Lavoro o hobby?
Testi: Giovanni 17:6-16;
Che differenza c'è tra un lavoro e un hobby?
"Che cosa centra questo con l'Evangelo?", direte voi.
Ebbene, seguendo questo ragionamento vi apparirà chiaro.
Ci cono alcune ovvie differenze tra un lavoro e un hobby.
La prima, è la diversa competenza che noi mettiamo nel fare le due cose;
tutti noi abbiamo, abbiamo avuto o dovremmo avere un lavoro e allo stesso tempo tutti possiamo avere o abbiamo un hobby.
Quello che solitamente distingue i due è che nel nostro lavoro noi siamo, o dovremmo essere, degli esperti, dei professionisti appunto, che lo svolgono con perizia o come si diceva una volta "a regola d'arte":
con riguardo agli hobby invece, per quanto possiamo essere bravi, difficilmente raggiungiamo la competenza di un professionista.
Certo se sono un cuoco professionista e il mio hobby e preparare delle torte per i miei amici, molto probabilmente le mie torte non avranno nulla da invidiare a quelle di un pasticciere, se però sono un idraulico che si diletta nel fare torte, devo essere grato ai miei amici che le apprezzano lo stesso...
La seconda differenza tra lavoro e hobby è il tempo che vi dedichiamo; solitamente lavoriamo per 35/40 ore alla settiamna, mentre ai nostri hobby dedichiamo soltanto una mezza giornata, o poco più, durante la settimana.
La terza importante differenza tra lavoro ed hobby è data dal fatto che: per il lavoro noi veniamo pagati, perchè il lavoro è impegno, è responsabilità, è fatica, mentre per gli hobby siamo solitamente noi che paghiamo gli altri per poterli praticare e spesso ci costano anche parecchi soldi. Se ad esempio sono un appasionato di ciclismo amatoriale spendo una piccola fortuna per bicicletta e accessori vari. Guarda caso però, li spendo volentieri e la fatica di pedalare non mi pesa per niente perchè il mio hobby è un divertimento per me, contrariamente al lavoro che invece solitamente è un dovere, un peso, che devo portare per vivere.
Ho fatta questa premessa per aiutarvi a capire meglio cosa centrano il nostro lavoro e i nostri hobbies con l'Evangelo e con la nostra fede!
Nel Vangelo di Giovanni che abbiamo ascoltato oggi c'è una frase molto importante e anche molto stimolante; Gesù con riferimento ai suoi discepoli dice: "Voi siete nel mondo, ma non siete del mondo"
Cosa ha voluto dire con queste parole?
Possiamo attribuirvi diversi significati, però per rendere la frase meno criptica dobbiamo leggerla insieme a un'altra frase ad essa correlata, dove Gesù, rivolto al Padre dice ancora: "Non prego che tu li tolga dal mondo, ma che tu li preservi dal maligno. Essi non sono del mondo, come io non sono del mondo" (Gv 17:15-16).
Così ci appare un po' più chiara.
Gesù Cristo ci dice che i suoi discepoli, i credenti, sono in questo mondo, vivono su questa terra, ma non appartengono a questa terra, perchè sono: "cittadini del Regno dei Cieli in trasferta".
Allo stesso tempo però lui chiede a Dio Padre non di togliere i suoi discepoli dal mondo, bensì di proteggerli dal Male, proteggerli affinchè essi possano compiere la loro missione, la nostra missione, ossia testimoniare al mondo l'Evangelo di Cristo, diffondere il messaggio di salvezza per gli uomini che si convertono e credono in lui.
Allora ecco che tutto ci appare più chiaro: il compito o meglio "il lavoro" dei discepoli di Cristo, ossia dei credenti, dei cristiani, è quello di "testimoniare l'Evangelo".
Per questo lavoro noi siamo "pagati", riceviamo una ricompensa molto alta, che è la vita eterna nel Regno dei Cieli perchè, noi non siamo più di questo mondo, se accettiamo di lavorare per il Signore.
Da questo noi comprendiamo che essere un credente è un vero e proprio lavoro, non un semplice hobby!
Se però è un lavoro dobbiamo farlo bene, in modo professionale, e soprattutto dedicandoci tutto il tempo richiesto, poiché mettere Cristo al centro della nostra vita, come lui ci chiede, significa proprio questo.
Ma allora i nostri hobbies che fine fanno?
Gli uomini, i non credenti, pensano e agiscono come "gente del mondo", come persone che devono lavorare duramente per guadagnarsi il pane che permette loro di vivere; però accade che anche gli pseudo-credenti agiscono come se servire il mondo fosse il loro lavoro, mentre pregare Dio, andare al culto la domenica, diventa soltanto un hobby cui dedicare se va bene, soltanto poche ore la settiamana.
Si può allora essere credenti cristiani per hobby?
