Il riposo del Sabato

Testi: Genesi 2: 2-3    Marco 2 23-28

 

Siamo arrivati a domenica, una domenica che precede una serie di festività e quindi di cd “ponti” dove è possibile allungare il periodo di ferie o riposo. Per tutti coloro che per tutto l’anno sono impegnati con il lavoro o lo studio, l’arrivo di queste festività rappresentano un momento atteso.

In effetti, oggi ci sembra del tutto naturale prendersi dei periodi di riposo dopo un lungo periodo di lavoro, ma sappiamo che soltanto fino a mezzo secolo fa il periodo di riposo non era una cosa scontata; i più anziani si ricorderanno che una volta non si usava avere le ferie, e men che meno si usava andare in vacanza.

Il riposo era una cosa riservata a pochi, forse proprio a quei pochi che meno ne avevano bisogno, cioè a quelle persone benestanti che potevano permettersi di “riposare” anche quando gli altri lavoravano.

Eppure la Scrittura ci dice che fin dalla creazione del mondo Dio Padre ha previsto che dopo un periodo di lavoro è giusto che vi sia un periodo di riposo: “…Dio benedisse il settimo giorno e lo santificò…”. Reputò il settimo giorno, quello dedicato al riposo, essere più importante dei precedenti sei.

Questo ci può forse sembrare strano poiché in sei giorni egli creò tutto l’universo, mentre il settimo   Dio non fece nulla, si riposò solamente.

Eppure Dio reputò il riposo del settimo giorno più importante e lo “santificò”!

Sigillò il settimo giorno a ricordo di tutta la sua opera e indicò a noi uomini di fare altrettanto.

Ai nostri giorni siamo ormai abituati a riposarci dal lavoro non solo il settimo giorno ma anche il sesto (sabato e domenica) e la consideriamo una grande conquista, un progresso per l’umanità.

Ricordo tuttavia di aver sentito raccontare da molte persone anziane che, quando erano giovani loro, prima della guerra, era normale non solo lavorare il sabato, ma anche la domenica mattina accadeva di lavorare, e per orari certamente più pesanti delle 7/8 ore a cui siamo abituati noi oggi.

In pratica il riposo del settimo giorno non veniva rispettato…non parliamo poi di andare in ferie durante l’estate o fare dei ponti lunghi durante gli altri periodi dell’anno.

Dio Padre invece stabilì che ogni uomo si riposasse dalle sue fatiche un giorno su sette, e stabilì che in quel giorno gli uomini si ricordassero dell’opera di Dio e gli rendessero grazia di quanto egli aveva fatto per loro.

Il settimo giorno, nelle intenzioni di Dio, era il tempo destinato oltre che al risposo dalle fatiche, anche al ricordo e al ringraziamento a Dio, ossia al culto; nonché per ammirare l’opera di Dio: il creato, poiché Dio ha compiuto una grande opera che è meravigliosa e di cui l’uomo ha il godimento.

Purtroppo le cose non sono andate così come era nell’intenzione di Dio.

L’uomo ha finito per usare il settimo giorno per scopi diversiva quelli previsti dal Signore;

così c’è chi lavora il settimo giorno perché costretto a farlo, senza che possa godere del riposo che il Signore gli ha riservato, come sta accadendo adesso, per esempio con tutti quelli che lavorano nei centri commerciali aperti anche la domenica;

c’è chi lavora, pur non essendovi costretto, perché non reputa di dover santificare il giorno del Signore;

c’è chi ha ridotto il settimo giorno ad un semplice momento per dedicarsi a tutto quello che non si trova il tempo di fare nei sei giorni precedenti!

È così evidente come l’uomo abbia stravolto il significato del settimo giorno.

Gesù Cristo si rende ben conto delle assurdità e degli eccessi a cui erano pervenuti i Dottori della Legge del suo tempo, che avevano trasformato il Sabato non più in un momento di riposo e di gioia per l’uomo, ma peggio di una “condanna” con tutti i divieti imposti.

Altro che riposo, contemplazione del creato e culto gioioso a Dio, il sabato per i farisei aveva arrivato su di sé le pesanti maledizioni della legge.

 

Allora Cristo riafferma con forza che: “il sabato è stato fatto per l’uomo e non l’uomo per il sabato”.

Ma queste parole che ci rivelano e ci confermano la libertà che Cristo ci ha portato; libertà dalla legge, libertà dal peccato, libertà dalla condanna, sono state ancora una volta “celate” dalla tradizione umana che per secoli ha preferito reprimere l’uomo negandogli il dono di Dio del riposo, e questo fino a poco tempo fa, e in alcune parti del mondo fino ad oggi purtroppo.

Vedete cari fratelli in Cristo, quale gioia si prova ogni domenica a partecipare al culto del Signore: quale migliore modo per godere del riposo del Signore del rendergli le lodi per il creato. Il giorno che per qualche motivo non possiamo partecipare e come se ci mancasse qualcosa. Questo è lo spirito con cui ciascun credente partecipa al culto domenicale.

Purtroppo in ogni comunità ci sono fratelli che non vanno mai, o molto raramente, al culto.

Se guardate fuori dalla vostra chiesa, nella chiesa Cattolica Romana per intenderci, la situazione è ancora più grave: solo una minima parte di credenti si ricorda di santificare il giorno del Signore.

E allora quando questo accade dovremmo chiederci: non sarà perché le nostre chiese, come quei farisei al tempo di Gesù, hanno finito per considerare l’uomo fatto per il sabato, piuttosto che il sabato per l’uomo?

Forse abbiamo anche noi credenti una parte di colpa se molte persone si sono allontanate dal culto del Signore, non sentendolo più come un momento di gioia, ma come un peso imposto dalla tradizione.

Ora che anche noi pensiamo a prenderci un periodo di riposo durante uno dei prossimi ponti, proviamo a meditare su questo: chi ha lavorato durante l’anno non vede l’ora che arrivino le ferie, così chi ha lavorato per una settimana aspetta il sabato e la domenica con gioia; facciamo si che questa gioiosa attesa sia una gioiosa attesa anche per il giorno del Signore.

Impariamo a vivere il giorno del Signore con vera gioia e allegrezza, non solo perché esso coincide con il riposo dalle nostre fatiche quotidiane, ma perché in esso possiamo ritrovare noi stessi vicini a Cristo nel suo culto, e vicini ai nostri fratelli.

Impariamo a vivere il giorno del Signore godendo delle bellezze del creato che egli ci ha donato poiché egli ha destinato per noi questo giorno! AMEN