La giusta direzione

Testo: Matteo 26:47-54

 

Il testo di oggi è noto come il momento dell'arresto di Gesù nei Getsemani, dove Giuda compie il suo tradimento nei confronti del suo Maestro; solitamente quando leggiamo questo passo siamo subito rapiti dallo sdegno e dalla tristezza per quanto è stato fatto nei confronti di Gesù, in primis ad opera di Giuda, l'Apostolo che con questo gesto ha rinnegato il suo Maestro, condannandolo a morte e nello stesso tempo però condannando sé stesso ad una fine terribile.

Certamente se Giuda non avesse tradito il Signore possiamo pensare che la storia sarebbe andata in modo diverso, e in cuor nostro avremmo voluto che fosse andata in un altro modo, che Gesù si fosse salvato e avesse continuato la sua missione, ma è Gesù stesso che ci dice che doveva andare così: "Come dunque si adempirebbero le Scritture, secondo le quali bisogna che così avvenga?", perché quello era il destino per il quale lui era venuto a mondo e quindi era "inevitabile".

In questo brano però c'è un altro insegnamento che invece Gesù ci vuole dare, perché noi evitiamo invece di commettere lo stesso errore che stava commettendo proprio l'Apostolo Pietro, anche se qui non se ne cita il nome (come in Gv 18:10), forse perché il suo gesto, se possibile, è ancora più biasimevole del suo precedente rinnegare il Signore tre volte prima che il gallo canti (Mt 26:34): "Ed ecco, uno di quelli che erano con lui, stesa la mano, prese la spada, la sfoderò e, colpito il servo del sommo sacerdote, gli recise l'orecchio.  Allora Gesù gli disse: «Riponi la tua spada al suo posto, perché tutti quelli che prendono la spada, periranno di spada".

Pietro con il suo gesto, ossia colpire il servo del Sommo Sacerdote, stava per iniziare una faida che avrebbe segnato per sempre il destino del cristianesimo, ossia avrebbe trasformato l'evangelo di Gesù in una sorta di "fede violenta" che portava i suoi adepti al contrasto armato alle sia pur evidenti ingiustizie del mondo, e di ingiustizie i cristiani, nel corso dei primi secoli almeno, ne hanno subite davvero molte!

Gesù però è categorico: "riponi la tua spada al suo posto" perché non era quella la giusta direzione nella quale Pietro avrebbe dovuto condurre i discepoli e quindi la Chiesa.

Se Pietro e la Chiesa futura avessero percorso la direzione della violenza, della lotta armata, dello scontro avrebbero inevitabilmente distrutto il messaggio d'amore di Gesù Cristo, perché: " tutti quelli che prendono la spada, periranno di spada"; il messaggio di Gesù è fin troppo chiaro, ma nonostante questo la storia della Chiesa è costellata da troppe spade estratte e di conseguenza da troppo sangue versato nel nome del Signore che invece è un Dio di pace e amore.

La tentazione di Pietro di agire secondo il mondo, ossia di prendere la direzione sbagliata del mondo purtroppo si è riproposta e ripetuta tantissime volte negli ultimi 2000 anni di fede cristiana, e tutti noi siamo in grado di fare molti esempi purtroppo.

L'insegnamento di Cristo è dunque molto attuale e sempre valido in ogni epoca e per ogni credente, ossia la direzione che noi daremo alla nostra vita ci porterà inevitabilmente ad arrivare alla destinazione che ci siamo scelti; il Signore non obbliga, né costringe, nessuno a seguire i suoi insegnamenti, ci lascia liberi di prendere la nostra strada, ma ci avverte che se la strada che abbiamo scelto è quella sbagliata alla fine ci ritroveremo al traguardo sbagliato, ossia lontani da lui: "Entrate per la porta stretta, poiché larga è la porta e spaziosa la via che conduce alla perdizione, e molti sono quelli che entrano per essa" (Mt 7:13).

Cari fratelli in Cristo, riflettiamo bene sulla direzione che stiamo dando alla nostra vita; siamo davvero sicuri che sia quella giusta? A volte il maligno ci suggerisce qualcosa che ci stuzzica, che al momento ci può sembrare la cosa giusta da fare, come fece con Pietro e la sua spada, ma se prima di andare avanti ci riflettiamo un momento, scopriremo che quella non è la direzione che porta al Signore, ma una strada che ci porta da tutt'altra parte. Fermiamoci a riflettere dunque e se necessario ritorniamo sui nostri passi, il Signore ci ama ed è sempre pronto a perdonarci e a riaccoglierci. AMEN