Il Regno dei Cieli (di Dio)
Testi: Apocalisse 7: 9-17
Cari fratelli in Cristo, voi come ve lo immaginate il Regno di Dio?
Ci avete mai pensato?
Di solito nelle Chiese Evangeliche storiche si parla veramente poco di come sarà la nostra vita una volta che saremo con il Signore;
forse perché tendiamo ad associarla con la nostra morte, un avvenimento triste che ci separa dai nostri cari;
o forse semplicemente perché siamo troppo rivolti alla nostra missione quaggiù sulla terra, il nostro compito prioritario, per fermarci a riflettere su come sarà il dopo.
Quando leggiamo il libro dell'Apocalisse, quello in cui troviamo la maggior conoscenza sul Regno dei Cieli, a causa delle difficoltà d'interpretazione del testo, spesso preferiamo non soffermarci proprio su questo argomento.
Conseguentemente ben poche sono le volte in cui il Regno di Dio è oggetto di predicazione;
eppure, secondo la promessa fattaci da nostro Signore Gesù Cristo, è proprio nel Regno dei Cieli che noi trascorreremo la maggior parte della nostra vita di figli di Dio.
Infatti, se quaggiù sulla terra, come dice il salmista: “I giorni dei nostri anni arrivano a settant'anni; o, per i più forti, a ottant'anni;” (Sal 90:10a), nel Regno di Dio noi trascorreremo la vita eterna!
Insomma se confrontiamo la durata delle nostre due vite, non c'è proprio paragone!
Allora penso che, ogni tanto, sia opportuno soffermarci a riflettere anche su come sarà il Regno di Dio, e come sarà la nostra vita con il Signore.
Questo ovviamente non vuole essere una speculazione sulle cose che ancora non sono interamente alla portata della nostra comprensione, né tanto meno dev'essere un puro esercizio intellettuale sulle future promesse di Dio.
Alcuni credenti, infatti, dicono: “dobbiamo semplicemente avere fiducia nel Signore, nella sua promessa, perché certamente Lui ci darà molto di più di quanto noi possiamo aspettarci, quindi è inutile chiederci come sarà; basta soltanto avere fede in Dio!”.
Questo è sicuramente vero, possiamo essere certi che la ricompensa degli Eletti sarà grande e ben maggiore delle nostre aspettative;
tuttavia, le Scritture, anche in questo caso ci danno delle indicazioni, e tutte le indicazioni contenute nella Scrittura non sono mai messe lì a caso; esse ci sono state date affinché siano degli utili ausili per la nostra edificazione, e favoriscano la comprensione della volontà di Dio.
Che cosa ci dicono allora le Scritture sul Regno dei Cieli che noi possiamo e dobbiamo comprendere affinché la promessa di Cristo sia chiara a tutti i credenti?
La prima cosa che ci viene detta è dove si trova il Regno dei Cieli: non su questa Terra;
in Ap 21:1 è scritto: “Poi vidi un nuovo cielo e una nuova terra, poiché il primo cielo e la prima terra erano scomparsi e il mare non c'era più.”
Questa indicazione è molto importante perché ci sono ancora numerosi credenti che ragionano in termini umani e terreni, e rifiutano l'idea che l'umanità un giorno debba lasciare questa vecchia terra;
mentre l'Apostolo Giovanni, che ha avuto la visione di queste cose future, ci dice che dopo il Giudizio di Dio, la vecchia terra non esisterà più, ma saremo trasportati su una “nuova terra” che si troverà sotto nuovi cieli, cioè in un diverso luogo del cosmo, e che questa nuova terra sarà fisicamente molto diversa da quella attuale poiché, per esempio, non ci saranno più gli oceani, che oggi invece coprono ben i ¾ della superficie della terra.
Ma che cosa sta veramente a significare questo? La scrittura vuole sottolineare il fatto che ogni legame tra la vecchia vita e la nuova sarà spezzato definitivamente, perché la vita nel Regno dei Cieli sarà completamente diversa da quella attuale.
Ci saranno anche altre differenze infatti: in Ap 22:5 è scritto “Non ci sarà più notte” sulla nuova terra;
ma quello che più di ogni altra cosa cambierà, sarà la vita degli Eletti: “...non ci sarà più la morte, né cordoglio, né grido, né dolore, perché le cose di prima sono passate” (Ap 22:4);
né “ci sarà più nulla di maledetto” Ap 22:3, ma vi troverà posto l'antico albero della vita, di cui Adamo fu privato a causa del peccato, che darà dodici raccolti all'anno, e le cui foglie saranno un medicamento per tutte le nazioni affinché non ci siano più le malattie di cui soffriamo oggi.
