Libertà e servizio

Testo: Salmo 114

 

La parola libertà è sempre risuonata nelle orecchie dei popoli come un suono dolce e desiderabile, perché nessuno vorrebbe davvero, potendo scegliere, essere schiavo o prigioniero di qualcuno, eppure questo dolce suono troppo spesso è stato associato con altri molto meno piacevoli, che invece ispirano dolore, morte, terrore e sofferenza in generale, perché nell'animo dell'uomo aleggia sempre l'istinto aggressivo che lo porta a vedere la libertà come qualcosa che si deve lottare per conquistare, prima di tutto lottare contro qualcuno, contro altri uomini che vogliono privarci della nostra libertà per far prevalere la loro.

Il Signore però ci propone un altro concetto di libertà; la libertà che ci propone il Signore nasce dal nostro interno, dal nostro cuore, dalla nostra anima più profonda, e quando essa diventa piena e reale si presenta associata ad una parola che mai penseremmo di trovarvi associata: servizio!

Com'è possibile essere liberi se dobbiamo servire qualcuno?

Questa è la domanda che ci viene subito spontanea quando ragioniamo secondo i parametri del mondo.

Dio però ci offre un altro tipo di libertà, l'unica libertà che può veramente essere tale in un mondo dominato dal Male, dove ogni forma di libertà è solo apparente e non reale.

Il Salmo proposto oggi ci parla della liberazione degli Ebrei dalla schiavitù in Egitto, una liberazione che il Signore ha lungamente preparato con cura per il suo popolo;

ci sono voluti quattrocento anni affinché essa si potesse realizzare a pieno, quattrocento anni di schiavitù necessaria affinché il popolo d'Israele si formasse e fosse pronto a godere della libertà preparata per lui dal Signore.

Se il Signore non lo avesse condotto lì e tenuto separato, Israele si sarebbe mischiato con i popoli Cananei e avrebbe perso il privilegio di essere il santuario del Dio vivente, invece il Signore lo ha tenuto in Egitto fin quando i tempi non furono maturi.

Così il Salmista ci dice: "Quando Israele uscì dall'Egitto e la casa di Giacobbe da un popolo di lingua straniera, Giuda divenne il santuario del Signore e Israele suo dominio"

Libertà e servizio dunque: Israele fu fatto uscire per servire il Signore e tutta la potenza d'Egitto fu incapace di trattenere degli schiavi inermi.

Ma che cosa determinò la liberazione degli ebrei dall'Egitto?

Non furono le azioni di singoli uomini come Mosè o Aronne, o il timore che la forza del numero degli Ebrei poteva incutere al faraone.

Il Salmo non cita nulla di tutto questo! Fu piuttosto il fatto che Dio prese possesso di Giuda e, venendo in mezzo a loro, li santificò con la Sua gloriosa presenza.

Ora cari fratelli in Cristo, consideriamo bene questo: quando Dio ha permesso certe carestie, certe dure prove e avversità nella nostra vita non lo ha fatto per rigettarci dalla sua presenza a causa della nostra ripetuta ribellione, ma al pari del suo popolo prigioniero in Egitto, lo ha fatto per preservarci dall'influenza del male che con le sue attraenti lusinghe molto facilmente riesce a sedurre gli uomini che si lasciano tentare.

Ora il Signore viene a liberarci affinché noi lo serviamo con profonda consacrazione alla Sua volontà, non soltanto alleggeriti da incombenze materiali, ma affrancati dalla schiavitù della seduzione del male.

Questa è la vera libertà, la nostra libertà: poter capire la voce del Signore e volerci lasciar governare dalla Sua Parola, perché desideriamo appartenere a Colui che ci ama. AMEN