Invocare Dio

E' possibile ascoltare la meditazione direttamente da questi link:

https://youtu.be/ysnEN0nQYy4

https://rumble.com/verusd-invocare-dio.html

 

Testo: Salmo 120

 

Benché il salmo 120 faccia parte di una serie definita: “I salmi dei pellegrini”, in esso è espresso un’invocazione d’aiuto al Signore che non è certo esclusiva di coloro che al tempo si recavano in pellegrinaggio a Gerusalemme, o riportato ai nostri giorni, compiono un qualsiasi pellegrinaggio alla ricerca di Dio.

Invocare il Signore nel momento del bisogno, come scrive il Salmista: “Nella mia angoscia ho invocato il Signore…” fa parte del naturale comportamento di ogni credente, proprio perché i momenti di difficoltà abbondano nella vita di ogni uomo e donna di questo mondo, siano essi credenti o meno.

Se le difficoltà sono la norma, è la risposta che noi diamo ad esse che differenza i credenti da coloro che non credono.

L’invocazione a Dio evidentemente è qualcosa che viene naturale soltanto a coloro che credono in Lui, che ripongono in Lui la propria speranza e quindi la propria stessa vita.

Il Salmista dichiara che ha invocato il Signore nella sua angoscia, e attesta altresì che il Signore ha ascoltato la sua preghiera: “...ed egli mi ha risposto

Per qualunque motivo noi possiamo invocare il Signore in preghiera, Lui ci risponde, se noi ovviamente lo invochiamo con fede, ossia fidando che Lui ci risponderà, come ci insegna e conferma lui stesso: “Perciò vi dico: tutte le cose che voi domanderete pregando, credete che le avete ricevute, e voi le otterrete”. (Marco 11:24)

Questa certezza dataci da Gesù è senza dubbio un buon motivo per chiedere a Lui con fiducia ogniqualvolta ci troviamo ad affrontare una difficoltà che per noi è fonte di preoccupazione, perché non è alla nostra portata di superarla con le sole nostre forze.

Cosa chiedeva il Salmista nel testo? “Signore, libera l’anima mia dalle labbra bugiarde”. Il salmista era dunque vittima della bugia, della menzogna e della frode, tutte situazioni che oggettivamente non sono gestibili da parte di nessun uomo con le sole sue forze, ma sulle quali il Signore può con facilità intervenire per far emergere la verità e rendere giustizia a chi è stato ingiustamente colpito da queste insidie del maligno.

Tuttavia, quelle esposte dal Salmista non sono che degli esempi, e non esauriscono certo l’opera di Dio nei confronti di chi si rivolte a Lui con fede. L’angoscia che ci assale in quei momenti della vita dove affrontiamo delle situazioni di grande difficoltà possono essere molteplici, e le cause di diversa natura, ma nessuna di esse è troppo grande o difficile per il Signore.

In questi momenti particolarmente difficili noi possiamo invocare Dio con fiducia, anzi è Lui stesso che ci chiede di farlo senza remore: “Io altresì vi dico: chiedete con perseveranza, e vi sarà dato; cercate senza stancarvi, e troverete; bussate ripetutamente, e vi sarà aperto”. (Luca 11:9)

Dio Padre ci ama di un amore infinito, quello lo sappiamo, ma giova sempre ricordarcelo;

quando lo invochiamo, noi non lo disturbiamo mai, ma al contrario, Lui è ben contento di risponderci, perché la preghiera, l’invocazione, è un atto di fede, di fiducia riposta in Dio, che continua a promettere: “Invocami nel giorno della sventura; io ti salverò, e tu mi glorificherai” (Salmo 50:15).

Con la preghiera d’invocazione noi riconosciamo che Lui è Dio e noi siamo suoi; quale miglior segno di adorazione possiamo mostrargli di questo?

Quindi cari fratelli in Cristo, non siate timidi; chiedete senza stancarvi al nostro Padre Celeste per mezzo del suo figliolo Gesù Cristo!

Chiediamo con fede, fiduciosi di ottenere ciò che chiediamo secondo la Sua volontà, e al momento opportuno Egli ci risponderà ed esaudirà le nostre preghiere, liberandoci così, fin da subito, dall’angoscia che ci attanaglia e ridonandoci la pace. AMEN