La fede e le ansie del mondo

Testi: Salmo 121; Matteo 6: 25-34

Il brano proposto oggi è conosciuto come: “le preoccupazioni del mondo”; tratta un tema sempre attuale, soprattutto nei giorni in cui viviamo, e ci invita a riflettere sulle nostre azioni e più in generale sul significato della nostra vita.

Ad una prima lettura, da questo testo emerge l’invito (se non addirittura il rimprovero), fatto da Gesù Cristo a tutti quegli uomini che pensano che la loro vita su questa terra sia solo un continuo rincorrere delle cose che servono ogni giorno, per mangiare, bere, vestirsi, ripararsi dagli elementi della natura, cioè la costante ricerca di quanto necessita per vivere, e che tende ad occupare molto o quasi tutto lo spazio della nostra esistenza.

Gesù ci dice che le cose non stanno così, o per lo meno non stanno così per coloro che hanno fede in Lui. Forse i pagani, cioè coloro che non credono in Dio, debbono preoccuparsi di queste cose, ma non i cristiani, perché per i credenti c’è qualcuno che pensa a loro, cioè Dio Padre che è nei cieli.

Una lettura ulteriore, ci permette di scoprire un’altra verità molto importante: l’amore di Dio per l’uomo: “…il Padre vostro celeste sa che avete bisogno di tutte queste cose.”, ci dice Gesù, e ci conferma che l’amore di Dio per noi non viene mai meno, così come non viene meno l’amore di un padre per i suoi figli, tanto più nel momento del bisogno.

Dio sa che la nostra vita sulla terra è un “bisogno continuo”; ma proprio per questo, tramite Gesù, ci fa sapere che non ci lascia soli un solo istante. Anche se noi non lo vediamo, Lui è presente, ci ascolta e si prende cura di noi; se solo noi sappiamo riporre in Lui la nostra fede, egli ci dimostra il suo amore infinito di Padre.

Proseguendo nella lettura del testo apprendiamo una terza fondamentale verità su cui forse non riflettiamo mai abbastanza: noi uomini agli occhi di Dio siamo molto importanti! “Non valete voi molto più di loro?”, ci dice Gesù facendo un confronto con tutte le altre sue creature.

Tra tutte le creature di Dio l’uomo è speciale, non c’è paragone tra noi e le bestie create per servire ed essere poste sotto il dominio dell’uomo (come ci è detto in Genesi1:26).

Anche se oggi alcune persone si scandalizzano davanti agli animali che in taluni paesi vengono uccisi per farne alimenti (anziché animali da compagnia), mentre rimangono pressoché indifferenti di fronte alle torture e alle uccisioni che in questi stessi paesi si perpetrano nei confronti di uomini donne e bambini come noi; Per il Signore la vita dell’uomo è senz’altro più importante di tutto il resto: “Non è la vita più del nutrimento, e il corpo più del vestito?”.

Dio tiene a noi in modo particolare, quasi ossessivo potremo dire, si cura di noi come un padre amorevole si prende cura dei propri figli, e proprio per questo si preoccupa di farci crescere secondo regole ed insegnamenti ben precisi, che a volte vanno anche al di la della nostra immediata comprensione.

In questo testo infatti, oltre alle tre importanti verità che abbiamo appena visto, è contenuta un’altra verità fondamentale.

Cercate prima il Regno e la giustizia di Dio, e tutte queste cose vi saranno date in più”, ci dice Gesù.

Questa è la vera chiave d’accesso per comprendere il significato profondo di questo brano.

Noi nella nostra ristretta visione pensiamo che il cibo e il vestito, cioè i bisogni materiali siano primari per la nostra vita, ma Gesù ci dice chiaramente che non è così; anzi quelle cose che per noi sembrano così fondamentali, per Gesù sono del tutto secondarie, tanto da considerarle “un di più”!

Ma come diremo noi? Mangiare, bere, vestirsi “un di più”?

Come è possibile vivere senza queste cose?

Fa presto Dio a parlare, ma siamo noi che dobbiamo vivere quaggiù, mica Lui!

