Ogni bene viene da Dio
Testo: Deuteronomio 8:17-18
È sconsolante vedere come attorno a noi le persone ragionino ed agiscano come se tutto dipendesse dalla loro opera, e quando, nonostante i loro sforzi, le cose vanno male la colpa sia “di un destino avverso”, anche visto come la sfortuna che si accanisce.
Questo atteggiamento è la norma per coloro che vivono ed agiscono secondo il mondo, ma purtroppo anche molti credenti, di fatto operano nella loro vita come se soltanto dal loro agire, dalle loro opere, dipendesse il loro presente e anche il loro futuro.
Che parte ha Dio in tutto questo?
Tuttalpiù la maggioranza delle persone sono disposte ad accordare a Dio il fatto che Lui ha creato e messo a disposizione di tutti quello che abbiamo attorno a noi, ma poi tutto il resto dipende sempre, nel pensiero umano, dall’opera dell’uomo.
Versetti come il Salmo 27:2 “Invano vi alzate di buon mattino e tardi andate a riposare e mangiate pane tribolato; egli dà altrettanto a quelli che ama, mentre essi dormono” anche per molti credenti sono viste alla stregua dei “miracoli” che succedono soltanto in circostanze eccezionali, sui quali quindi non è possibile fare affidamento per affrontare la vita quotidiana.
La Scrittura ci dice invece che confidare nel Signore dovrebbero essere “la norma” per ogni credente, perché chi affida al Signore la propria vita e si lascia da Lui condurre riceve tutto abbondantemente.
Purtroppo, il desiderio di essere “dio di sé stesso”, che il diavolo riuscì ad istillare in Adamo e nella sua progenie, fa ancora sì che l’uomo rifugga dalla fedeltà al suo Signore, come ci è ricordato nel testo di Deuteronomio proposto oggi: “Ricordati del Signore tuo Dio, poiché egli ti dà la forza per procurarti ricchezze, per confermare, come fa oggi, il patto che giurò ai tuoi padri”, e preferisca agire da solo, indipendentemente da Dio, negandogli ogni intervento nella propria vita.
Quindi ancora oggi l’uomo carnale tende ad attribuire unicamente alle proprie capacità la prosperità ottenuta, ignorando di proposito persino l’esistenza di Dio;
per contro l’uomo spirituale, il credente invece, sa bene che ogni capacità viene dal Signore e la buona riuscita di tutto ciò che intraprende è da attribuire unicamente al Signore.
Condividere con il Signore ogni nostro progetto è la base per il successo di ogni cosa, ma quando ce ne ricordiamo veramente di farlo?
Purtroppo notiamo sempre di più che la creatura innalza sé stessa dimenticando il Creatore;
il vaso si vanta del suo contenuto e della sua bellezza, dimenticando il Sommo Vasaio che l’ha tratta dalla terra.
Ora cari fratelli in Cristo, noi per primi non dobbiamo cadere nella trappola del diavolo, che mentendo sa così efficacemente fare leva sul nostro orgoglio, specialmente quando le cose ci vanno bene e pensiamo per questo di aver agito secondo le nostre capacità.
Se possediamo delle ricchezze, se abbiamo raggiungo una posizione, non ci venga di dire: “Mi sono fatto da solo, grazie alle mie capacità, e non ho avuto bisogno di Dio”.
Non rendere grazia della provvidenza di Dio o, peggio ancora, escluderLo dalla propria vita, è un peccato che impoverisce mortalmente l’anima.
Fermiamoci dunque a riflettere quando questo ci assale, riconoscendo che il nostro stesso respiro proviene dal Signore ed Egli potrebbe ritirarlo in un momento.
Ricordiamo che anche Salomone si espresse in questi termini: “Ma ricordati del tuo Creatore nei giorni della tua giovinezza, prima che vengano i cattivi giorni…”. Non è una minaccia, ma è un consiglio amorevole: ricordiamoci sempre di Gesù Cristo che è morto e risorto per noi.
Ricordiamoci che ogni bene viene da Dio e che rivolgendoci a Lui con fede i nostri giorni saranno da lui benedetti con tutto ciò di cui abbiamo bisogno. AMEN.