battaglia che incombe.
Certamente è bene che ciascuno di noi faccia un esame obiettivo delle proprie forze, che prendiamo coscienza delle nostre debolezze, ma poi come credenti dobbiamo altresì essere capaci di esercitare la nostra fede!
Se è vero che noi siamo deboli, è altresì vero che: “il nostro Dio è forte ed è pronto a combattere per noi”!
Questa era la consapevolezza di Neemia, che incitava gli altri a continuare il loro lavoro senza preoccuparsi della minaccia portata loro dai popoli nemici, ma questa deve essere anche la nostra consapevolezza di credenti che hanno riposto in Cristo la propria fiducia.
Infatti è altresì scritto: “se Dio è per noi chi sarà contro di noi” (Romani 8:31).
Ora cari fratelli in Cristo, avuta la conferma che il nostro Dio è sempre al nostro fianco e combatte per noi, dobbiamo però chiederci: davvero il Signore è il nostro Dio?
Fino a che punto noi sentiamo il Signore il nostro Dio?
Qualcuno potrebbe anche pensare che sia sufficiente una formale dichiarazione con la quale noi riconosciamo che il Signore è il Dio in cui noi crediamo, ma queste parole pronunciate superficialmente, che non provengono dal profondo del nostro cuore, non possono bastare affinché Dio si volga verso di noi e combatta per noi!
Dio diventa “il nostro Dio” soltanto quando noi abbiamo istaurato con Lui una relazione personale, intima e profonda; quando lo abbiamo conosciuto intimamente e per questo lo abbiamo amato e ora siamo pronti a servirlo.
Come possiamo far sì che ciò avvenga?
Per conoscere e amare Dio a noi cristiani è stato offerto un modo davvero unico, ovvero ci è stato dato di credere in Gesù Cristo, di accettarlo nel nostro cuore come nostro personale Salvatore;
soltanto quando noi avremo compiuto veramente questo indispensabile passaggio, Dio Padre potrà diventare “il nostro Dio” e quindi noi potremo diventare veramente “figli di Dio”.
A quel punto ecco che Dio combatterà per noi, sarà sempre al nostro fianco, perché noi in verità staremo al suo servizio e faremo così parte delle sue schiere terrene, al pari degli angeli che fanno parte delle sue schiere celesti.
Ora cari fratelli in Cristo, l’uomo che affronta la vita da solo, con le sole sue forze, sarà presto atterrato e sconfitto dalle forze del Mondo e nulla potrà veramente fare contro di esse, ma a colui che ha riposto in Cristo la sua fiducia e la sua vita, Dio gli ha garantito la sua forza e protezione diventando il suo Dio, ed è pronto a combattere al suo fianco; e questo vale per tutti noi. AMEN