La lettera e lo Spirito: riflessioni sulla Scrittura

“La parola uccide, lo Spirito vivifica”. In questa semplice espressione è contenuta una verità cristiana fondamentale.

La Bibbia è lo strumento mediante il quale Dio annuncia all'umanità il suo proposito e fa conoscere la sua volontà;

è la traccia scritta della Parola di Dio;

ciò che è trasmissibile da una generazione all'altra dei credenti, immutabile dalla sua redazione, affinché nulla sia aggiunto e nulla sia tolto.

La Bibbia tuttavia “non è Dio”; per molti credenti essa non è neppure “parola di Dio” (infatti, soltanto Gesù Cristo è Parola di Dio), tuttavia tutti i credenti sono concordi nell'affermare che la Bibbia “contiene la Parola di Dio” poiché i diversi autori che l'anno composta sono stati certamente ispirati dallo Spirito Santo.

È essenziale comprendere un primo concetto per non deviare dalla sua corretta comprensione: Dio, di suo pungo non ha scritto nessuno dei Libri che compongono la Bibbia (eccezion fatta per le cd -Tavole della legge- scritte col “dito di Dio” Es 31:18), bensì ha ispirato, mediante il suo Santo Spirito, alcuni uomini che hanno così messo per iscritto la volontà e il suo pensiero di Dio, usando però le loro parole umane.

Questo comporta due conseguenze:

la prima è che nessuno degli autori materiali dei Libri della Bibbia avrebbe potuto comporli senza l'ispirazione dello Spirito Santo;

la seconda è che il modo in cui ogni libro della Bibbia è scritto risente del luogo, del tempo e delle qualità personali dell'autore.

Da ciò ne consegue che la letteralità della Bibbia non deve mai prevalere sul senso del suo contenuto, perché la lettera, ossia la forma, viene dall'uomo che ha redatto lo scritto, mentre soltanto il contenuto viene da Dio.

Un secondo concetto fondamentale per la sua corretta comprensione è questo: la Bibbia è, né più né meno, un libro come tanti altri, che può essere letto da tutti nella propria lingua, come si legge un libro di racconti o un resoconto storico, nessun uomo però può capire il vero significato del suo contenuto se non è ispirato dallo Spirito Santo.

Così come gli autori umani della Bibbia non avrebbero potuto scriverla senza la diretta ispirazione dello Spirito Santo, allo stesso modo i lettori non sono in grado di comprenderne il contenuto se non sono illuminati e guidati dallo Spirito Santo; questa è una verità fondamentale!

Se facessimo un esperimento, o meglio lo ripetessimo, perché questo è già stato fatto molto tempo fa, che consiste nel far leggere tutta la Bibbia a dieci persone non credenti, e alla fine chiedessimo loro di esprimere un loro parere, probabilmente uno di loro ci chiederebbe di diventare discepolo di Cristo, mentre gli altri nove si limiterebbero a dire di aver letto un racconto, anche un po' noioso e sconclusionato.

Questo sarebbe un'ulteriore prova di come soltanto dove lo Spirito Santo illumina il cuore degli uomini, questi sono in grado di comprendere il messaggio di Dio e quindi di credere in Lui; mentre per tutti gli altri, e sono purtroppo la maggioranza, la Bibbia altro non è che un libro di antichi racconti, e di conseguenza non credono ad esso e non si convertono.

È fondamentale comprendere perciò che la Bibbia non ha in sé nessun potere particolare, che non è un oggetto sacro in quanto tale e che non sono mai le parole in essa contenuta ad avere un valore assoluto per il credente.

La Bibbia è lo strumento materiale che Dio ha dato agli uomini per far conoscere loro il suo volere, mediante il quale li istruisce sui suoi intendimenti, si rende accessibile a loro in ogni momento; tuttavia Dio non è nella Bibbia, né tanto meno “è la Bibbia”.

Soltanto quando lo Spirito Santo di Dio vivifica la Scrittura noi la possiamo comprendere col nostro cuore, ancor prima che con la nostra mente. Questa è la “Bibbia non scritta”, quella che lo Spirito rivela direttamente ad ogni uomo personalmente e che “spiega e completa” la volontà di Dio per ciascuno di noi.

