Nelle mani di Dio

Testo: Esdra 8:21-25

 

Vi sono delle leggi fisiche universali, come ad esempio la legge della gravità, che lo scienziato inglese Newton formulò così: “due corpi dotati di massa si attraggono con una forza che è direttamente proporzionale al prodotto delle masse e inversamente proporzionale al quadrato della distanza che li separa”; questa legge in pratica ci rivela molto di come funziona l’universo e in essa si può ben vedere la stessa mano che ha stabilito tutte le altre leggi che regolano l’universo, ovvero Dio.

Se la legge di gravità ci dice che più un oggetto è grande più attrae a sé uno piccolo, mentre più quell’oggetto è distante dall’altro minore sarà la sua forza di attrazione, noi potremo dire che più un essere è grande (Dio) rispetto ad un altro (uomo) maggiore sarà il suo potere, così più un essere piccolo (uomo) si allontana dall’essere grande (da Dio) minore sarà l’influenza che il secondo avrà sul primo!

Allora cari fratelli in Cristo, più noi ci avviciniamo a Dio e più confideremo sulla sua forza, maggiore sarà il beneficio, o la benedizione, che noi ne avremo; viceversa, se noi ci allontaniamo da lui, contando solo sulle nostre deboli forze, minore sarà il risultato che noi otteniamo.

Questo concetto dovrebbe essere così chiaro e semplice da comprendere che nessuno dovrebbe avere dubbi in proposito, visto che la stessa scienza lo conferma, invece se tutti noi riconosciamo la forza della gravità come naturale, rifiutiamo invece di riconoscere che la potenza di Dio possa agire allo stesso modo in noi, e per noi, se e quando noi ci affidiamo a lui, come invece ci testimonia la Scrittura, ad esempio nel passo di Esdra 8:22 citato: “La mano del nostro Dio è su quanti lo cercano per il loro bene; invece la sua potenza e la sua ira su quanti lo abbandonano”.

Ora, ignorare una legge fisica dell’universo non è saggio, perché se ne pagano subito le conseguenze negative, ma non è nemmeno saggio ignorare una legge spirituale di Dio, perché allo stesso modo se ne pagano le conseguenze negative.

La legge spirituale per eccellenza che Dio ci insegna, perché è riportata in svariate formulazioni e testimonianze nella Bibbia, affinché tutti ne siano informati e consapevoli, è proprio quella che ci dice come la nostra vita lontano da Dio non sussiste, che è come un fiore reciso destinato a perire, come un albero che senz’acqua (non piantato lungo un fiume) non porta frutti e si secca, come un tralcio che non rimane attaccato alla vite, che si secca e viene bruciato, perché senza il Signore noi non possiamo fare nulla!

Più chiaro di così, cosa avrebbero dovuto dire i testimoni che hanno messo per iscritto le loro esperienze col Signore? Solo chi non vuole capire può continuare ad ignorare questa legge universale!

Dio è il creatore e l’essenza stessa dell’universo; noi viviamo in questo universo, pensare di poter vivere come se le leggi di Dio non esistessero, come se Dio non esistesse, è oltremodo sciocco, anzi direi proprio insensato, come vivere pensando che la legge di gravità non esistesse!

 

La Scrittura ci testimonia come la potenza di Dio (del tutto) sia infinitamente maggiore di quella di una singola parte (un singolo uomo), ma nonostante questo assunto scientifico, molti uomini di ogni tempo si sono ostinati a fare da soli, e solo pochi hanno compreso che agendo con l’aiuto di Dio, in accordo alla sua volontà, il risultato che avrebbero ottenuto sarebbe stato infinitamente maggiore.

Pensate ai cinque pani e ai due pesci che avevano gli apostoli, e di come gli stessi nelle mani di Dio siano bastati a sfamare cinquemila persone e se ne siano avanzate dodici ceste!

Se quei pani fossero rimasti nelle nostre mani di uomini, sarebbero rimasti cinque semplici pani, ma una volta affidati a Dio, cioè posto il problema interamente nelle sue mani, il problema stesso è stato risolto secondo la forza di Dio e di fatto è scomparso.

Ora cari fratelli in Cristo, invece di opporci alla legge di Dio, impariamo ad agire in accordo con essa; non cerchiamo di risolvere i nostri problemi da soli arrovellandoci inutilmente il cervello, ma mettiamo ogni cosa nelle sapienti mani di Dio, ossia seguiamo la legge spirituale di Dio e lasciamo che sia Lui ad occuparsi di ogni cosa, limitandoci noi a collaborare con lui secondo quanto ci chiede.

Tutto dipende dalle mani in cui riponiamo ciò che più amiamo. È così: l’esito di ciò che intraprendiamo e delle lotte che affrontiamo, deriva dalla fede e dall’ubbidienza alla volontà di Dio, se perseveriamo nel poggiarci sul sostegno divino. Dio giudicherà, invece, la durezza di chi si ostina a percorrere vie che Lui condanna, ma non abbandona quelli che chiedono di essere condotti da Lui, nonostante le loro fragilità. AMEN