Il prezzo più alto

Testo: Salmo 49:1-9

 

In questo testo il Salmista fa riferimento alla pratica in uso nell’antico Israele che prevedeva la possibilità di riscattare gli uomini che erano caduti in schiavitù per un qualsiasi motivo; colui che poteva riscattare lo schiavo doveva avere alcune precise caratteristiche, ossia: essere parente stretto dello schiavo, possedere il prezzo di riscatto e ovviamente avere la volontà di riscattarlo.

La condizione di schiavitù legale nella quale una persona poteva cadere è presa ad esempio dal Salmista per indicare la schiavitù spirituale nella quale tutti gli uomini e le donne si sono venuti a trovare dopo la ribellione di Adamo, ossia la schiavitù del peccato che conduce alla morte.

In Eden Adamo aveva la possibilità di attingere all’albero della vita, rappresentazione simbolica per indicare che la comunione con Dio lo avrebbe preservato per sempre dalla morte, per contro la sua caduta, ossia il suo gesto di ribellione, l’ha privato di questa possibilità, e da allora lui e tutti noi da lui discesi, separandoci dal nostro Creatore con questo gesto, abbiamo perduto tale possibilità. Pensate a come un fiore reciso perde la possibilità di ricevere il nutrimento dalla radice e quindi per quanto possa essere conservato in un vaso con dell’acqua per un certo tempo, già per il fatto d’essere stato separato dalla pianta che l’ha originato, è destinato a morire.

Il nostro Padre Creatore, tuttavia, nonostante la ribellione delle sue creature, non ha rinunciato al suo progetto di averle accanto a sé un giorno come suoi figli, per l’eternità; così, nonostante la nostra ingratitudine, che ci ha condotti ad essere schiavi del peccato e della morte, ci ha offerto una possibilità di riscatto, di riscattare le nostre anime dalla morte.

Questo riscatto però non potrà avvenire che in un modo, ossia pagando un prezzo di riscatto, ma questo prezzo è talmente alto che nessun uomo o donna può pagare da sé!

Per questo è scritto: “Infatti, che darebbe l'uomo in cambio della sua anima?” (Mc 8:37)

Chi può pagarlo dunque il nostro prezzo di riscatto?

Soltanto Gesù Cristo, figlio di Dio fattosi uomo, quindi figlio del Padre e quindi anche nostro fratello poteva farlo;

perché soltanto Gesù possiede le caratteristiche richieste affinché possa esserci il riscatto dell’umanità.

Gesù Cristo, essendo venuto dal cielo, con l'incarnazione Egli è diventato "parente stretto degli uomini";

in quanto figlio di Dio, Gesù ha dimostrato di possedere una vita santa da offrire quale prezzo di riscatto per i peccatori e ha dichiarato "io depongo la mia vita. Nessuno me la toglie, ma la depongo da me" (Gv 10:17);

così facendo Egli ha dimostrando di avere un solo scopo e una sola volontà, quella di riscattare l'anima dell'uomo.

Allora cari fratelli in Cristo, ciò che era ed è impossibile per tutti gli uomini, ossia pagare il prezzo di riscatto per la propria anima, è stato reso possibile dal sacrificio di Gesù Cristo, che morendo sulla croce ha pagato quel prezzo altissimo che apre la prigione del peccato e ci lascia andare liberi, tutti noi che oggi poniamo la nostra vita terrena nelle sue mani siamo anche riscattati, avendo avuto grazia del nostro peccato di ribellione e liberata la nostra anima dal triste destino di morte a cui ci eravamo destinati.

Non ci sono altre cose che noi possiamo fare o dobbiamo fare, se non credere in Lui e lasciarci da Lui guidare con fiducia tutti i giorni della nostra vita. AMEN