Sì certamente che si può! Così come si possono fare tante altre cose per hobby, così facendo però anche se da esse possiamo trarre un piacere, un divertimento, una soddisfazione o una qualche utilità morale o pratica, ad esse non dedicheremo mai la maggior parte del nostro tempo, né il nostro primario impegno o la nostra professionalità;
quando però diventiamo cristiani per hobby, finiamo anche noi per considerarci cittadini del mondo, piuttosto che "lavoratori in trasferta sulla terra pr conto del Signore", ed ecco che la nostra situazione cambia e cambia anche profondamente perchè guarda caso la scrittura ci dice che: "Nessun può lavorare per due padroni; perché o odierà l'uno e amerà l'altro, o avrà riguardo per l'uno e disprezzo per l'altro. Voi non potete lavorare per Dio e Mammona" (Lc 16:13) ma noi sappiamo che soltanto dal lavoro ricaviamo sostentamento, mentre con gli hobby al contrario spendiamo soldi...
Quando però decidiamo di lavorare per il Signore invece che per il mondo, scopriamo che le cose vanno molto diversamente da così, perchè Lui è l'unico datore di lavoro che oltre a pagarci in modo "esagerato" rispetto al valore del nostro lavoro, ci passa anche tutti i nostri hobbies gratuitamente; infatti sta scritto: "Cercate prima il regno e la giustizia di Dio, e tutte queste cose vi saranno date in più." (Mt 6:33) e ancora "Or a colui che può, mediante la potenza che opera in noi, fare infinitamente di più di quel che domandiamo o pensiamo ..." (Ef 3:20) e aggiunse "Infatti è per grazia che siete stati salvati, mediante la fede; e ciò non viene da voi; è il dono di Dio.." (Ef 2:8)
Ecco cosa significa lavorare per il Signore anziché per il mondo e il suo dominatore "mammona".
Con Dio noi abbiamo ogni cosa in modo così ampio e generoso che ciò che noi facciamo per Lui non è minimamente paragonabile a ciò che Lui fa per noi; la sua è veramente la grazia che viene su di noi senza alcun nostro merito perchè, e questo è importante capirlo, quando noi ci mettiamo interamente e completamente nelle sue mani, non siamo più noi che lavoriamo per lui ma è lui che lavora attraverso di noi, e la professionalità di Dio non è minimamente paragonalbile alla nostra.
Se noi ci affidiamo a lui e accettiamo di lavorare per lui (come lui ci chiede però e non come vorremmo fare noi), diventiamo dei professionisti eccezionali in quello che lui ci chiede di fare, e inoltre lui ci permette di dedicarci ai nostri hobbies con una generosità cento volte superiore a quello che noi potremmo mai spendere per essi, ossia ci ricopre di benedizioni oltre ogni nostra immaginazione, così com'è scritto: "E chiunque avrà lasciato case, o fratelli, o sorelle, o padre, o madre, o figli, o campi a causa del mio nome, ne riceverà cento volte tanto, ed erediterà la vita eterna." (Mt 19:29)
Se però noi continuiamo a lavorare per mammona, per il mondo, in una delle sue tante forme, perchè di fatto non mettiamo il Signore al centro della nostra vita, ecco che allora riguardo al nostro impegno con il Signore diventiamo come gli uomini e le donne che si dedicano a una qualche attività soltanto per hobby; spendiamo soldi, fatichiamo, facciamo grossolanamente le nostre cose, e solo per avere in cambio una breve soddisfazione che però alla fine non riesce veramente a soddisfarci come vorremmo perchè dopo il sabato e la domenica ecco che il lunedì ricominciamo a lavorare per il mondo.
Se ci comportiamo allo stesso modo con la nostra fede, anche noi siamo soltanto dei credenti per hobby, e così facendo rinunciamo alla maggioranza delle benedizioni di Dio soltanto perchè siamo convinti che facendo da soli facciamo meglio, e lo facciamo per assecondare il nostro ego umano, quello che il mondo cerca in tutti i modi di suggerirci come buono, bello e desiderabile, ma che in realtà è soltanto un'illusione.
Voglio testimoniarvi che io ho provato personalmente questa esperienza: più mi avvicino al Signore e più lo metto al centro della mia vita, più scopro quanto sia meravigliosa questa scelta professionale, e credetemi se vi dico che sono ancora lontano dall'averlo veramente messo al centro della mia vita, perchè mi sento ancora a metà strada tra il lavorare per il Signore e dedicarmi a lui soltanto per hobby.
E tuttavia ogni volta che proviamo a lavorare per il Signore scopriamo che è molto più gratificante che non il lavorare per il mondo; in buona sostanza, chi lavora per il Signore può ben permettersi di avere tutti gli hobbies del mondo perchè il Signore è generoso oltre misura, mentre chi fa al contrario, lavora e fatica duramente, secondo la maledizione di Adamo e riceve un salario misero ed effimero perchè mammona ti spreme e ti sfrutta fino al midollo e poi quando non gli servi più ti da il ben servito e ti lascia perire.
Allora cari fratelli in Cristo, decidete voi per chi lavorare e a chi dedicare invece il tempo dei vostri hobbies, ma fatelo senza farvi ingannare dal Principe di questo mondo, Mammona, che da sempre incatena l'uomo con il lavoro facendolo veramente "vivere per lavorare, piuttosto che lavorare per vivere", perchè il Signore Gesù Cristo, che è la Via la Verità e la Vita, ci ha mostrato che come credenti è a lui che dobbiamo guardare in ogni istante ed è soltanto per lui solanto che noi credenti dobbiamo lavorare. AMEN