La Bibbia aveva ragione e Darwin torto?
Testi di riferimento: Genesi 6:1-8; 11:1-9
Fino ad un recente passato la Parola di Dio era "l'ultima parola", quella che nessuno osava mettere in dubbio; da quando la parola degli scienziati ha preso il posto della Parola di Dio come: "parola di verità", la Bibbia è sempre più messa in
discussione. Negli ultimi decenni abbiamo assistito ad una serie di attacchi alla Bibbia da parte degli uomini di scienza, che forti della sua auto proclamata "infallibilità" hanno cercato di dimostrare in tutti i modi la scarsa attendibilità storica della Bibbia e del suo contenuto.
Premesso che la Bibbia non è, né un manuale di storia, né tanto meno un testo scientifico, ma un testo di fede, di testimonianze di fede, nondimeno gli autori della Bibbia hanno giocoforza fatto riferimento ad avvenimenti della vita reale nel rendere la loro testimonianza a Dio, spesse volte senza curarsi troppo dei dettagli storici che per loro erano evidentemente molto meno importanti rispetto al messaggio divino da testimoniare. Gli studiosi dei diversi campi di studio invece, molti dei quali si professano atei, si sono accaniti proprio contro queste inesattezze storiche con l'intento di dimostrare, anche se non lo dicono mai apertamente, che se la Bibbia è imprecisa, quindi inattendibile, sui fatti storici narrati, lo deve essere anche sulle vicende di fede; una volta si sarebbe detto che questa è una grande astuzia del diavolo...
Vediamo alcuni esempi tanto per capirci.
Alcuni studiosi hanno messo in dubbio che Gesù Cristo sia mai esistito, perché non ci sono documenti storici che provano la sua esistenza (a parte i testi biblici). Nella confessione di fede che noi professiamo è detto che Gesù "patì sotto Ponzio Pilato", e questo dato è stato inserito fin dai primi secoli proprio per confermare la storicità di Gesù, ma anche in questo caso c'è stato chi ha dubitato persino dell'esistenza di Ponzio Pilato, sempre per mancanza di prove storiche, almeno fino a quanto a Cesarea, la capitale romana della Palestina, non è stato rinvenuta una lapide in marmo con il nome di Ponzio Pilato.
Altri dubitano che Re Salomone, di cui la Bibbia celebra i fasti, sia mai esistito, perché non sono stati ritrovati i resti dei suoi fastosi palazzi tanto decantati nella Bibbia. In effetti chi è stato in Palestina e ha visitato i siti archeologici del tempo, può anche rimanere deluso davanti ai poveri ruderi di quello che viene presentato come uno dei palazzi di Re Salomone.
Se poi ci spingiamo più indietro nel tempo, ai racconti della Genesi, a partire da quello della Creazione, di Adamo ed Eva, del diluvio, della torre di Babele, gli studiosi non hanno il minimo dubbio nell'affermare che si tratta di storie "completamente inventate", dei semplici miti, proprio perché non esistono riscontri storici oggettivi.
Viceversa, da quanto Charles Darwin ha formulato la sua teoria sull'evoluzione, cui la scienza ha aderito pressoché acriticamente, ogni qualvolta un antropologo scopre qualche resto di ominide in qualche remoto angolo dell'Africa, subito si grida: "abbiamo trovato un antenato dell'uomo, abbiamo trovato l'anello mancante tra l'uomo e la scimmia", tanto si è sicuri ormai che l'uomo si sia evoluto da un primitivo scimmione.
A chi dovremmo credere allora? Alla scienza che si autoproclama infallibile e neutra, oppure alla Bibbia, che per noi credenti rimane pur sempre Parola di Dio?
Vediamo che anche tra i credenti qualche dubbio comincia a sorgere ogni volta che una di queste notizie viene sbandierata ai quattro venti dalla c.d. "scienza"; posso ancora fidarmi di ciò che è scritto nella Bibbia se gli scienziati hanno le prove inconfutabili che la storia umana ha avuto un corso molto diverso da quello descritto nella Bibbia?
Secondo la scienza l'uomo si sarebbe evoluto, come tutti gli altri esseri viventi, nel corso di miliardi di anni, e in particolare i primi ominidi sarebbero apparsi sulla terra due milioni di anni fa, o giù di li, dopo che una qualche scimmia primordiale è scesa dagli alberi e ha cominciato a camminare in posizione eretta, poi a distanza di molte migliaia di anni, verso il 4000 a.c. gli uomini avrebbero cominciato a formare le prime città e dare origine alle prime civiltà (Sumeri e antico Egitto), che poi è anche il periodo dove, secondo gli scienziati, si hanno i primi riscontri storici.
