Lo scopo della vita
Testi: Filippesi 1: 12-26
Paolo si trova incarcerato a causa dell’Evangelo; ben triste condizione quando si è privati della libertà non per una colpa commessa, ma perché si è perseguitati a cagione della propria fede. Paolo però non se ne addolora, ma anzi, in un certo modo la sua prigionia è fonte di conforto se non di soddisfazione poiché, come afferma: “…quanto mi è accaduto ha piuttosto contribuito al progresso del vangelo”.
Certo nessuno ricerca la sofferenza fine a sé stessa, ma quando attraverso d’essa noi possiamo raggiunge un traguardo migliore, perché il Signore ce lo indica attraverso la prova cui siamo sottoposti, anche la sofferenza diventa strumento di speranza, gioia e allegrezza.
Nel brano proposto oggi, Paolo è concentrato sulla sua missione, e non ha dubbi sul fatto che la sua missione sia più importante della sua condizione, che lo vede non soltanto prigioniero delle autorità romane (pagani), ma anche deriso e tormentato da parte di quei credenti, o presunti tali, che per invidia o rivalità con lui, si dilettano a loro volta ad annunciare l’Evangelo: “…quelli annunciano Cristo con spirito di rivalità, non sinceramente, pensando di provocarmi qualche afflizione nelle mie catene. Che importa? Comunque sia, con ipocrisia o con sincerità, Cristo è annunciato; di questo mi rallegro, e mi rallegrerò ancora…”.
Da queste sue parole noi oggi possiamo ben comprendere che Paolo aveva messo tutta la sua vita nelle mani del Signore; che ormai la missione che Gesù Cristo gli aveva assegnato, era l’annuncio dell’Evangelo tra i pagani, e questo era diventato lo scopo stesso della vita di Paolo, al punto di fargli confessare senza esitazione: “Infatti per me il vivere è Cristo e il morire guadagno”.
Ora cari fratelli in Cristo, non tutti hanno ricevuto dal Signore la stessa missione, ma anzi, ognuno di noi è stato chiamato da Cristo in modo diverso e da Lui destinato ad un compito o ad una missione diversa, tuttavia, qualunque sia la missione cui ci ha destinati, possiamo davvero dire che essa è diventata “lo scopo della nostra vita”?
Ci siamo mai veramente chiesti quale sia lo scopo della nostra vita?
Se facessimo questa domanda alle persone che ci stanno attorno, non necessariamente dei fratelli in Cristo, cosa ci sentiremmo rispondere oggi?
Molte persone ci risponderebbero, in modo molto egoistico, che lo scopo della loro vita è lavorare per raggiungere una buona posizione economica e sociale, per poter soddisfare i loro bisogni e quelli della loro famiglia, e appagare quindi i loro desideri. E questa risposta la desumiamo proprio dal comportamento della maggioranza delle persone che oggi vivono la vita solo in vista del raggiungimento di un buon tenore di vita e un apprezzabile status sociale.
Un certo numero di persone invece, più sensibili a quanto accade attorno a loro, ci risponderebbe che lo scopo della vita va oltre il mero interesse personale, ma deve necessariamente coinvolgere anche il benessere collettivo, la tutela della vita e dei diritti umani, e ultimamente anche la preservazione dell’ambiente in cui viviamo, minacciato da uno sfruttamento sconsiderato. Propositi senza dubbio più nobili e altruistici, ma che anche loro si fermano ad una visione materiale della vita.
Ma allora qual è il vero scopo della vita?
Per un credente, al pari di Paolo e dei tanti che hanno volto il loro cuore al Signore, la vita è sempre un dono di Dio che non può che essere vissuta in vista e in funzione del Signore!
Lo scopo della via non è un mero vivere per sé stessi per il breve tempo in cui le nostre forze fisiche e mentali ci assistono per stare su questa terra.
Colui che ci ha donato la vita, Dio Padre, ha voluto che i suoi figli aspirassero a qualcosa di ben maggiore che non una breve esistenza in un corpo mortale, insidiato dal dolore e dalla morte;
il Signore ci ha destinati ad un futuro glorioso accanto a Lui nel regno eterno, ma affinché noi possiamo accedervi non vi è che una Via d’accesso, che si chiama Gesù Cristo (Io sono la via, la verità e la vita).
Ecco che allora il vero scopo della nostra vita è ricercare la Via che il Signore ci ha indicato per accedere alla benedizione eterna;
la nostra vita terrena deve essere conformata e spesa in vista di questo supremo scopo, e ciò può essere fatto soltanto mettendola totalmente nelle mani del Signore.
Egli è simultaneamente il modello della più alta moralità, il più grande liberatore degli uomini, è Colui che porta la pace e la gioia nel cuore di chi lo accoglie;
se noi affideremo a Lui la direzione della nostra vita, il nostro presente e il nostro futuro, riceveremo la forza per affrontare e superare ogni problema che ci affligge e scopriremo come la nostra stessa vita seguirà e conseguirà lo scopo per cui ci è stata donata. AMEN