Niente e nascosto davanti a Dio
Niente è nascosto davanti a Dio
Testo: Romani 2:13-16
Cari fratelli in Cristo, l'Apostolo Paolo in questo passo della sua lettera ai Romani affronta un tema molto scottante, ossia: "cosa accadrà nel giorno del giudizio a coloro che non hanno conosciuto il Signore?".
Normalmente i credenti sono portati a "giudicare" i non credenti, giudicare nel senso di condannare, e quindi il non aver conosciuto la legge, ossia la parola di Dio, secondo il comune sentire, sarebbe già di per sé motivo di condanna, invece Paolo ci dice esattamente il contrario, ossi ci dice che il credente sarà giudicato secondo la Parola, poiché avendo conosciuta la volontà di Dio, esso sarà premiato se l'avrà osservata, o viceversa punito se non l'avrà osservata.
Nel mondo civile vige la regola che "la legge non ammette ignoranza", ossia tutti sono tenuti a rispettare le leggi, anche quelle che non conoscono, perché c'è la presunzione che tutti le conoscano, ma nel mondo di Dio questo non avviene, ossia oltre alla Legge che è stata promulgata prima da Mosè, poi dal Signore attraverso la sua Parola, vi è una legge altrettanto valida e universale, ossia la cd "legge naturale" che è anch'essa opera di Dio e che quindi è altrettanto obbligatoria per tutti gli uomini, specialmente per coloro che non hanno ancora conosciuto il Signore.
Questo potrebbe sembrare strano, se non anche illogico, ma non è così fratelli, infatti, come ci spiega Paolo, Dio giudicherà i segreti degli uomini perché niente rimane nascosto davanti a Dio. Nel Vangelo di Luca 12:13 è scritto: "Tutto quello che avete detto nelle tenebre, sarà udito nella luce; e quel che avete detto all’orecchio nelle stanze interne, sarà proclamato sui tetti” e questo ci fa capire che davvero nulla rimane nascosto agli occhi di Dio.
Questo è possibile perché Dio conosce i cuori degli uomini, anche di quelli che non hanno conosciuto la sua legge promulgata ma si sono attenuti alla legge naturale: "… essi dimostrano che quanto la legge comanda è scritto nei loro cuori, perché la loro coscienza ne rende testimonianza e i loro pensieri si accusano o anche si scusano a vicenda", ed è proprio ciò che viene dal cuore di ogni uomo che lo giustificherà o lo condannerà davanti a Dio.
La Legge di Mosè e l'Evangelo di Cristo, infatti, sono due importanti ausili che il Signore ha dato all'uomo, una sorta di manuale da seguire per condurre nel modo ottimale la propria vita, ma ciò che interessa a Dio è che ogni uomo non si discosti dalla legge naturale che ha disposto nella creazione, e quindi l'uomo in quanto creatura di Dio ha in sé ogni capacità e intelligenza per seguire tale legge, al punto che i manuali non sarebbero necessari, questo però se la coscienza di ogni uomo fosse retta e inclina al bene, ma purtroppo questo non avviene perché il Male che domina la terra corrompe regolarmente con le sue tentazioni e insidie la coscienza dell'uomo naturale, e per questo Dio gli ha dato anche il "manuale del credente", ossia la Scrittura, affinché ogni uomo potesse in ogni momento discernere il bene dal male ogniqualvolta i dubbi del maligno lo insidiano, e tuttavia Dio non preclude la salvezza a coloro che seguono la legge naturale con cuore sincero e puro, e nel giorno del giudizio i cuori degli uomini, credenti e non credenti, saranno letti dal Signore pubblicamente, poiché nulla rimarrà segreto, e non solo agli occhi di Dio allora ma ogni uomo e donna di questo mondo conoscerà la verità di ognuno affinché nel regno celeste nulla sia più velato e nascosto, ma tutto risplenda alla luce del Signore. AMEN