La forza della fede

Testi: Salmo 27:1; 37:3-5; Proverbi 24:10

 

La vita, si sa, è una passerella di momenti lieti e di momenti meno lieti; coloro che ricercano a tutti i costi la felicità in questo mondo, rimangono puntualmente delusi, perché possiamo ben dire che la felicità eterna “non è cosa di questo mondo”, non fosse altro perché la nostra vita terrena termina sempre, e per tutti, con la morte fisica.

Allora, di fronte a questa triste prospettiva di una vita costellata di piccole felicità ma anche di altrettanti momenti meno piacevoli, come ci organizziamo?

La reazione umana più comune è quella di gioire davanti gli accadimenti lieti della vita, cecando di prolungarli il più possibile, e per contro, di fare contrizione di fronte a quelli tristi, cercando di abbreviarne il tempo o ridurne le conseguenze negative.

Questo avviene per tutti gli uomini, ed in particolare per coloro che, non avendo fede nel nostro Dio creatore, vivono la vita come qualcosa dipendente soltanto dalle loro scelte, oltre, ovviamente, da ciò che di buono o cattivo ci riserva il destino, che per quanto si cerchi di influenzarlo, non si è in grado di cambiarlo.

Ancora una volta però, il credente affronta la vita e i suoi momenti con una prospettiva diversa rispetto a chi non crede, e questo perché la fede nel nostro Signore Gesù Cristo è realmente in grado di “cambiare il nostro destino” (presente e futuro), e questo grazie ad un semplice ma portentoso strumento: la preghiera!

La fede nel Signore è la porta attraverso la quale passa il cambiamento del nostro destino, e la preghiera è la chiave che apre questa porta.

Davide, sincero servo del Signore, benché fosse un re, e quindi non certo l’ultimo tra gli uomini, avendo anche un certo potere terreno, non affida le proprie speranze alla sua forza o al suo ruolo di sovrano, che gli consentiva di dominare gli uomini sotto di lui, bensì fonda la sua forza e la sua salvezza sul Signore: “Il Signore è la mia luce e la mia salvezza; di chi temerò? Il Signore è il baluardo della mia vita; di chi avrò paura?

Davide “non ha paura” di affrontare anche i momenti difficili della sua vita, che non erano pochi, perché la sua forza gli proveniva dalla fede nel Signore, che, come dice il Salmo 37: “Riponi la tua sorte nel Signore; confida in lui, ed egli agirà”, si fa carico di ogni preoccupazione del credente quando questi si mette nelle sue mani con fede attraverso la preghiera.

Ora cari fratelli in Cristo, noi tutti siamo ben consapevoli che di fronte ai momenti tristi non si può provare gioia; se sto male non posso semplicemente fare finta di stare bene, di non avere dolore o di non essere malato dicendo: “tanto il Signore mi guarirà”, e questo perché anche i momenti di dolore vanno vissuti parimenti a quelli di gioia, essendo esse prove cui il Signore ci sottopone per formare e rafforzare la nostra fede in lui, quindi se siamo tutti molto felici quando diveniamo i protagonisti di avvenimenti lieti, è altresì normale essere presi da una profonda tristezza e angoscia quando le cose vanno male. Gli stati d'animo dell'uomo, infatti, sono giustamente legati agli avvenimenti di cui egli è partecipe, però se non si può mostrare gioia di fronte al dolore, allo stesso modo dobbiamo sempre ricordare che Dio si prende cura di noi, che non ci lascia e non ci abbandona. Anche Gesù ebbe dispiaceri e sofferenze, contro i quali anche lui usò l'unica arma vincente: la preghiera. Pregò quando vide avvicinarsi il giorno del Suo sacrificio, quando i Suoi amici lo avevano lasciato solo nel dolore.

La preghiera quind è lo strumento principe che ci viene dato da Dio per affrontare ogni possibile situazione della nostra vita; sicuramente quelle critiche, ma non dimentichiamo la preghiera di lode nei momenti di gioia, perché Dio apprezza anche la nostra gratitudine, oltre alle invocazioni di aiuto nel momento del bisogno.

Allora cari fratelli in Cristo non scoraggiamoci mai davanti a nessuna avversità, come ci esorta il versetto di Proverbi 24:10 “Se ti scoraggi nel giorno dell'avversità, la tua forza è poca”, ma dimostriamo invece la nostra fede nel Signore proprio in questi momenti, perché la forza che può infondere Dio in risposta ad una preghiera sincera, fatta con un cuore contrito e rivolta a Colui che è in grado di operare qualsiasi cosa, non ha paragoni: riscalda il cuore dal gelo della delusione e del dolore, rinvigorisce lo spirito e il corpo e soprattutto dona tanta pace.

Affidiamoci dunque a Dio e non ci scoraggiamo nel giorno dell'avversità ed Egli opererà! AMEN