Il sale della terra

Testi: Matteo 5:13-16

 

Troppo spesso il credente, ossia colui che ha accettato Cristo come suo personale salvatore e pertanto si professa tale, dimentica però che dopo la salvezza personale, e in conseguenza di essa, sorgono anche delle precise responsabilità.

Non si tratta di compiere delle “opere meritorie”, come insegnano alcune chiese, a garanzia della propria salvezza, bensì di azioni responsabili che ogni credente deve compiere in quanto al servizio di Gesù Cristo.

Gesù stesso ce lo ricorda con queste due allegorie del sale e della luce, che ci insegnano quale sia il giusto atteggiamento del credente, ossia la sua necessaria attività di propaganda della fede nei confronti del mondo.

Il credente non è un salvato fine a sé stesso, ma diventa strumento nelle mani di Dio; affinché lo strumento sia efficace però, deve essere disponibile nei confronti del suo Salvatore e fruibile nel modo corretto da parte degli uomini e delle donne che il Signore mette sul suo cammino.

Il sale serve a dare sapore ai cibi, quindi questo suo ruolo è anche la giustificazione della sua utilità; ma se il sale perde sapore diventa inutile e serve soltanto ad essere “gettato via e calpestato dagli uomini”.

Questa allegoria è dura, quasi impietosa, perché Gesù la riferisce a degli uomini, e per la precisione a degli uomini credenti.

Se il credente non è dunque più in grado o utile al ruolo per cui è stato chiamato dal Signore, esso perde di valore, diventa inutile e viene buttato via!

Il giudizio di Dio è dunque molto severo; non c’è spazio per coloro che essendo al servizio di Dio ai vari livelli, non sono più conformi alla sua volontà, ma si occupano piuttosto delle vicende e degli interessi mondani.

Quanti sono i cd “uomini religiosi o di chiesa” che hanno tradito e tradiscono ogni giorno la missione di portare la Parola di Dio alle genti? Preferiscono questi occuparsi delle vicende umane dietro il paravento di servire Dio, ma essi sono paragonati al sale che ha perso il suo potere, e quindi agli occhi di Dio sono diventati inutili, se non anche dannosi.

Dio è misericordioso e perdona sempre il peccatore che si pente, ma le parole di Gesù in questo caso sono lapidarie, perché coloro che dicono di servire Dio ma in verità ingannano gli uomini, sono come l’amministratore infedele che al ritorno del padrone subirà una grande punizione per la sua infedeltà. La fede che abbiamo ricevuto dalla Parola, dobbiamo tutti adoperarci per trasmetterla a nostra volta, e tanto più questo è richiesto a coloro che vivono per la Parola; Gesù infatti paragona se stesso ad una fonte di acqua viva, una fonte che disseta. Per questo motivo i discepoli e, in generale tutti i credenti, devono essere il sale della terra: devono essere coloro che annunciano il messaggio della salvezza e fanno nascere, mediante l'opera dello Spirito Santo, il desiderio di bere a quella fonte che non avrà mai fine: Gesù. Se infatti i credenti smettono di assolvere questo ruolo, smettono di ubbidire alla Parola di Dio, allora qual è la loro utilità su questa terra?

Gesù usa un’altra metafora, quella della lampada che deve illuminare la casa e che quindi, va da sé, sarebbe insensato metterla sotto un recipiente. Questo è un chiaro riferimento ai credenti e in particolare a coloro che rivestono il ruolo di anziani, guide, vescovi e quant’altro nelle Chiese il cui comportamento deve essere cristallino e di buon esempio a tutti gli uomini, affinché il loro agire esemplare sia di ispirazione a tutti coloro che cercano di avvicinarsi al Signore.

Anche in questo caso vi è un doppio richiamo rivolto ai credenti, ossia ad agire bene, secondo la volontà di Dio, ma anche ad operare apertamente davanti al mondo, senza vergognarsi della Parola e anche senza temere le conseguenze di un tale comportamento, perché il compito primo di ogni salvato è dare gloria a Dio portando alla conoscenza altri fratelli e sorelle.

Quindi cari fratelli in Cristo, noi sappiamo di essere stati investiti di una grande responsabilità, ciascuno nel proprio ruolo a seconda della missione che il Signore ci ha affidati, e che dobbiamo adempierla con impegno e lealtà, perché in base a questo noi saremo gratificati quando giungeremo al cospetto del Signore nel suo Regno Celeste! AMEN