La Bibbia invece narra una storia molto diversa, anche se a volte la narra facendo ricorso ad allegorie e sicuramente non fornendo una cronologia attendibile dei fatti. A cominciare dai sette giorni della creazione, evidentemente simbolici, che ben difficilmente potrebbero mai essere presi alla lettera, eccetto forse dai credenti più fondamentalisti. Questo però non toglie che i fatti narrati nella Bibbia, in questo caso nella Genesi, siano veri, siano cioè si racconti mitizzati ma di eventi realmente accaduti nell'antichità, in un tempo molto remoto di cui si è perso la stessa cognizione del tempo, perché il racconto orale se trasmette i fatti, ben difficilmente riesce a conservare la cronologia degli stessi.
Secondo la tradizione, il libro della Genesi è stato scritto da Mosè; tradizione contestata da alcuni studiosi che adottano il metodo storico critico, ma questo poco importa perché anche se scritto da autori successivi, piuttosto che da Mosè, anche lui lo avrebbe fatto sulla base di racconti orali tramandati per secoli, perché l'avvenimento più recente narrato nella Genesi, la morte di Giacobbe e Giuseppe in Egitto è avvenuta comunque circa quattrocento anni prima della nascita di Mosè!
Allora possiamo credere o no a quello che la Bibbia ci racconta? Il diluvio universale, per esempio, è veramente accaduto o è soltanto un racconto mitico? Esistono prove storiche che lo dimostrano e che dimostrano la storicità degli antichi fatti narrati nella Bibbia?
Ebbene, cari lettori, queste prove esistono e molte volte sono sconvolgenti, tanto sconvolgenti che la scienza, proprio per questo, si rifiuta di accettarle, perché accettarle significherebbe rimettere in discussione tutte le teorie scientifiche fin qui elaborate, significherebbe dovere riscrivere una buona parte della storia umana, così la scienza si dimostra spesso tutt'altro che neutrale, ma anzi molto piegata e succube agli interessi economici e politici. Un esempio, che non centra con la Bibbia, ma che chiarisce bene cosa voglio dire; lo sapevate che in un laboratorio americano esiste una lampadina che è stata accesa ininterrottamente dal 1906 ad oggi? Si una lampadina che per più di un secolo non si è mai fulminata; com'è
possibile?, mi direte voi, visto che le nostre lampadine si fulminano di continuo? Il motivo è semplice; chi inventò la lampadina la fece molto bene, talmente bene che poteva durare per secoli, ben presto però le compagnie elettriche si sono rese conto che se duravano tanto, nessuno avrebbe più comprato lampadine, e così si sono accordate per farle durare un massimo di 1500/2000 ore!
Vedete come la scienza non è affatto neutra ma si piega agli interessi del potere economico e politico? Quanti sono poi i principi farmacologici scoperti ma mai messi in commercio perché avrebbero danneggiato altri settori dell'industria medica?
Torniamo però alla Bibbia e in particolare alla Genesi; alla domanda se esiste una prova della storicità del diluvio, possiamo risponde: si, esiste ed è davanti agli occhi di tutti ma la scienza (fino ad oggi) si è rifiutata di considerarla.
Chi di voi è stato in Egitto e ha visto la famosa Sfinge, accanto alle piramidi, avrà sentito che secondo gli scienziati le piramidi sono state edificate nel 2.500 a.c. e così lo stesso dicono della Sfinge, senonché il basamento della Sfinge presenta una forte erosione che potrebbe essere stata provocata soltanto dall'azione prolungata delle piogge. Ora, poiché la Sfinge sorge in un deserto dove non piove quasi mai da millenni, com'è possibile che sia stata erosa dall'acqua?
Non è possibile in tempi recenti, però se torniamo indietro fino al sette/ottomila a.c., il clima dell'Egitto allora era decisamente più piovoso, ma ammettere che la Sfinge sia stata realmente erosa da piogge abbondanti, significa doverla datare non a 4500 anni fa ma a dieci/dodicimila anni fa, quando evidentemente, secondo gli scienziati, non esisteva ancora una civiltà umana in grado di costruirla.
Però il mito del diluvio universale è presente anche in altri popoli antichi, oltre a quello ebraico; lo stesso Platone parlando di Atlantide, la mitica città dell'antichità, dice che è stata sommersa dalle acque attorno al 9.500 a.c., che molto probabilmente è anche il periodo del diluvio biblico. Però la scienza rifiuta queste ipotesi e nega questa prova, classificandola come una delle tante stranezze che non fanno testo.
Secondo la Bibbia nulla è sopravvissuto al diluvio universale, e questo è forse il motivo perché non si trovano tanto facilmente delle prove di ciò che c'era prima, ma forse scavando a fondo, qualcosa alla fine salta fuori; così nel 1995 alcuni archeologi hanno cominciato a riportare alla luce un complesso di templi nella Turchia sud orientale; si tratta di templi costituiti da giganteschi monoliti di pietra finemente lavorati e decorati con figure di animali, alcuni ritenuti estinti molte migliaia di anni fa; sono resti davvero impressionanti, la cui datazione al radiocarbonio ci dice che risalgono a 11.600 anni fa! Ancora dobbiamo chiederci come sia possibile che dei selvaggi trogloditi, come doveva essere la popolazione umana allora, almeno secondo gli scienziati, potessero erigere quelle opere!