Molte delle cose come le conosciamo noi oggi cambieranno radicalmente quindi; cambieranno le istituzioni che governeranno il Regno come è scritto in Ap 11:17: “...Signore, Dio onnipotente, che sei e che eri, perché hai preso in mano il tuo grande potere, e hai stabilito il tuo regno”;
saremo quindi governati direttamente dal nostro Signore Gesù Cristo.
Noi stessi poi saremo cambiati; l'Apostolo Paolo nella lettera ai Filippesi 3:21 scrive: “Gesù Cristo, il Signore ... trasformerà il corpo della nostra umiliazione rendendolo conforme al corpo della sua gloria, mediante il potere che egli ha di sottomettere a sé ogni cosa.”.
Avremo perciò parte con la natura del Cristo risorto, e come ci è detto in Lu 20:35-36 “...quelli che saranno ritenuti degni di aver parte al mondo avvenire e alla risurrezione dai morti, non prendono né danno moglie; neanche possono più morire perché sono simili agli angeli e sono figli di Dio, essendo figli della risurrezione”.
Insomma cari fratelli in Cristo, il Regno di Dio non soltanto è molto diverso dal mondo in cui viviamo noi oggi, ma secondo la promessa di Gesù Cristo esso è altrettanto reale: non è una cosa ipotetica di là a venire. Per chi ha fede nel Signore Gesù Cristo esiste già ora, fisicamente!
Il Signore prima di essere elevato al Padre ci ha infatti detto: “Nella casa del Padre mio ci sono molte dimore; se no vi avrei detto forse che io vado a prepararvi un luogo? Quando sarò andato e vi avrò preparato un luogo, tornerò e vi accoglierò presso di me, affinché dove sono io, siate anche voi; e del luogo dove io vado, sapete anche la via” (Gv 14:2- 4).
Ma qual è la via per il Regno dei Cieli?
La conosciamo veramente anche noi?
Si; il Signore ci ha dato anche questo importante insegnamento: “Io sono la via, la verità e la vita; nessuno viene al Padre se non per mezzo di me.”
Che cosa ci ha insegnato il Signore allora; qual è la sua volontà, quella che noi dobbiamo compiere affinché possiamo essere tra gli Eletti che saranno un giorno in piedi davanti al trono dell'Agnello?
Il Signore ha insegnato molte cose ai suoi discepoli, però poi le ha riassunte tutte in tre soli comandamenti fondamentali: “Ama il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua mente ...ama il tuo prossimo come te stesso” (Mt 22:37-38)” ...amatevi gli uni gli altri. Come io vi ho amati, anche voi amatevi gli uni gli altri” Gv 13:34.
Vi siete mai soffermati a riflettere sul perché Dio Onnipotente ha chiesto ai suoi servi d'essere amato, e quindi ha scelto d'essere chiamato “Padre” anziché col suo vecchio nome di “Dio degli Eserciti”?
Niccolò Machiavelli nel suo trattato sul potere, “Il Principe”, sosteneva che un re doveva farsi amare e temere dal suo popolo, ma meglio era farsi temere più che amare, secondo lui, perché il timore era un mezzo più efficace per mantenere il potere di quanto non lo fosse l'amore del popolo, che poteva anche scemare col tempo, mentre il timore è sempre presente perché dipende dal potere materiale e militare del re.
Dio, nella sua onnipotenza non avrebbe avuto problemi a continuare a farsi temere dagli uomini, invece ha scelto di farsi amare più che temere, e ha mandato il suo figliolo Gesù Cristo con un unico messaggio, un messaggio d'amore!
Perché questa scelta così unica e straordinaria?
“L'amore non verrà mai meno.” ci dice l'Apostolo Paolo nella 1° Co 13:8a; esso è l'unico sentimento che dura in eterno.
Il timore, infatti, può svanire con la perdita del potere, l'interesse può cessare col mutare delle situazioni, lo stato di necessità può venire meno col tempo, ma chi ama veramente con tutto il cuore una persona a lui cara, non cessa mai d'amarla;
l'amore: “...soffre ogni cosa, crede ogni cosa, spera ogni cosa, sopporta ogni cosa” ci dice sempre l'Apostolo Paolo (1° Co 13:7).
Ecco perché il messaggio del Signore è uno solo, ed è tutto centrato sull'amore;
ecco perché l'amore è la vera ed unica chiave per entrare nel Regno di Dio.
Tutta la nostra fede e la nostra speranza in Cristo sono adempiute se noi accogliamo il suo comandamento di abbandonarci con tutto il nostro cuore a Lui, cioè al suo amore.
Per coloro che non hanno amato, perché non si sono abbandonati all'amore di Cristo, non ci sarà posto nel Regno dei Cieli!
