Non possiamo beffarci di Dio
Testi: Galati 6: 7-9
La Bibbia usa spesso esempi tratti dal mondo agricolo, poiché al tempo era quello più largamente diffuso e ben conosciuto da tutti; oggi, il nostro mondo è molto diverso da quello in cui predicavano Gesù e gli antichi profeti, ma non per questo gli esempi che la Scrittura ci riporta sono meno efficaci per mostrarci la volontà di Dio.
Il contadino sa bene che il suo raccolto sarà la conseguenza di ciò che avrà seminato, e a ben guardare ognuno di noi, maggiorenne e vaccinato, sa che le proprie azioni nella vita quotidiana portano delle conseguenze, quasi sempre ben conosciute ancor prima che noi le compiamo; se questo però ci è chiaro nella vita quotidiana, molto spesso tendiamo ad ignorarlo con riferimento alla nostra vita spirituale. Perché avviene questo?
Forse perché quando commettiamo un’azione sanzionata dalla legge, come per esempio guidare ad una velocità superiore in un’area sottoposta a controllo della velocità con apparecchio autovelox, ci aspettiamo che l’apparecchio, se è in funzione, ci farà una foto e quindi poi riceveremo a casa una multa, quindi una conseguenza diretta della nostra azione illecita. A volte però capita che, con riferimento allo stesso esempio, l’autovelox non sia in funzione, e in questo caso pensiamo di averla scampata: “per questa volta mi è andata bene”, pensiamo dentro di noi, e tiriamo un sospiro di sollievo.
Cosa accade invece quando pecchiamo nei confronti di Dio? Dio vede e registra ogni nostra azione, poiché nulla sfugge alla sua sapienza, e tuttavia molte volte non ci fa arrivare una conseguenza immediata e diretta alla nostra azione, quindi si ingenera in noi la convinzione che Lui non abbia visto, o non abbia dato peso alla nostra colpa. Come conseguenza a questa “supposta mancata reazione di Dio” cosa facciamo noi? Invece di chiedere perdono per il nostro peccato, facciamo finta di nulla, pensiamo che Dio abbia lasciato correre il nostro peccato e per questo motivo, magari continuiamo a ripeterlo ancora e ancora, certi della nostra impunità.
Ebbe cari fratelli in Cristo, sappiamo che le cose non stanno in questo modo. Nulla sfugge all’occhio onnisciente di Dio, e soprattutto Dio non dimentica, né fa finta di niente davanti ai nostri peccati. Non pensiamo quindi di poterlo beffare come facciamo con un autovelox che sappiamo essere non operativo e per questo passiamo oltre i limiti.
La Parola di Dio, infatti, ci dice chiaramente che potremmo beffare anche il mondo intero, ma non potremo mai beffare Dio.
Quando noi pensiamo che Dio non veda le nostre azioni malvage e non venga a conoscenza delle nostre condizioni di peccato, e per questo siamo così portati a pensare che Lui stia lasciando correre il peccato perché tutto sommato lo consideriamo poco grave, facciamo di noi stessi dei giudici delle nostre azioni malvagie. È proprio in quel momento che noi ci mettiamo in una posizione molto pericolosa per il futuro della nostra anima. La Scrittura infatti ci insegna che verrà un giorno in cui Dio ci chiederà conto delle nostre azioni e dei nostri pensieri, anche e soprattutto quelli nascosti, che abbiamo tentato di ignorare, pensando che non fossero importanti, visto che Dio non si è mai fatto vivo con noi per rinfacciarceli.
Dio non ci punisce subito per le nostre colpe, non perché non le vede, o peggio ancora perché le giustifica, ma soltanto perché Lui è paziente con noi; perché non vuole che alcuno perisca. Dio ci lascia così tempo sufficiente affinché noi meditiamo sui nostri comportamenti sbagliati ci ravvediamo, ci allontaniamo dal male e facciamo il bene che Dio ha stabilito per ciascuno di noi.
Ora fratelli, se nella vita quotidiana possiamo pensare di fare da soli per uscire indenni dalle tante difficoltà che il mondo ci fa trovare davanti, non così altrettanto quando si tratta di condurre la nostra vita spirituale; noi non siamo fatti per vivere distaccati dal nostro Signore poiché siamo come i tralci della vite, che soltanto se rimangono attaccati alla vite possono portare frutto, mentre se sono tagliati si seccano e sono gettati nel fuoco. Soltanto la linfa vitale di Cristo ci permette di adempiere la volontà di Dio, mentre con le nostre forze soltanto è difficile riuscire a superare gli scogli che il maligno ci mette davanti per farci errare e allontanare dalla Verità. Però noi non siamo mai soli, perché in ogni istante della nostra vita noi possiamo chiedere l'aiuto di Dio, fiduciosi che Lui ci donerà la capacità necessaria per superare ogni ostacolo e ogni tentazione del maligno. Come un padre è amoroso verso il proprio figlio, così Dio lo è verso la sua creatura, verso di noi, suoi figli in Gesù Cristo, e Lui è sempre pronto ad ascoltarci e a darci quell'aiuto di cui abbiamo bisogno. Dio però vuole che noi ci sottomettiamo alla Sua volontà, vuole che lo riconosciamo come nostro personale Salvatore e ci rivolgiamo a Lui nel momento della prova e del bisogno fiduciosi che Lui ce ne trarrà sempre fuori. AMEN