Gli uccelli del cielo e i gigli del campo mangiano e si vestono si, ma per noi è un’altra cosa, come possiamo pensare di sederci ed aspettare che ci venga il nutrimento dal cielo?

Ecco che se continuiamo a riflettere su questo brano, viene a galla quello che è l’insormontabile contrasto tra l’ideale di vita cristiana e la dura realtà del mondo.

Da quando queste parole sono state pronunciate da Gesù fino ad oggi, ogni credente ha combattuto nel suo intimo una profonda lotta tra la ricerca della fede verso Dio da un lato, e la realtà di questo mondo dall’altro, e questo passo della scrittura evidenzia benissimo questo conflitto, che non cessa mai di coinvolgerci e sconvolgere la nostra vita.

La domanda che ciascuno di noi si pone di continuo, (consciamente od inconsciamente), è sempre la stessa: qual’è la giusta misura delle cose? Ovvero, fino a che punto mi può sorreggere la fede in Dio e fino a dove devo invece arrivare con le mie forze?

Le risposte sono diverse per ciascuno di noi; ogni uomo da in effetti la sua personale risposta:

da chi rinnega completamente il sistema di vita di questo mondo spogliandosi da ogni legame con esso per vivere completamente secondo la grazia di Dio,

a chi invece rifiuta completamente Dio, bramando solo le ricchezze e i beni di questo mondo alla ricerca del personale benessere materiale.

Ma tra questi due estremi ci sono tutti gli altri, ci siamo anche noi che oscilliamo, a volte verso la fede in Cristo, altre volte verso il desiderio delle cose materiali, il tutto allo scopo di trovare le risposte alle ansie ed insicurezze della nostra vita.

Per un credente la ricerca della “giusta misura” non è facile, se fosse facile non ci tormenteremmo giorno dopo giorno, se fossimo già perfetti nella fede non avremmo questa angoscia che ci accompagna durante tutta la nostra vita, ma allora non saremmo qui a vivere questa vita ma saremmo già presso Dio la dove solo sta la perfezione.

Noi siamo peccatori desiderosi di raggiungere il nostro Signore, ma incapaci di farlo, perché di continuo impediti dai tanti lacci ed ostacoli che sono in questo mondo carnale.

Come dice l’apostolo Paolo (Ro 7:19): “…il bene che voglio, non lo faccio; ma il male che non voglio, quello faccio.”

Come possiamo fare allora?

Dobbiamo rassegnarci a vivere secondo questo mondo?

È giusto lasciarci andare alla disperazione ogni volta che da soli non ce la facciamo?

NO cari fratelli in Cristo! Gesù ci rassicura e ci viene incontro con le parole contenute in questo brano proprio per dirci che, anche se per noi la vita su questa terra non è esattamente una passeggiata, Lui cammina al nostro fianco;

Dio è con noi, Egli ci ama come un Padre ama i suoi figli e per Lui noi siamo importanti, molto importanti, e non ci lascerà mai mancare il suo aiuto.

Noi non siamo soli! Tutto quello che dobbiamo fare è avere fede in Dio Padre e credere in colui che Lui ha mandato, tutto il resto non è veramente importante; il Regno e la giustizia di Dio, sono le cose che contano, e quelle ci sono date per grazia dal Padre nostro se solo abbiamo fede in Gesù Cristo.

Ma quante volte dimentichiamo tutto questo? Tante volte purtroppo;

tutte le volte che facciamo venire meno la nostra fede in Dio: o perché pensiamo di non avere bisogno di Lui o perché ci dimentichiamo di Lui e delle sue promesse.

È normale per un bambino desiderare di essere già grande e voler fare cose che in realtà non dovrebbe fare perché non è in grado. Pensate ad esempio quando per la prima volta abbiamo fumato una sigaretta con i compagni di scuola per sentirci già grandi, o quando con una certa incoscienza siamo saliti e abbiamo messo in moto l’auto di papà per dimostrare che sapevamo guidare;

gesti avventati che si fanno quando non si è ancora maturi, ma che a volte possono avere tragiche conseguenze.

L’umanità non è troppo diversa dal bambino che, per dimostrare di essere già grande o per competere col padre, finisce per mettersi nei pasticci!