Questo è ciò che ci dice il Signore quando dichiara: “Entrate per la porta stretta, poiché larga è la porta e spaziosa la via che conduce alla perdizione, e molti sono quelli che entrano per essa. Quanto stretta è la porta e angusta la via che conduce alla vita! E pochi sono quelli che la trovano” è scritto Mt 7:13-14 “Poiché molti sono i chiamati, ma pochi eletti”. Mt 22:14
Oggi ci sono dei credenti che, di fronte a questo ammonimento del Signore, rimangono dubbiosi e rispondono con una considerazione del tipo: “Poiché Dio ama tutta l'umanità, alla fine salverà, se non proprio tutti, la grande maggioranza delle persone, anche se non sono state proprio dei buoni credenti, perché per mezzo di Gesù Cristo, ha fatto grazia a tutti”.
Costoro, anche se spesso sono in buona fede, arrivano però a conclusioni sbagliate perché non comprendono cosa sia veramente il Regno dei Cieli.
Il Regno dei Cieli è il luogo dove l'amore regna incontrastato, e regola ogni cosa; così è per volontà di Dio.
Se Dio avesse voluto, avrebbe potuto fin da principio distruggere Satana e i suoi angeli ribelli (ossia i demoni) ben sapendo che non si sarebbero mai ravveduti dal loro errore, in quanto esseri perfetti che hanno scelto consapevolmente di ribellarsi a Lui;
se Dio avesse voluto, dopo la caduta di Adamo, avrebbe potuto ricreare subito l'uomo perfetto, cioè ubbidiente al suo volere, come sono perfetti ed ubidienti gli angeli rimasti fedeli a Dio, eliminando così la morte fin dall'inizio;
cosa impediva a Dio Padre di fare questa scelta? Nulla!
In verità Dio Padre ha scelto d'amare le sue creature e di farsi ri amare da loro;
Lui non chiede nulla, se non d'essere amato dai suoi figli come Padre, e che i suoi figli si amino gli uni gli altri come fratelli del suo unico figliuolo Gesù Cristo.
Chiunque di voi sa bene che l'amore perfetto non è, e non può mai essere un sentimento a senso unico, ma è sempre uno scambio reciproco tra due persone.
Un matrimonio dove l'amore viene soltanto da uno dei due coniugi, prima o poi è destinato a rompersi, se non formalmente, almeno di fatto.
L'amore non può mai essere imposto, ma può solo nascere spontaneamente nel cuore di ognuno di noi.
Così, benché l'amore di Dio verso tutta la sua creazione sia infinito, egli non può e non vuole imporre a nessuna delle sue creature di ricambiare il suo amore.
Ecco che allora “tutti”, sono chiamati da Dio Padre, ma pochi sono quelli che rispondono, ossia gli Eletti, perché pochi sono quelli che accettano d'amare veramente, cioè quelli che accolgono fino in fondo il grande comandamento dell'amore, accettando che Cristo dimori in loro.
Alla luce di questo, possiamo comprendere che il Regno dei Cieli, oltre ad essere un posto meraviglioso, è anche un luogo molto selettivo, dove entreranno veramente soltanto quelli che sono stati disposti ad amare Dio Padre e il Signore Gesù Cristo con tutto il loro cuore, e che hanno dimostrato lo stesso amore verso tutti i loro fratelli.
Dire questo oggi è molto impopolare; il mondo che non crede, e che quindi non ama Dio, né tanto meno ama il suo prossimo, se proprio deve ammettere l'esistenza di quella che potrebbe essere vista come una “seconda chance”, data all'umanità: un'altra vita dopo la morte, la vuole “democraticamente per tutti” e non riservata a pochi “Eletti”.
Forse questo è uno dei motivi per cui in molte Chiese non si parla più tanto di “risurrezione, di vita eterna e di Regno dei Cieli”, ma si preferisce parlare di grazia senza confini, per tutti!
Tuttavia noi, come discepoli nel nostro Signore Gesù Cristo, non possiamo tacere, né possiamo mentire sulla verità del Regno dei Cieli, soltanto per compiacere il mondo, o peggio ancora per renderci popolari e farci accettare dal mondo stesso.
Perciò, senza inventarci nulla, nella Scrittura possiamo trovare tutto ciò che dobbiamo sapere sul Regno dei Cieli e su come entrarci;
ognuno di noi ha il dovere di ricercare con tutto il cuore la conoscenza che viene da Dio, ma soprattutto ognuno deve aprire il proprio cuore al Signore perché Lui è veramente l'unica porta attraverso la quale potremo accedere al Regno dei Cieli. AMEN