La preghiera
Testi: Luca 6:12-16
Gesù che prega?? La cosa potrebbe stupirci non poco, perché se ci pensiamo bene, se esisteva un uomo che avrebbe potuto fare a meno di pregare, quello era proprio Gesù, poiché, pur essendo “vero uomo” era anche vero Dio, quindi a rigor di logica non avrebbe certo avuto bisogno di pregare per ottenere le cose dal Padre.
Questo secondo la logica umana, che molto spesso vede nella preghiera soltanto un momento richiesta di intercessione o di adorazione verso Dio, e quindi inutile per Gesù, ma la testimonianza della Scrittura ci dice che non è così, ma che anzi Gesù trascorreva molto tempo in preghiera.
In quest’occasione Gesù prega prima di un momento cruciale per la sua missione terrena, ovvero la scelta dei suoi dodici Apostoli, e da qui possiamo anche comprendere il motivo di questo suo incontro privato col Padre.
Gesù quando “pregava” non lo faceva quindi per “chiedere” al Padre di esaudire le sue richieste, e nemmeno in un gesto di adorazione, ma faceva dei momenti di preghiera dei veri e propri “intimi scambi o comunione” con il Padre.
Gesù interloquiva con il Padre in un vero e proprio rapporto di Padre-Figlio, come facciamo noi trovandoci a parlare vis a vis con il nostro padre terreno, sottoponendogli i nostri pensieri, dubbi, timori e speranze. Ricordiamo che in un’altra occasione Gesù si era ritirato all’orto dei Getsemani a pregare e anche quella volta è accaduto prima di prendere una decisione molto importante: se affrontare la croce oppure no. («Padre, se vuoi, allontana da me questo calice! Però non la mia volontà, ma la tua sia fatta»). Lc 22:42.
Gesù quindi si consultava regolarmente con Dio Padre e condivideva con Lui molte cose, o forse sarebbe meglio dire “ogni cosa” poiché tra lui e il Padre c’era perfetta sintonia di pensiero ed azione, e questo Gesù lo ha ribadito in più d’una occasione: “…«In verità, in verità vi dico che il Figlio non può da se stesso fare cosa alcuna, se non la vede fare dal Padre; perché le cose che il Padre fa, anche il Figlio le fa ugualmente” (Gv 5:19), e ancora: “Filippo gli disse: «Signore, mostraci il Padre e ci basta». Gesù gli disse: «Da tanto tempo sono con voi e tu non mi hai conosciuto, Filippo? Chi ha visto me, ha visto il Padre; come mai tu dici: "Mostraci il Padre"?” (Gv 14:8-9)
Se questo agire è normale tra padre e figlio, persino tra Dio Padre e Dio Figlio, allora questi passi della Scrittura ci sono dati perché ci devono insegnare una cosa molto importante, ossia un diverso modo di pregare che non sia soltanto intercessione e lode, ma anche “comunione”!
Dio Padre in Gesù Cristo ci ha chiamati “figli” non solo perché Lui è il nostro Padre creatore, ma anche perché vuole che noi ci rapportiamo con Lui come tali.
Il nostro rispetto verso Dio essere supremo (adorazione), e la nostra dipendenza da Lui per ogni cosa (intercessione), non esauriscono i modi di rapportarci con Lui, ma proprio come un padre, Lui vuole che noi “conversiamo” con Lui, quando nella nostra cameretta o altro luogo appartato ci ritiriamo a parlare con Lui in un’atmosfera di famigliare confidenza; esattamente la stessa che si sviluppava quando a parlare con Dio Padre era Gesù fattosi uomo.
Quanto volte anche noi abbiamo dei dubbi su quale sia la scelta giusta da compiere e abbiamo bisogno di un consiglio da parte di Dio? Ci addormentiamo la sera sul nostro giaciglio a volte con una tensione emotiva e le preoccupazioni che ci sovrastano il sonno, rivolgendoci in preghiera al Signore in cerca di aiuto, ed ecco che al risveglio mattutino Lui ci prospetta la soluzione dopo aver ascoltato le nostre esigenze.
La calma e la pace che Dio ci dona attraverso il suo Santo Spirito che soffia nei nostri cuori e dona pace alle nostre menti, è la riprova che Dio non solo ci ascolta ma anche ci risponde e “chiacchiera con noi” per rassicurarci e incoraggiarci nella nostra vita.
Gesù ci ha dato l’esempio proprio quando lui per primo si ritirava in preghiera col Padre, specialmente prima di prendere delle decisioni importanti.
Gesù pregava molto, pregava sempre, perché era sempre in comunione col Padre e questa è la lezione che ci ha dato; l'esempio perfetto affinché potessimo camminare seguendo le Sue orme.
Così come pregare nell'ora del silenzio, (la sera o la mattina presto), era sua abitudine perché poteva farlo in tranquillità, lontano dalla folla che lo pressava, lontano dai Suoi molti impegni giornalieri, allo stesso modo noi dobbiamo “ritagliarci” degli spazi nella nostra giornata per “colloquiare con Dio” e mantenere con Lui vivo il nostro rapporto di Padre-figlio.
Impariamo dunque da Gesù a rifugiarci nella preghiera, in modo particolare quando dobbiamo affrontare una prova difficile o quando prevediamo che l'indomani ci aspetta una giornata turbinosa e scopriremo che lo Spirito Santo che avrà preso dimora in noi ci donerà pace, sicurezza, visione e direzione da seguire, con cui sapremo affrontare ogni prova della vita. AMEN