La legge e la fede: la fedeltà

Testi: Deuteronomio 28. 1-14; Giovanni 15: 1-15 

 

I testi delle Sacre Scritture proposti oggi, c’invitano ancora una volta a riflettere sul nostro rapporto con Dio.

Benché le situazioni trattate sembrino a prima vista diverse tra loro, in realtà sono molto simili.

Il Vecchio Testamento, o il vecchio patto di Dio con Israele, si fonda sulla Legge di Mosè, mentre il Nuovo Testamento, o nuovo patto di Dio con l'umanità intera, si fonda sulla salvezza portata da Cristo mediante il suo sacrificio sulla croce.

Nel vecchio patto siamo sotto la Legge, come abbiamo avuto modo di vedere nelle passate meditazioni, nel Nuovo Patto invece siamo sotto la grazia; cosa c'è di più diverso?

Le Sacre Scritture ci dicono che Dio sul Monte Sinai strinse con Mosè un patto vincolante per tutto Israele, e questo patto era suggellato dalla Legge che Israele s’impegnava a rispettare.

Nondimeno Dio, nella sua onniscienza e preveggenza, sapeva già che Israele non avrebbe rispettato questo patto con facilità, ed ecco che nel brano di Deuteronomio proposto, Lui esorta gli israeliti a rispettare il patto promettendo ogni sorta di benedizione se Israele fosse rimasto fedele al patto;

qualora però Israele avesse deviato dal patto, Dio minaccia una serie di maledizioni che si sarebbero abbattute sul suo popolo.

Le Sacre Scritture ci dicono anche che il nuovo patto di Dio, con Israele prima e poi con tutta l'umanità, si fonda invece sulla fede in Cristo ed è suggellato dalla morte di Cristo sulla Croce: "chi avrà creduto sarà salvato!"

Anche qui però Dio non si limita a dirci "abbiate fede in Cristo e sarete salvati" ma, per mezzo di Cristo stesso ci fa sapere che è necessario "dimorare in Cristo la vera vite, perché chi non dimora in Cristo non può dare frutto ed è destinato ad essere potato via"

Cari fratelli in Cristo, che cosa significa veramente "dimorare in Cristo"?

Vi siete mai posti questa domanda?

Se si quale risposta vi siete dati?

Noi siamo abituati a ragionare in termini molto semplici: VT = legge; NT. = fede

Il nuovo testamento ha sostituito il vecchio e siamo passati dal giogo della legge, alla libertà della grazia mediante la fede: basta quindi con le opere della Legge, facciamo spazio alla grazia di Cristo!

Ma è veramente così semplice o c'è qualcos'altro?!

Le Sacre Scritture, se lette attentamente, ci rivelano un "terzo elemento" da considerare!

La Legge del vecchio patto si è rivelata inefficace, perché?

Perché Israele non l'ha rispettata, Israele in tutta la sua storia, dall'uscita dall'Egitto fino alla venuta di Cristo, ha violato innumerevoli volte la legge del Signore, si è ripetutamente ribellato a Dio;

in altre parole non è stato fedele a Dio, e su di lui si sono abbattute le maledizioni minacciate da Dio in Deuteronomio.

La condanna d'Israele è stata perciò pronunciata a causa della sua infedeltà!

Veniamo ora al nuovo patto di Cristo "la salvezza mediante la fede".

Dio ora ci richiede una sola cosa per raggiungere la salvezza, ovvero: la fede; ma anche adesso Dio, attraverso Cristo, ci da un chiaro monito: "…se uno non dimora in me è gettato via come il tralcio e si secca".

Ecco che qui troviamo di nuovo il terzo elemento: la fedeltà! Chi non rimane fedele a Cristo viola il patto di Dio e decade dalla grazia e quindi dalla salvezza.

Che cosa significa per noi oggi rimanere fedeli?

Che cosa dobbiamo fare per poter rimanere fedeli a Cristo?

Cristo stesso ce lo spiega "dimorate in me e io dimorerò in voi".

Noi siamo di Cristo, lo affermiamo, lo proclamiamo, lo sentiamo nel profondo del nostro cuore, e leggendo questo passo ce ne possiamo rendere conto pienamente.

La nostra fede ci ha permesso di avere la grazia di Cristo, e la grazia di Cristo ci ha aperto la porta dalla salvezza. Noi siamo entrati da quella porta, e Cristo è entrato in noi nel giorno in cui lo abbiamo accolto nel nostro cuore come nostro personale salvatore.

Questo è stato il primo passo, un passo nella giusta direzione, il passo più importante sì, ...ma un passo soltanto non basta non ci possiamo fermare, dobbiamo proseguire nel nostro cammino.

Cristo ci dice chiaramente, ora che abbiamo avuto la grazia, non illudiamoci di poter fare da soli, di poter tornare indietro, di poterci separare da Cristo senza conseguenze:

"chi non rimane fedele a Cristo è come un ramo secco e i rami secchi sono tagliati e gettati nel fuoco!"

Quante persone, dopo aver conosciuto Cristo, gli hanno voltato le spalle e hanno smesso di dimorare in lui!

Allo stesso modo in cui gli Israeliti hanno voltato le spalle a Dio non rimanendo fedeli al vecchio patto e si sono attirati addosso le maledizioni, così coloro che non rimangono fedeli a Cristo e se ne vanno per la loro strada, subiranno le conseguenze della loro infedeltà.

Perciò cari fratelli in Cristo, non commettiamo anche noi lo stesso errore che hanno commesso gli Israeliti quando dicevano: "noi abbiamo la Legge di Mosè e per essa siamo giustificati", perché è stata proprio la loro inosservanza della Legge, cioè la loro infedeltà, che li ha condannati;

così noi non limitiamoci a dire a noi stessi: "noi abbiamo la fede in Cristo e per mezzo di essa siamo giustificati", se poi ci scopriamo carenti proprio nella fede, perché sarà allora la mancanza di fedeltà in Cristo che ci condannerà!

Sforziamoci di rimanere in Cristo sempre, comunque ed ovunque;

non cessiamo mai di operare nel suo nome, viviamo ogni giorno della nostra vita con Cristo dentro di noi e accanto a noi;

portiamo il frutto che la sua parola produce;

lasciamoci "potare da Dio vignaiolo" ogni qualvolta è necessario per il nostro bene;

così saremo dei rami verdi che crescono, si fortificano e portano molto frutto perché siamo piantati nel tronco di Cristo.

Ricordiamoci sempre che noi, per quanto possiamo essere grandi, ricchi, famosi, importanti, conosciuti, stimati, onorati, ricevuti e ricercati agli occhi degli uomini e nel mondo:

se non abbiamo Cristo che dimora in noi e noi in lui non siamo niente, illudiamo solo noi stessi credendo di poter portare buoni frutti;

se non abbiamo Cristo che dimora in noi e noi in lui, illudiamo noi stessi pensando di avere in noi la salvezza perché siamo piantati nel tronco di Cristo,

esattamente come gli antichi Israeliti pensavano di essere giustificati perché erano progenie d’Abraamo e avevano ricevuto la Legge di Mosè,

ma ben presto saremo potati via dal vignaiolo quando meno ce lo aspettiamo!

Vi esorto quindi a meditare e ricordare che la fede in Cristo ci apre le porte della grazia, ma è solo la fedeltà a Cristo che ci conduce alla salvezza!    AMEN