Noi sappiamo che la Bibbia è unica per tutta l'umanità, ed è anche definitiva dopo la venuta di Cristo;

essa si rivolge a tutti gli uomini per quanto diversi tra loro per cultura, tradizioni, storia ed epoche.

Potremmo mai pensare che un credente dei primi secoli possa essere uguale ad uno dei nostri giorni? Eppure la Bibbia è la stessa per entrambi perché in essa è contenuta il pensiero e la volontà di Dio, che sono uguali da e per sempre, così com'è immutabile Dio.

Tuttavia quello che è diverso, sono le condizioni umane nella storia. Nella Bibbia esse rispecchiano quelle dei redattori nell'arco di due millenni fino alla venuta di Cristo, e non sono fondamentali per la comprensione del messaggio biblico, perciò esse possono anche essere messe da parte, senza per questo sminuire il valore della Bibbia come strumento di Dio.

Il messaggio fondamentale ed immutabile è quello dell'unicità di Dio e del suo amore per l'umanità, della sua grazia e del perdono, uniti all'amore reciproco per i fratelli e per il prossimo;

esso è valido in ogni tempo, ed è questo che Dio ci vuole trasmettere attraverso la scrittura;

le tante regole etiche e di comportamento riguardanti il cibo, la vita sessuale, le modalità dei culti sono certo importanti, ma esse rispecchiano le condizioni e la composizione delle comunità cristiane di ogni tempo e luogo, e come tali non devono essere intese letteralmente nella scrittura, perché queste sono state riportate da uomini del loro tempo, che hanno ritenuto giusto, allora, comportarsi così, ma che non per questo possono vincolare dei credenti di un altro tempo e altri luoghi.

In questi casi è piuttosto la “Bibbia non scritta” a dover guidare un credente;

lo Spirito Santo parla al cuore di ciascun figlio di Dio e lo ammaestra nel suo cammino di fede. Un cammino che non sarà mai in contrasto con la volontà di Dio, ma che potrà anche essere diverso dai canoni umani incorporati nella Bibbia dagli autori umani vissuti venti o trenta secoli fa.

L'albero si riconosce dai suoi frutti, diceva il Signore, e questo significa che una mela è buona quando è dolce e saporita, ma questo vale anche per una pera, anche se non è uguale per forma e sapore alla mela: ogni frutto va giudicato e gustato per quello che è, e non paragonato ad un altro aventi qualità diverse.

Purtroppo abbiamo tutti davanti agli occhi le conseguenze negative che, storicamente, una comprensione letterale della Bibbia, ha fatto nella Chiesa di Cristo. Le divisioni nate da disquisizioni interpretative sulle parti umane della scrittura hanno quasi sempre prevalso sul messaggio fondamentale dell'amore di Dio per l'umanità e dell'amore reciproco, come se odiare i propri fratelli per le loro presunte colpe verso il comune Padre fosse giustificabile e più importante del suo comandamento dell'amore reciproco. Cosa c'è di più assurdo e sbagliato; eppure è proprio quello che è successo e continua a succedere ancora ai nostri giorni.

Non dobbiamo dimenticare che il gioco di Satana è proprio quello di dividere i fratelli, per metterli più facilmente gli uni contro gli altri, ed infine tutti contro il loro comune Padre Celeste.

Ogni disquisizione, ogni disputa tra le diverse chiese di Cristo è alimentata ad arte dal Maligno, e spesso i credenti vi si buttano a capofitto credendo così di fare la volontà di Dio in difesa della sua Parola, ma dimenticando che la prima e principale volontà di Dio consiste proprio nell'avere un perfetto amore verso il Padre, che non può essere disgiunto da quello verso i fratelli.

Contro queste cose il Maligno non ha armi efficaci e non può nulla, mentre dove sorgono dispute e covano odi, Satana prospera e gode nell'allontanare gli uomini dal perfetto amore di Dio.