Le due porte

Testi: Matteo 7:13-20

 

I passi della Scrittura proposti oggi contengono una serie di importanti insegnamenti, o meglio “avvertimenti” che il Signore ci dà, come suoi discepoli, onde evitare che siamo deviati dalla verità, e quindi dalla grazia di Dio. L’Evangelista Matteo ha unito alcuni insegnamenti di Gesù con l’evidente intento di formare il pensiero che il Signore aveva espresso ai suoi discepoli durante la sua pluriennale predicazione. In questo brano abbiamo due focus strettamente collegati: la via stretta che è difficile seguire, e i falsi profeti che, con le loro predicazioni di comodo, tanto facilmente possono condurre i fedeli lontano dalla via stretta, facendoli invece camminare per la via larga che porta alla perdizione.

Ora però, cari fratelli in Cristo, noi dobbiamo domandarci chi sono ai nostri giorni questi falsi profeti? Sappiamo che in un passato più o meno lontano erano considerati falsi profeti tutti coloro che predicavano l’Evangelo fuori dalle istituzioni ecclesiastiche canoniche della Chiesa Cattolica (eretici, evangelici, riformati e quant’altro; compresi tutti coloro che davano un’interpretazioni della Scrittura diversa da quella canonica). Oggi però questi falsi profeti, che come ci mette in guardia la Scrittura “li riconosciamo dai loro frutti”, sono tutti coloro che ancora usano la Parola per i propri fini e interessi personali, piuttosto che per la gloria di Dio e per la salvezza degli uomini.

Non c’è dubbio che in tutta la storia della Chiesa di Cristo, accanto agli autentici testimoni dell’Evangelo, spinti dall’amore di Dio, e guidati dallo Spirito Santo, ci siano stati anche (molti) personaggi che hanno solo utilizzato l’Evangelo per procurarsi personale gloria, fama, potere e ricchezza terreni, o per mantenere questi dopo averli acquisiti. Questi personaggi evidentemente, spesso a capo di chiese e gruppi di credenti, non hanno mai amato veramente Dio e l’umanità, ma hanno soltanto sfruttato ed abusato di entrambi, nascondendosi dietro la Parola per meglio perpetrare i propri fini egoistici e malvagi.

Questi falsi profeti hanno prodotto molti danni, e i loro frutti cattivi sono tutti davanti a noi, se solo li vogliamo vedere; purtroppo spesso preferiamo non vederli, preferiamo anche noi fare finta di nulla per convenienza, ignavia, e mancanza d’amore verso il prossimo e soprattutto mancanza di fedeltà verso Dio.

La porta stretta è davvero stretta, e non soltanto non rende facile l’accesso, ma molto spesso l’accesso è anche ben poco invitante perché presuppone sacrificio.

Per i falsi profeti che sfruttano la Parola per il loro fine personale allora diventa difficile “proporla” ad un vasto pubblico che sia disposto ad accettarla; a loro non interessa veramente che tutti gli uomini e le donne di ogni tempo raggiungano la salvezza eterna, ma soltanto che essi seguano i loro insegnamenti affinché possano dominarli.

Gesù però ci dice che: “Quanto stretta è la porta e angusta la via che conduce alla vita, e pochi sono quelli che la trovano”. Ovviamente Gesù non esclude a priori nessuno, ma è ben consapevole di quella che è la realtà del mondo quando ci ricorda che “molti sono i chiamati, ma pochi gli eletti”.

Per i falsi profeti invece questo numero ridotto non sta bene; non perché si preoccupino veramente della salvezza eterna degli uomini, bensì perché tengono al loro potere terreno, che deve essere il più ampio possibile e non certo limitato ai pochi Eletti che accettano di servire Dio con tutto il cuore. Ecco che allora di fronte alla via stretta costoro, i falsi profeti, hanno cominciato a pensare e proporre una diversa salvezza; diversa e opposta a quella proposta nella Scrittura.

Per costoro pensare a Gesù come unica possibilità di salvezza va decisamente molto stretto, perciò allargano la porta e dicono: "Basta credere in qualsiasi cosa".

I cattolici per esempio allargano la porta con la madre di Gesù, con i santi, con la venerazione delle reliquie, con pellegrinaggi, con penitenze e le indulgenze di varia natura, e tutto quanto più possono aggiungere va più che bene.

Molti Evangelici che si rifanno al metodo di studio della Scrittura cd “storico-critico” vorrebbero entrare dalla porta stretta con l’intelligenza umana (dimenticando che la croce è scandalo e pazzia) il che li porta però ad una ribellione verso la lettera della scrittura, ad un’arroganza, ad una presunzione, all’orgoglio e alla giustificazione di ogni tipo di peccato senza il pentimento del peccatore in virtù di una grazia sparsa a pioggia.

Cari fratelli in Cristo, noi invece sappiamo che la porta della Grazia, la porta della Misericordia, la porta del Perdono, della Riconciliazione rimane una sola: la fede nel sacrificio dell'unigenito figlio di Dio.

Gesù è l’unica porta che ci permette di raggiungere la salvezza; passare attraverso di lui, per fede, significa poi però seguire la via stretta e angusta; molti falsi profeti insegnano sì la via di Cristo, ma poi si guardano bene dal dire alle loro pecorelle della via stretta che le attende dopo aver accettato Cristo, così di fatto vanificano tutta l’opera di salvezza, incuranti e insensibili a che veramente i credenti giungano alla salvezza eterna, in quanto di questo a loro ben poco importa, avendo loro scelto di servire il mondo quaggiù dopo averne ricercato il potere dal suo Principe e non da Dio.

Così avviene che molti vorrebbero sì attraversare la porta della Grazia, ma senza poi dover seguire la via della santificazione, dell'ubbidienza e della sottomissione alla volontà di Dio.

In pratica costoro vorrebbero arrivare in cielo per la via larga e spaziosa, la via della grazia a buon mercato, sparsa a pioggia dal Signore su tutta l’umanità, senza che il peccatore sia in alcun modo responsabile di una sincera conversione della propria vita già qui sulla terra; questo però non è possibile, perché questa è la via che porta alla perdizione.

Per noi credenti, che veramente vogliamo la vita eterna con Signore, non c'è che la porta stretta e la strada stretta ed angusta da seguire. Percorriamola confidando nel Signore, e mettendoci interamente nelle sue mani, e Lui sarà la nostra guida fino alla fine. AMEN