Non permettere alla paura di bloccarti

Testo: 1 Pietro 5:6-7; Filippesi 1:1-11

 

Gli Apostoli Pietro e Paolo in queste loro lettere esortano i credenti a continuare sulla strada dell’Evangelo, e questo nonostante le tante difficoltà che loro per primi stavano incontrando e che ben sapevano avrebbero incontrato tutti i credenti di ogni epoca e luogo.

Le difficoltà che il mondo ci mette davanti, ossia le difficoltà che il Male, avversario di Dio, utilizza per fermare, scoraggiare, o anche punire i fedeli del Signore affinché abbandonino il loro impegno per la testimonianza sono sempre all’ordine del giorno, ma nonostante questo siamo esortati a continuare, a non arrenderci davanti a nessuna di essa.

In particolare il versetto 7 di 1° Pietro ci esorta a sottoporre a Dio ogni nostra preoccupazione perché Lui ha cura di noi; mentre il versetto 6 di Filippesi ci ricorda che: “...colui che ha cominciato in voi un'opera buona, la condurrà a compimento fino al giorno di Cristo Gesù” affinché nessuno di noi si senta “inadeguato” al compito cui il Signore lo ha chiamato.

Ora, cari fratelli in Cristo, può accadere che il Signore ci chiami a fare qualcosa che non ci sentiamo veramente in grado di fare, o che non avremmo mai pensato di dover fare, perché davvero distante dal nostro modo di agire o dalle nostre conoscenze, e per questo motivo una tale chiamata potrebbe diventare fonte di preoccupazione, provocandoci disorientamento e insicurezza, se non anche paura per la nostra incapacità a tale compito; di fronte a questo dubbio però, dobbiamo riporre la nostra fede nel Signore perché per certo Dio non chiama al Suo servizio chi è capace, ma qualifica chi chiama!

Le nostre inadeguatezze non Lo sorprendono, né tantomeno Lo trattengono dal compiere la sua volontà, infatti la Sua “potenza si dimostra perfetta nella debolezza” (II Corinzi 12:96).

Questo ci vuole insegnare che chi si dispone a servire il Signore con umiltà non deve lasciarsi scoraggiare dalle proprie limitazioni, ma deve dipendere dal Signore che usa chi si affida a Lui con fede.

Come ci ricorda l’Apostolo Pietro però, il credente che serve il Signore fedelmente lo deve sempre fare con l’umiltà e la consapevolezza che la sua “capacità viene da Dio” e non dipende dalle sue particolari doti o esperienze, anche se pure queste sono un dono che Dio ci ha dato nel corso della nostra vita affinché noi possiamo servirlo meglio.

Quindi cari fratelli in Cristo, il giusto atteggiamento che dobbiamo tenere quando il Signore ci chiama a compiere una missione, è quello di metterci sempre con fiducia nelle Sue mani, riconoscendoci sempre inadeguati, non per autocommiserarsi, ma per dipendere dal Signore, e allo stesso tempo fiduciosi che riusciremo a portare a termine il compito proprio perché Lui è l’iniziatore di ogni buona opera in noi e farà in modo che noi la portiamo anche a termine con successo.

Questa è anche la giusta risposta di fede verso il nostro Signore, non dubitando mai di Lui e delle Sue scelte, poiché sappiamo che Dio è più grande di tutto ciò che affrontiamo, non importa quanto invalicabile possa sembrare, e a Lui appartengono le vittorie che ci metterà davanti se non ci lasceremo bloccare dalla paura del potere di questo mondo. AMEN