La tentazione
E' possibile ascoltare la meditazione direttamente da questo link:
https://rumble.com/vfg5jr-la-tentazione.html
Testi: Matteo 4:1-11; 1 Giovanni 2:15-17
Cari fratelli nel Signore, il testo della meditazione di oggi ci dice che Gesù fu condotto nel deserto dallo Spirito per essere tentato dal diavolo, ossia per essere sottoposto alla prova della tentazione;
Gesù, benché fosse il Figlio di Dio, si sottopose volontariamente alla prova della tentazione e lo fece nel momento di massima debolezza, ossia dopo quaranta giorni di digiuno, quando le sue umane forze erano giunte allo stremo.
Gesù avrebbe potuto evitare di affrontare il diavolo e le sue tentazioni?
In teoria sì, così come avrebbe potuto evitare di morire sulla croce, perché nessuno lo obbligava a farlo, ma anche questo suo gesto ha un preciso significato per tutti noi, che abbiamo scelto di seguirlo e credere in Lui come nostro personale Salvatore.
La tentazione di Cristo nel deserto, infatti, è correlata a tre specifiche domande:
- Chi è tentato?
- Quando siamo tentati?
- Come siamo tentati?
Alla prima domanda la risposta è: tutti noi suoi discepoli siamo tentati!
Così come Gesù fu tentato, allo stesso modo lo saremo anche noi.
Attraverso la preghiera noi possiamo vincere la tentazione, ma non possiamo evitarla.
Ne testo abbiamo visto che Satana ha usato diversi approcci con Gesù e, di sicuro, farà altrettanto con ciascuno di noi che vogliamo seguire la Via del nostro Signore.
Occorre però che tutti noi siamo ben consapevoli di una cosa: essere tentati non significa essere lontani dalla volontà di Dio, bensì proprio il suo contrario.
Siamo tentati quando siamo vicini al Signore!
Il conflitto inizia nello stesso momento in cui decidiamo di servire il Signore;
da quel momento gli “attacchi del maligno” diventano una costante, perché il diavolo non perde un’occasione per separarci dal Signore.
Così l’Apostolo Paolo scriveva: “Rivestitevi della completa armatura di Dio, affinché possiate stare saldi contro le insidie del diavolo” (Efesini 6:11).
Quando siamo tentati?
La tentazione del diavolo è continua, ma si fa tanto più intensa quanto noi rivestiamo un ruolo o abbiamo ricevuto una missione, più o meno importante, nel piano di Dio.
Questo ci rende un bersaglio appetibile per il diavolo. Matteo, infatti, ci descrive proprio l’inizio dell’importante missione di Gesù nel mondo, quando ci dice: “Gesù fu condotto dallo Spirito nel deserto, per essere tentato dal diavolo” (Matteo 4:1).
Pertanto cari fratelli in Cristo, la tentazione non è affatto qualcosa di “negativo” come ci hanno insegnato o indotto a credere, bensì è un apprezzamento, perché dimostra che siamo stati chiamati da Dio, e non solo, è altresì la conferma, e la prova, che stiamo camminando nella Sua volontà.
Il diavolo, infatti, non ha alcun bisogno di tentare coloro che sono già suoi per aver rinnegato la Parola e quindi la sovranità di Dio nelle loro vite.
Come siamo tentati?
Nel testo di oggi notiamo tre punti in cui Satana tentò Gesù.
Prima di tutto nella provvidenza: “Ordina che queste pietre diventino pani” gli dice.
Dopo aver digiunato per quaranta giorni e quaranta notti alla fine Gesù ebbe fame, però si trovava nel deserto dove non c’era nulla da mangiare.
Quindi, in primo luogo, il diavolo fa leva su uno dei nostri timori più profondi, la paura che s'insinua al solo pensiero che nessuno si prenderà cura di noi, al di fuori di noi stessi, la paura che il necessario ci verrà a mancare se non ci diamo da fare per procurarcelo con le nostre umane forze.
Ecco, però, le parole con cui Gesù risponde a questo tipo di tentazione: “Non siate dunque in ansia dicendo: Che mangeremo? Che berremo? Di che ci vestiremo? …Cercate prima il regno e la giustizia di Dio, e tutte queste cose vi saranno date in più”. (Matteo 6:31-33).
In secondo luogo Satana fa leva sul desiderio di protezione, così portò Gesù sulla guglia del tempio dicendogli: “Se tu sei Figlio di Dio, gettati giù; poiché sta scritto: Egli darà ordini ai suoi angeli a tuo riguardo".
Questo affronta un altro dei nostri timori più grandi, cioè, l'insicurezza sulla protezione di Dio. Quando questo pensiero cerca di farsi strada nella nostra mente, ricordiamoci invece di questa promessa: “Egli mi nasconderà nella sua tenda in giorno di sventura” (Salmo 27:5).
Infine, il diavolo fa leva sulla posizione e lo status sociale, dicendo a Gesù: “Tutte queste cose ti darò, se tu ti prostri e mi adori”.
Gesù però non cede neppure a questa tentazione molto allettante, e gli risponde: “Vattene, Satana, poiché sta scritto: Adora il Signore Dio tuo e a lui solo rendi il culto”.
Così dobbiamo fare anche noi, ogni volta che siamo tentati, per poter vincere il tentatore, rispondiamo come Gesù: "Sta scritto…"!
Vediamo però di capire quali sono i varchi attraverso i quali la tentazione del Male può entrare; l’Apostolo Giovanni nella sua 1° Lettera ci indica con chiarezza i tre campi della tentazione: “...la concupiscenza della carne, la concupiscenza degli occhi e la superbia della vita...”
Attraverso la concupiscenza della carne, la concupiscenza degli occhi e la superbia della vita, il Male è entrato nel mondo, ossia nel cuore degli uomini quando ancora si trovavano nel Giardino di Eden: “La donna osservò che l'albero era buono per nutrirsi (concupiscenza della carne), che era bello da vedere (concupiscenza degli occhi) e che l'albero era desiderabile per acquistare conoscenza (superbia della vita); prese del frutto" (Genesi 3:6).
Attraverso questi tre varchi Satana è entrato e ha corrotto con il peccato la nostra natura umana primordiale, e attraverso il peccato è arrivata la morte.
Ora Satana non ha nuovi sistemi per farci peccare e allontanare dalla grazia di Dio, ma ricicla sempre queste vecchie tentazioni travestendole con nuovi artifizi per meglio adattarle ai tempi moderni e quindi renderle efficaci per ingannare ogni generazione umana successiva.
Cari fratelli in Cristo, noi non dobbiamo mai fare affidamento su noi stessi, sulla nostra esperienza, sulle nostre capacità e risorse per contrastare le tentazioni del Male.
Chi pensa di poter vincere la tentazione da solo, commette un grave errore e presto cadrà in qualche tranello del nemico.
La vittoria su ogni aspetto della tentazione è possibile soltanto perché Gesù per primo ha vinto le tentazioni di Satana, e soltanto chi per fede si identifica nell'opera compiuta da Cristo otterrà la vittoria.
Facciamo perciò nostra la promessa di Dio che dice: “Perché tutto ciò che è nel mondo, la concupiscenza della carne, la concupiscenza degli occhi e la superbia della vita, non viene dal Padre, ma dal mondo. E il mondo passa con la sua concupiscenza; ma chi fa la volontà di Dio rimane in eterno” AMEN.