Impossibile secondo loro, che davanti a queste nuove scoperte fanno finta di niente cercando di farle passare sotto silenzio, in questo aiutati da media e poteri compiacenti.
Quanti di voi hanno saputo della scoperta dai mezzi d'informazione del tempio di Gobekli Tepe? Credo in pochi. E oltre a questo sono stati scoperti altri siti altrettanto antichi in diverse parti del medio oriente e anche in altri luoghi del mondo, perché non si tratta di una scoperta isolata; siamo di fronte a costruzioni che secondo gli scienziati legati alla tradizionale evoluzione darwiniana non dovrebbero o non potrebbero esistere ma di cui invece la Bibbia ci parla, sia pure in modo indiretto attraverso racconti che prima di queste scoperte davvero sembravano frutto della fantasia, laddove ci dice che nell'antichità, c'erano "sulla terra i giganti a quei tempi - e anche dopo - quando i figli di Dio si univano alle figlie degli uomini e queste partorivano loro dei figli: sono questi gli eroi dell'antichità, uomini famosi" (Genesi 6:4)
Ora però la notizia che più lascia sbalorditi, molto recente perché risale a meno di dieci anni fa, è la scoperta avvenuta questa volta in Bosnia, ad una quarantina di chilometri a nord ovest di Sarajevo, da quando nel 2008 alcuni archeologi hanno potuto scavare un importante sito, dopo gli anni di guerra e le tragedie che hanno sconvolto questo paese, che tutti noi conosciamo. In quella zona si trovano quattro piccole montagna, o alte colline, che da sempre sono state ritenute di origine naturale, benché la loro forma eccessivamente regolare, piramidale per la precisione, avesse insospettito qualcuno già in passato.
Le montagne sono ricoperte di vegetazione ma quando gli archeologi hanno cominciato a scavare hanno scoperto che non erano delle formazioni naturali, bensì artificiali. Sotto la collina più grande si erge una piramide altra 420 metri, ossia quasi tre volte quella di Cheope, che è di soli 146 metri. Le piramidi sono unite tra loro da una rete di cunicoli e gallerie, ma la cosa più sorprendente è stata quando avendola datata col radiocarbonio grazie a dei componenti organici presenti nella copertura di calcestruzzo della piramide, hanno scoperto che risale a ben 29.400 anni fa!
Un'epoca che secondo gli scienziati l'Europa era ancora abitata dai Neanderthal che lottavano con cacciatori sapiens da poco arrivati dall'Africa! E' evidente che qualcosa non quadra nella teoria evoluzionista proposta dalla cd scienza e dalla storiografia tradizionale, invece guarda caso la Bibbia ci parla di popoli antichi che stavano costruendo una torre che arrivava fino al cielo: "Venite, costruiamoci una città e una torre, la cui cima tocchi il cielo e facciamoci un nome, per non disperderci su tutta la terra", (Gen 11:4) ci parla di fatti che senza le prove sembravano soltanto frutto della fantasia degli antichi.
Ora che però dal remoto passato emergono queste prove che smentiscono clamorosamente la teoria scientifica, che vuole i nostri antenati soltanto degli scimmioni evoluti e non degli architetti che sapevano erigere le opere mirabili di cui ci parla invece la Bibbia, sia pure in modo mitizzato, ora abbiamo una prova, questa volta "scientifica", questa volta oggettiva e innegabile, che la Bibbia ha detto il vero, che i nostri lontani antenati erano figli di Dio, fatti a sua immagine e quindi dotati di intelletto, sia pure poi usato male come ci viene detto, causa l'arroganza dell'uomo, ma sicuramente con una mente molto più sviluppata che non il cervelletto di una proto scimmia, come vorrebbero attribuire gli scienziati moderni ai nostri
antenati.
Come potete vedere anche i passi più oscuri e, potremmo dire, fino a ieri ritenuti fantasiosi, della Bibbia hanno il loro fondo di verità; e anche se non devono essere intesi letteralmente, come fanno taluni, nondimeno ci narrano del nostro lontano passato, quando ancora l'umanità, dopo la creazione da parte di Dio, muoveva i suoi primi passi nel mondo, però sempre passi da uomo e non certo da scimmione, come hanno cercato di farci credere fino ad oggi, perché si spera che con l'emergere di ancora nuove e incontestabili prove, anche queste discutibili teorie scientifiche siano abbandonate di fronte ad una realtà che è diversa, e di cui i credenti non hanno mai dubitato.
Quindi si, alla domanda: "possiamo noi continuare a riporre la nostra fede nel Signore, nella sua Parola, così come ci è stata trasmessa attraverso la Bibbia?" Possiamo rispondere: si lo possiamo, perché essa è verità e la verità con il tempo viene sempre a galla, come ci dice Gesù "non c'è nulla di nascosto che non debba essere svelato", mentre sono le bugie del diavolo che alla fine vengono smentite. AMEN