La ricompensa arriva con la pazienza
Testi: Giobbe 42:7-17; Galati 6:9
Fare il bene e agire secondo giustizia; questi sono due comportamenti altamente apprezzati dal Signore e per questo destinati a ricevere il giusto riconoscimento per chi li pratica.
Che cosa ci impedisce, spesso, di fare il bene e quindi di agire secondo giustizia?
La risposta è semplice nella realtà, ossia fare il bene e agire secondo giustizia procurano la giusta ricompensa nel tempo, ma subito essi sono spesso un costo o un sacrificio da parte di chi li pratica, proprio perché il loro effetto benefico non è immediato e questo può scoraggiare le persone dal praticarli.
Pensate, per fare un esempio molto semplice, ad un contadino che in autunno semina il grano; questi sa che nell'estate successiva mieterà un raccolto abbondante, ovvero per ogni chicco di grano che avrà gettato nella terra, raccoglierà una spiga, eppure il primo gesto, quello di gettare un chicco di grano è un sacrificio apparentemente senza corrispettivo, perché quello che il contadino sa per certo è che quel chicco, che gli è costato sacrificio, sarà comunque irrimediabilmente perduto, senza che ne abbia un riscontro immediato, eppure chi getta il chicco lo fa con la concreta speranza che fra molti mesi raccoglierà una spiga… ma questo è appunto solo una speranza nel momento in cui seppellisce il chicco sotto terra, perché nel frattempo possono succedere tante cose e non ha certezza che raccoglierà la spiga.
Ecco che allora fare il bene, come ci esorta l'Apostolo Paolo, o praticare la giustizia, come fece Giobbe, sono solo gesti che "potenzialmente" saranno ripagati in futuro in modo più che adeguato al sacrifico presente, e per questo motivo anche molti credenti a volte si astengono dal compiere un gesto che costa un sacrificio presente a fronte soltanto di una potenziale ricompensa futura, per quanto molto più grande.
Il Signore ci chiede di fare il bene e praticare la giustizia presene in cambio della promessa di una grande ricompensa futura… ma soltanto la fede nella sua Parola ci è data a fronte di questa promessa.
Ora cari fratelli in Cristo, parlo a quelli che forse non credono nelle promesse del Signore, e dico loro: "davvero pensate che il bene e il male non riceveranno un'adeguata ricompensa? Se non credete che il Signore farà questo, potete davvero credere che chi agisce bene non ne avrà mai un ritorno e chi agisce male non ne pagherà le conseguenze?"
Guardiamoci intorno fratelli, l'unica cosa che non ci consente di vedere la verità è proprio la distanza tra l'azione e la reazione, che per il grano richiede sei/otto mesi di tempo, per altre cose può richiedere anche tempi più lunghi, eppure se siamo onesti e attenti possiamo vedere come ogni cosa viene pareggiata alla fine, ossia che il bene e il male hanno in comune una sola cosa, ossia che entrambi tornano indietro!
Il bene che abbiamo fatto a qualcuno ci ritornerà, così come l'atto di giustizia che abbiamo praticato ci sarà reso e, in base alla promessa del Signore, ci sarà moltiplicato, infatti, una condotta retta in questa breve vita verrà ricompensata con una vita molto più lunga e benedetta nel regno celeste col Signore, così come a Giobbe il suo sacrifico venne ricompensato in modo molto più grande in termine di beni, affetti e vita, che non quello che aveva perduto per amore di giustizia verso il Signore!
Impariamo dunque fratelli a fare il bene e agire con giustizia e ad attendere pazienti che il chicco di grano che abbiamo sepolto con sacrifico ci sia reso come una rigogliosa spiga al tempo giusto, il tempo del Signore.
Non smettiamo mai di sperare e avere pazienza, fiduciosi che la Parola del Signore è la prova che ciò che abbiamo seminato in questa vita ci darà già in questa e poi nella prossima vita un abbondante raccolto, di molto più grande di quello che possiamo meritare e sperare. AMEN