L'ubbidienza

Testo: 1° Samuele 15:17-23

 

Ubbidire a qualcuno è sempre la cosa più faticosa che possiamo fare, sia che lo facciamo con convinzione, sia che lo facciamo controvoglia e nostro malgrado!

Quando siamo giovani dobbiamo ubbidire ai genitori e ai maestri, quando poi siamo adulti il più delle volte dobbiamo ubbidire a qualcuno che sta sopra di noi nel lavoro, e comunque tutti dobbiamo ubbidire alle leggi del paese e alle regole della comunità dove viviamo.

Anche Saul che era il primo re d'Israele aveva qualcuno sopra di lui, ossia Yhwh, il Dio d'Israele che certo lo aveva scelto e benedetto grandemente tramite l'unzione di Samuele, eppure anche lui era tenuto ad ubbidire a Dio proprio per questo.

Quando noi ci poniamo alle dipendenze di qualcuno, a questi noi dobbiamo ubbidire, anche quando il nostro pensiero ci porterebbe a fare in modo diverso, persino migliore, in quanto così facendo pensiamo di fare meglio la volontà di colui al quale dobbiamo la nostra fedeltà.

E' proprio il caso di Saul che pensando di fare cosa gradita a Dio, che gli aveva ordinato di votare allo sterminio ogni essere vivente del popolo degli Amalechiti, lui pensa di risparmiare del bestiame per offrirlo poi in sacrifico a Dio stesso.

Le sue intenzioni erano buone sì, ma così facendo ha contravvenuto un preciso ordine di Dio, al quale importava che Saul si dimostrasse fedele in tutto e per tutto alla sua volontà, mentre con questo gesto Saul si è dimostrato disubbidiente alla volontà di Dio e per questo non è stato più considerato degno della fiducia di Dio e rigettato quindi come re d'Israele!

Ubbidire alla voce di Dio, quindi, è la cosa più importante per il credente che si affida a lui; tutto il resto, per quanto fatto in buonafede, non trova il compiacimento di Dio, proprio perché lui vuole la nostra fedeltà prima ancora che la nostra opera.

Riflettete su questo cari fratelli in Cristo: non ha il Signore tutti i mezzi e le capacità di fare ciò che gli aggrada? Ha forse bisogno dell'opera umana per compiere qualcosa che lui voglia fare?

Allora tutto quello che lui vuole da noi è che noi riponiamo la nostra fede in lui e gli rimaniamo fedeli, eseguendo la sua volontà a prescindere dalle nostre personali valutazioni.

Dio non impone nulla a nessuno; noi siamo dotati di libero arbitrio, ma se accettiamo di servirlo e accoglierlo come nostro personale salvatore, allora dobbiamo ubbidire alla sua Parola "senza se e senza ma", come si diceva un tempo, ossia senza metterla in discussione in base a ragionamenti che, sia pure ispirati da lodevoli propositi, perché, se attuati dimostrano la nostra poca ubbidienza.

Chi sceglie di servire il Signore deve ubbidire al Signore, altrimenti è meglio non servirlo e fare la propria vita secondo le usanze del mondo, perché il Signore non gradisce coloro che fingono soltanto di essere suoi servitori ma nella realtà fanno tutto ciò che aggrada loro e per di più abusando il nome di Dio per il loro personale tornaconto!

Quando noi accettiamo un lavoro come dipendente, il nostro datore di lavoro si aspetta da noi che facciamo tutto quello che lui ci chiede nel modo che lui ci chiede, altrimenti prima o poi saremo licenziati se ci ostiniamo a fare di testa nostra;

se viceversa non accettiamo un lavoro che ci viene offerto da qualcuno, quel potenziale datore di lavoro non potrà dirci nulla, certo non avremo lo stipendio, ma nessun obbligo ci potrà venire imposto da quel datore di lavoro; allora cari fratelli riflettiamo bene quando accettiamo il Signore Gesù Cristo come nostro Signore e Salvatore, se lo abbiamo fatto dobbiamo essere ben consapevoli che gli dovremo ubbidienza! AMEN