La cura degli animali
Testo: Proverbi 12:10
Cari fratelli in Cristo, ci sono delle spiritualità che danno grande importanza agli animali al punto di considerarli al pari degli esseri umani. A loro confronto può sembrarci che il cristianesimo non tenga in altrettanta considerazione gli animali, dedicandoci poco spazio negli insegnamenti, ma se leggiamo fra le righe della Scrittura scopriamo che sia il VT sia il NT danno la giusta considerazione agli animali in quanto anch'essi creature di Dio.
Nel passo del VT proposto oggi è detto: "Il giusto ha cura della vita del suo bestiame, ma il cuore degli empi é crudele" e questo per sottolineare che chi tratta bene gli animali è considerato "giusto" agli occhi di Dio. Questo dovrebbe bastare a farci comprendere come il Signore si prenda cura degli animali non meno di quanto si prende cura degli uomini.
Nel NT Gesù, infatti, fa un paragone che riafferma questo proposito di Dio verso gli animali con altrettanta chiarezza: "Cinque passeri non si vendono per due soldi? Eppure non uno di essi è dimenticato davanti a Dio" (Luca 12:6).
Sovente vediamo che chi disprezza gli animali ed è crudele con loro, lo è altrettanto nei confronti degli uomini, e questo è un chiaro segnale che ci mostra com'è il cuore delle persone, poiché spesso chi ha astio nel proprio cuore cerca di nasconderlo nei confronti degli uomini per timore d'essere scoperto, mentre, a torto, pensa che gli animali non potendo parlare non possono smascherarlo.
Questo però non è vero, infatti, se per esempio, un cane ringhia apparentemente senza motivo nei confronti di una persona, lo fa perché questa si è comportata in modo scorretto non visto da nessuno.
Ora cari fratelli in Cristo, consapevoli della cura che Dio ha per le sue creature animali, dovremo altrettanto noi rispettarli, ossia non abusare di loro per il nostro diletto o ancora peggio per pura crudeltà;
per contro oggi ci sono persone che forse esagerano nell'altro senso, ossia arrivano ad "umanizzare" gli animali, specialmente gli animali cd domestici (cani, gatti e animali da appartamento in genere), e questo per contro denota che queste persone spesso hanno perso parte della loro umanità verso i loro simili per concentrarla sui loro amici a quattro zampe.
Non c'è nulla di male a voler bene al proprio cane o gatto, arrivando anche a riservargli attenzioni particolari giacché essi vivono con noi e quindi, diciamo, devono avere standard igienico-comportamentali adeguati, tuttavia, non bisogna esagerare al punto di considerarli delle vere e proprie persone, proprio perché così facendo si corre il rischio di ignorare le persone vere che ci stanno vicino e sostituire il nostro dovere verso di loro con quello esclusivo verso i nostri amici animali.
Qualcuno, infatti, arriva all'eccesso di trascurare figli e famigliari per dedicare tutte le proprie attenzioni e il proprio affetto a un gatto o a un cane.
Come credenti siamo chiamati all'amore verso il nostro prossimo, e questo ci richiede di gestire con misura il nostro tempo e le nostre risorse, il che comporta che non possiamo, per esempio, spendere migliaia di euro per le cure di bellezza dei nostri animali ignorando i bisogni di persone che ci stanno accanto e che versano in condizioni di evidente precarietà.
Qual è dunque la giusta misura? Impariamo a trattare con amore i nostri animali domestici ricevendone in cambio i loro gesti di riconoscenza (i cani e i gatti in questo sono campioni) senza esagerare. E trattiamo meglio ancora gli esseri umani. AMEN