Molti i Chiamati, ma pochi gli Eletti
Chi sono i "molti chiamati" di cui parla la Bibbia? "Poiché molti sono i chiamati, ma pochi gli eletti" (Mt 22.14).
Vi confesso che fino a qualche tempo fa ho interpretato questo versetto con riferimento all'intera umanità, nel senso che tutti gli uomini e le donne, dopo la venuta di Cristo, sono stati chiamati da Dio Padre alla conversione e all'accettazione del perdono incondizionato e gratuito di Dio per mezzo del sacrificio del suo figliolo Gesù Cristo.
Così, il fatto che nel testo si dica "molti sono i chiamati" e non invece "tutti sono chiamati", l'ho sempre inteso nel senso che il messaggio del Vangelo non fosse giunto a tutti gli uomini, perché nelle epoche lo stesso ha proceduto poco alla volta, raggiungendo alcuni punti del globo soltanto a distanza di molti secoli, (e che tuttora esistono, sia pure pochi) persone che non hanno mai sentito parlare di Gesù Cristo, o non hanno mai avuto la possibilità di sentire parlare di lui, pur avendo nei loro cuori una predisposizione ad accettare l'Evangelo, qualora gli fosse annunciato.
Questa interpretazione mi sembrava corretta, lo ripeto, fino a qualche tempo fa, cioè fino a quando una mattina il Signore non mi ha fatto comprendere una diversa verità.
Allora ho capito che per "chiamati" la Scrittura non si intende tutta l'umanità che potenzialmente può, ha potuto, o potrebbe, ricevere il messaggio di Cristo, ossia i molti, la maggioranza degli uomini che vivono sulla Terra, bensì per "i molti chiamati" si può più correttamente intendere quelli che hanno effettivamente conosciuto Cristo, che si sono convertiti, sono stati battezzati e si professano Cristiani.
I chiamati sono dunque tutti quelli che hanno risposto alla chiamata, e non l'intera umanità, cui la chiamata è (potenzialmente) rivolta!
Questa interpretazione dei "molti chiamati" è sicuramente più corretta se la usiamo con riferimento ai credenti, piuttosto che non all'intera popolazione mondiale nel corso della storia, perché in verità i credenti sono stati e sono tuttora molti, ma non tutti gli uomini sono credenti.
Cosa cambia allora? Cambia tantissimo perché, se noi accettiamo questa interpretazione, dei "molti chiamati" ci dobbiamo anche chiedere chi sono "i pochi eletti"?
A questo punto possiamo comprendere il significato delle parole di Gesù. "Sforzatevi di entrare per la porta stretta, perché io vi dico che molti cercheranno di entrare e non potranno" (Lc 13:24) che ci spiega come non tutti i chiamati, ossia i credenti, ovvero coloro che a parole si dichiarano cristiani, rientreranno nel numero degli Eletti; perché pochi saranno gli eletti, ossia ben pochi dei credenti otterranno veramente il premio finale della risurrezione.
Questo può essere sconvolgente alla luce del diffuso spirito buonista imperante, specialmente nelle Chiese storiche, alla ricerca di un nuovo facile consenso popolare, che propongono la grazia di Dio come fosse una sorta di "pioggia che bagna tutti quelli che si mettono sotto", ossia che sono sulla faccia della terra.
La Scrittura ci dice che, alla fine non solo i "non chiamati" non entreranno nel Regno di Dio, ossia i non credenti, ma anche tra i chiamati, ossia tra i credenti, ci sono persone che non verranno scelti (quelli che il vangelo identifica con le persone che gridano "Signore, Signore", ma non fanno la volontà di Dio) perché saranno pochi quelli che verranno scelti, ossia Eletti da Dio per entrare nel Regno dei Cieli!
Non so perché il Signore abbia atteso così a lungo per aprirmi gli occhi e il cuore su questo versetto, però so che nulla accade mai per caso, e che sicuramente questo avviso di Dio è troppo importante per essere ignorato.
Allora cari fratelli in Cristo, se prima potevamo giustificarci dicendo: "siamo credenti, perché apparteniamo ai chiamati che hanno risposto", adesso occorre riflettere sul fatto che gli Eletti sono pochi anche tra i chiamati che hanno risposto, ossia tra i credenti, e quando i posti disponibili si riducono, allora occorre essere ancora più accorti nel nostro agire per piacere a Dio e ottenere la sua approvazione, e quindi l'Elezione.