Da qui nascono poi le ansie e le preoccupazioni che ci portiamo dentro; eppure il Padre Nostro celeste è li pronto a darci ascolto ed aiutarci se solo noi lo cerchiamo, basta chiamarlo e Lui risponderà.

Noi abbiamo uno strumento formidabile che funziona sempre, se solo lo usiamo con convinzione: questo strumento è la preghiera!

Come è scritto nel Salmo 120: “Nella mia angoscia ho invocato il Signore, ed egli mi ha risposto

Purtroppo l’umanità è troppo orgogliosa per abbassarsi a pregare; come figli che si credono già grandi, pensiamo di non aver più bisogno di Dio, preferiamo fare da soli, ma poi le conseguenze purtroppo si vedono.

Oggi di fronte agli atti sconsiderati di quelli che la Bibbia chiamava allora “i pagani”, (oggi si chiamano con un altro nome, ma in sostanza sono coloro che non credono in Dio e che come allora governano il mondo), noi cristiani alziamo la nostra voce nelle piazze pensando che agendo così stiamo facendo la cosa giusta perché ci uniamo al coro di coloro che protestano contro le ingiustizie del mondo.

In realtà questo non è ciò che Gesù Cristo ci ha insegnato: se vogliamo veramente che le cose cambino, è verso il cielo che dobbiamo rivolgere la nostra voce, e non servono grida e schiamazzi per farci udire da “colui che tutto vede ed ascolta”, bastano le umili preghiere pronunciate sottovoce, da poche o molte persone non ha importanza, purché riunite nel nome di Gesù Cristo!

Il mondo è in ansia oggi come lo era ieri e lo sarà ancora domani e sempre;

cambiano i problemi e i motivi delle dispute nel corso degli anni, ma le soluzioni le possiamo trovare sempre e solo nella Parola di Dio;

se noi le cercheremo altrove non troveremo mai la soluzione giusta, perché solo Gesù Cristo è la giusta soluzione a tutti i problemi e il perfetto conforto a tutte le nostre ansie e preoccupazioni, e solo invocando il suo aiuto tramite la preghiera avremo la risposta che cerchiamo.

L’invito che vi faccio, cari fratelli in Cristo, è di riscoprire la preghiera come l’arma più efficace contro i mali del mondo, siano essi personali o collettivi, solo Gesù Cristo ci da il giusto rimedio.

Forse a qualcuno questo agire potrà sembrare poco incisivo, quasi una resa o un disinteressarsi dei problemi del mondo, ma la Scrittura ci dice che non è così, perché laddove l’uomo non può arrivare da solo, là Dio arriva con forza.

La preghiera non è mai “una resa”, ma al contrario è un impegno forte e deciso perché ha come obiettivo di coinvolgere colui che ha il potere su tutti noi e che può determinare i destini dell’intera umanità!

La preghiera non deve essere vista come “l’ultima spiaggia di chi non ha ormai più nulla da perdere”, bensì come l’arma di chi, piccolo Davide, ha di fronte un gigante Golia minaccioso e non per questo si arrende.

Le incertezze che ogni giorno porta con sé possono essere superate con l’aiuto del Signore, specie quando i problemi ci sembrano troppo grandi per noi, e la nostra vita sembra essere schiacciata da pesi insopportabili o essere finita in una strada senza uscita. Scopriamo allora che il Signore ci apre uno spiraglio di luce e ci indica la via da seguire:

Alzo gli occhi verso i monti…Da dove mi verrà l’aiuto? Il mio aiuto viene dal Signore che ha fatto il cielo e la terra.

Non siate dunque in ansia per il domani, perché il domani si preoccuperà di sé stesso. Basta a ciascun giorno il suo affanno.”

Apriamo il nostro cuore alla speranza che viene dalla preghiera rivolta al Signore Gesù Cristo nostra guida ed unico intercessore presso il Padre, ed Egli ci guiderà ogni giorno della nostra vita su di una strada di pace, serenità e ricolma di grandi benedizioni. AMEN

Come in cielo anche in terra

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